di Gianluca Albanese
LOCRI – «Il Piano del Comune di Locri, con le modifiche apportate allo schema istruttorio in sede istruttoria, non appare completamente conforme ai contenuti richiesti dalle disposizioni normative di riferimento ed alle indicazioni contenute nelle linee guida elaborate dalla Corte dei Conti».
E’ il passaggio più significativo della relazione redatta dalla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali alla Direzione centrale della finanza locale, che verrà inoltrata alla Sezione di controllo della Corte dei Conti competente.
La relazione, inviata al Comune di Locri lo scorso 17 ottobre, dal dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno, era stata chiesta dall’ente con a capo il sindaco Calabrese nell’ambito dell’esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi, al fine di conoscere le valutazioni della Commissione in ordine al Piano di riequilibrio pluriennale presentato dal Comune di Locri per il decennio 2015/2024, deliberato in Consiglio e inviato al Ministero, dopo averlo opportunamente integrato con tutta la documentazione domandata con richiesta istruttoria del 12 novembre 2015.
Giova ricordare, a questo proposito, che la Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Calabria, aveva, con provvedimento numero 48 del 10 dicembre 2014, deliberato il diniego sul precedente Piano di Riequilibrio finanziario pluriennale presentato dal Comune di Locri, perché rimodulato e deliberato oltre i termini di legge consentiti. Il Comune di Locri, poi, fece ricorso in sede giurisdizionale alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, che con deliberazione n° 6 del 13 marzo 2015 respinse il ricorso stesso col quale l’Ente chiese l’annullamento della deliberazione della Sezione regionale numero 48/2014.
Dunque, se per i contenuti del Piano di Riequilibrio Pluriennale, vi rimandiamo alla sua consultazione sul sito ufficiale del Comune di Locri (è interamente scaricabile dalla home page del sito www.comune.locri.rc.it), vale la pena, in questa sede, evidenziare alcune delle criticità del piano di riequilibrio riscontrate dalla relazione della commissione ministeriale per la stabilità finanziaria degli enti locali alla direzione centrale della finanza locale.
Si va dai “grandi classici”, come la «bassa capacità di riscossione nell’arco dell’ultimo quinquennio» a «una limitata capacità di realizzo o smaltimento dei residui», fino ad arrivare alla considerazione della commissione che scrive che «dalla documentazione trasmessa, né il totale dei debiti fuori bilancio riconosciuti né quello per il quale è stato acquisito il consenso dei creditori coincidono con il totale dei debiti fuori bilancio da ripianare di complessivi € 1.689.495,99».
Il Comune di Locri, come si sa, ce l’ha messa tutta per cercare di ridurre le spese, soprattutto quelle del personale, deliberando, tra l’altro, il collocamento a riposo di 14 dipendenti nel biennio 2015-2016, programmando altresì di collocare a riposo altre 30 unità entro il 2024.
Sugli organismi partecipati dal Comune di Locri, la commissione ministeriale eccepisce il fatto che «La deliberazione consiliare n. 12/2015 conserva il consorzio termale Antonimina-Locri, di cui non vengono forniti ulteriori dettagli inerenti la specifica forma giuridica e l’oggetto sociale, oltre alla denominazione, insieme alle altre due partecipate indicate nel Piano», ovvero Locride Ambiente SpA (quota di partecipazione del 4,279%) e Asmenet (partecipata nella misura dell’1,90%).
Il Comune di Locri, inoltre, «ha deliberato le aliquote e le tariffe dei tributi locali nella misura massima di legge» ma, nel contempo, – rileva la commissione a proposito dei fattori e delle cause dello squilibrio finanziario dell’Ente – si registra un aumento di spesa nell’esercizio 2015 della spesa degli organi politici istituzionali, pari all’11,60% in più, derivante, come si ricorderà, dalla deliberazione numero 168 del 2 settembre 2015, che sancì, con effetto retroattivo, l’aumento delle indennità per sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale a partire dal I giugno 2015, come riportato da Lente Locale nell’articolo che v’invitiamo a rileggere, invece di procedere alla richiesta riduzione di spesa degli organi politici istituzionali.
Locri, sindaco, giunta e presidente del consiglio si sono aumentati lo stipendio del 40%
Secondo la commissione ministeriale, poi, il Comune di Locri ha trasmesso la deliberazione della Giunta Comunale numero 60 del 5 giugno 2015, indicando un tasso di copertura dei costi di gestione per servizi a domanda individuale del 36,23% «includendovi però – scrive nella sua relazione la commissione ministeriale – il servizio di illuminazione votiva, la cui qualifica di servizio a domanda individuale è stata soppressa dall’articolo 34 e dall’articolo 26 del Decreto Legge n. 179/2012».
Insomma, per queste ed altre eccezioni, la Commissione ministeriale ritiene che il piano di riequilibrio pluriennale presentato dal Comune di Locri non appaia completamente conforme ai contenuti richiesti, e rinvia tutto alla Corte dei Conti che si dovrà pronunciare in maniera definitiva sulla validità del piano stesso.