di Redazione
Dopo la due giorni all’Università della Calabria per diffondere, nel corso di due differenti convegni, lo spirito della Legge Lazzati, il giudice Romano De Grazia ha espresso la propria soddisfazione per la riuscita delle iniziative con un lungo post su facebook che riportiamo alla vostra attenzione:
«Siamo riusciti fra mille insidie e difficoltà ambientali e volutamente create, anche a livello istituzionale, a piazzare la legge Lazzati sul voto di scambio e sulla corruzione all’Università della Calabria. E ciò grazie al grande coraggio, al senso di responsabilità e alla professionalità e lungimiranza unicamente sul merito scientifico da parte di docenti della facoltà di Pedagogia della Resistenza quali i prof. Giancarlo Costabilie, Spartaco Pupo e Rossana Rossi. Questi hanno avuto la forza di richiamare l’attenzione del mondo accademico e politico sulla legge Lazzati che ha introdotto il divieto della propaganda elettorale ai delinquenti sottoposti alla misura della sorveglianza speciale. Una legge che come scrisse più volte il prof. Vittorio Grevi sul Corriere della Sera “colma una lacuna del sistema” e impedisce la costituzione di pacchetti di voti per i politici di pochi scrupoli. Senza la legge Lazzati, infatti, ai boss e affiliati è consentito raccogliere voti. I menzionati docenti hanno organizzato all’Università, coinvolgendo gli studenti in un seminario dal 3 al 4 Novembre sulla legalità, la legge Lazzati e infine con coloro che pur partendo da percorsi educativi diversi, sono aperti a libero dibattito e confronto per la crescita in Calabria e nel resto del Paese di giustizia e libertà. Numerosi studenti e docenti sono intervenuti al seminario coniugando, come nell’incontro con il Grande Oriente d’Italia ( non quella della cupola degli invisibili, si intende ) i valori comuni e connessi all’etica cristiana con quelli dell’etica laica e liberale. Sono intervenuti nel dibattito il dott. Romano De Grazia del Centro Studi Legislativo G. Lazzati, i docenti, come ho detto, Giancarlo Costabile, Spartaco Pupo, Rossana Rossi, la collega e Magistrato della Dda di Catanzaro Graziella Viscomi e l’imprenditore, testimone di giustizia Pino Masciari. E di poi il secondo giorno ha concluso il Gran Maestro Stefano Bisi su “tolleranza, dialogo e libero pensiero”. È intervenuto anche sul tema della legalità anche il segretario nazionale della CISL per l’Università dott. Francesco De Simone Sorrentino che ha espresso vivo interesse per la legge Lazzati. Il seminario ha costituito un momento importantissimo per il futuro di questo strumento normativo. Per intanto informiamo che presso l’Università Magna Graeca di Catanzaro e a pochi km da Limbadi, presso la facoltà di Giurisprudenza, si insegna Legislazione Antimafia e che nel programma è previsto lo studio ( piaccia o non piaccia) della legge Lazzati. Ed è storia che su questa nostra legge, scelta come tesi si sono laureati 8 o 9 studenti universitari. In 30 invece si sono laureati sull’art 416 ter c.p., voto di scambio e legge Lazzati all’Università di Perugia. All’Università di Pisa sulla legge Lazzati sta per laurearsi ( per la seconda laurea) Simona Folegnani, responsabile in Liguria del Centro Studi Legislativo Lazzati. D’altra parte convinto sostenitore della legge Lazzati è stato il compianto prof. Federico Stella dell’Università Cattolica di Milano, il numero uno del Diritto Penale italiano. Come si vede, la nostra legge interessa molto il mondo accademico ed è oggetto di insegnamento da parte di professori veri. Un’esortazione vogliamo rivolgere a Gino Crisci, rettore dell’Unical e nostro compagno di trincea nei momenti difficili dal 1998 in poi. Si unisca ai suoi studenti e ai suoi docenti in questa sfida culturale che come calabresi ci esalta. Nel 1992 da Milano è partita l’operazione “Mani Pulite” , nel 1993 dalla Calabria è partita l’operazione “Voti Puliti”. Porti assieme a noi questa sfida culturale e lasci stare , invece, pressappochisti.. e professori di lettere e cartoline. W la Legge Lazzati».