Francesco Misitano continua a sorprendere. La sua musica non si ferma e vola oltreoceano.
Il suo nuovo singolo “A due passi dal mar” è uscito il 16 ottobre scorso ed è approdato in Australia. Ecco il link per vedere il videoclip ufficiale
Lo seguiamo ormai da qualche anno e con piacere torniamo a parlare di lui. Lo facciamo a qualche settimana dall’uscita del suo singolo. “A due passi dal mare” è una delle canzoni che sta facendo impazzire il pubblico australiano. A cantarla è uno degli artisti emergenti della musica leggera italiana, di chiare origini calabresi, un ragazzo di 36 anni che si fa chiamare Frà. Stiamo parlando di Francesco Misitano. La sua passione per la musica lo ha portato a trasferirsi dal suo piccolo paese in Calabria nella grande Milano, dove vive con la moglie e le sue due bambine, ma è cresciuto a Bianco (RC). Frà ha esordito qualche anno fa con l’EP “Bermulanya”. Ad oggi ha prodotto 4 album da solista ed ha scritto un libro, che prende il nome dal suo nuovo singolo “A due passi dal mare”
Lo raggiungiamo tramite mail nello studio della sua manager e del suo produttore australiani a pochi chilometri da Melbourne. Sappiamo che è in Australia da circa tre settimane e che i nei suoi primi giorni nella terra dei canguri non è stato al massimo della forma. Ma adesso Frà ha una gran voglia di raccontare la sua storia e la sua musica.
Mi racconti come mai hai scelto questo nome?
In famiglia tutti mi chiamano con il mio nome “vero”, Francesco, nome che è stato anche di mio nonno. Lui in calabria veniva chiamato Ciccio e così anche io mi sono sentito per tanto tempo chiamare con una sorta di pseudonimo. usato spesso in Calabria Devo ammettere che non ero entusiasta. Infatti i miei genitori e gli amici che erano a conoscenza di questo mio “piccolissimo” disagio mi hanno sempre chiamato Frà. Quindi ho scelto questo nome d’arte per poter rimanere ancorato a qualcosa di reale.
In rete se facciamo una ricerca vengono fuori due aspetti di Francesco, uno sportivo è uno musicale.
È vero, il percorso artistico spesso viene messo in secondo piano dal mio passato da calciatore. Il calcio ha caratterizzato gran parte della mia adolescenza. Ma la musica non è stata da meno. Diciamo che sono andati di pari passo fino ad un certo punto, quando poi ho sentito l’esigenza di evadere da un calcio che non mi rappresentava più. Così mi sono dedicato a 360 gradi alle mie canzoni.
Mi racconti i viaggi che ti hanno portato lontano dalla tua terra?
Sono nato a Roma e cresciuto a Bianco. Giocando a calcio ho avuto la fortuna di girare tutta l’Italia e conoscere i suoi aspetti più belli. Ma grazie alla musica ho scoperto che potevo andare oltre i confini italiani. Così ho iniziato a scoprire il mondo. Spagna, Francia, Svizzera, Russia, Thailandia ed ora l’Australia. Capirai che tutto questo mi ha fatto crescere professionalmente, ma anche come persona.
Com’era fare musica in un piccolo paesino della calabria?
Senza cavalcare l’onda degli stereotipi sai che in Calabria alcune cose trovano difficoltà quasi insormontabili. Ho sempre cantato, fin da quando ero bambino e la passione si è trasformata in un lavoro negli anni. Matrimoni, feste private ecc. non mi facevano sentire appagato. Io volevo cantare le mie canzoni, infondo desideravo cantare le mie emozioni ad un pubblico attento alla mia musica e non ad un gustosissimo antipasto. Venivo visto come un intrattenitore, un animatore, un dj. Tutto questo sminuiva la mia qualità più grande, la voce. Quando ho fatto la mia prima serata a Milano ed ho cantato le mie canzoni non mi sentivo più a disagio, ma ero contento, appagato, mi sentivo accettato per quello che ero veramente, un cantante. È stato un periodo meraviglioso, cantavo sempre e mi integravo con tutti grazie alla musica.
Torni o vorresti tornare nel tuo paese calabrese?
Ma certo. La mia famiglia, la mia casa e molti amici sono a Bianco. Ci torno spesso e volentieri. Ovviamente il lavoro mi porta via molto tempo, ma non ho smesso di fare serate anche in Calabria. Ad esempio d’estate mi dedico molto alle serate di piano-bar, mi piace rimanere a contatto con i gusti musicali delle persone, mi arricchiscono professionalmente.
Prima di questi viaggi, durante l’infanzia, che rapporto avevi con la musica?
I miei genitori hanno sempre ascoltato tantissima musica, in casa mia si ascoltava prevalentemente la musica leggera italiana. Mio padre ne andava matto. Cantava sempre le canzoni del suo idolo Gianni Morandi. Non ho potuto fare a meno di ereditare questa passione per i grandi interpreti degli anni 60. Mia madre aveva dei gusti un po’ diversi, lei era un po’ più internazionale. Come ti ho raccontato prima, il calcio era la priorità. Gli allenamenti, le partite e tutto il resto mi occupavano gran parte del tempo. Per questo non ho pensato di frequentare una scuola di musica. In questi ultimi anni ho iniziato a studiare pianoforte e chitarra ed è stato utilissimo, mi hanno fatto fare una sorta di salto di categoria.
Che tipo di supporto ti ha dato la tua famiglia nella tua crescita musicale?
Dapprima i miei genitori mi hanno insegnato ad ascoltare musica ed a coltivare questa passione. Poi è arrivata mia moglie e a lei va il ringraziamento più grande perché mi ha sostenuto e mi sostiene in tutto. Lei porta il peso dei tanti periodi che stiamo lontani. Ma è sempre con me, è la mia fan numero uno, insieme ad Alice e Giulia, le mie due figlie. Il loro supporto è stato fondamentale.
Se dovessi spiegare il tuo genere musicale a una persona che ha ascoltato soltanto una tua canzone, come lo descriveresti?
Io lo chiamo “pop leggero italiano”. È una musica dove puoi trovare di tutto, ma è essenzialmente pop.
Un tour in Australia. Deve essere un’esperienza davvero magnifica. Come ti trovi?
Ho sempre sognato di cantare nella terra che ha dato tanto ai miei nonni. Loro mi parlavano sempre di come si stava bene in Australia. Anche mio padre era emigrato qui, ci era rimasto sette anni prima di rientrare in Italia. Devo ringraziare la mia manager Silvana per tutto quello che sto vivendo. Ha organizzato tutto con professionalità e non ha lasciato nulla al caso. Le date del tour sono iniziate la scorsa settimana con la Melbourne Cup Eve il 31 Ottobre scorso all’EuroFest, più di mille persone, sold out. La seconda serata l’ho fatta il 5 novembre al Calabria Club di Bulla. Una cena spettacolo straordinaria. Mi hanno comunicato che nessun artista prima di me era riuscito a vendere 100 dischi in una sera. Mi sto preparando alle date di Sydney e Carlton a Lygon street, in più stiamo firmando i contratti per il prossimo anno. Che ti devo dire, davvero un sogno.
I tuoi videoclip sono semplici ma al tempo stesso funzionano. Cosa ne pensano in Australia?
L’Australia è fortemente contagiata dall’Italia. Sono tantissimi gli italiani o figli di italiani che la popolano. Posso dire che avendo a disposizione budget limitati per la realizzazione dei miei videoclip sono davvero molto soddisfatto del risultato. Non solo la vecchia generazione ha apprezzato le mie due canzoni più famose, “Salvami” e “A due passi dal mare”. Ma ho trovato molti consensi anche da parte dei più giovani. Questo è merito anche di chi li ha realizzati.
Sappiamo che è in lavorazione il tuo nuovo album. Puoi dirci qualcosa di più?
“A due passi dal mare” ha dato il via al nuovo progetto. In questi giorni durante un’intervista a radio 3ZZZ ho fatto ascoltare “Io e te” un altro brano che farà parte del nuovo disco. Con l’aiuto del PVStudio di Milano e di Ritchie Laird musicista e produttore, nonché marito della mia manager, speriamo di essere pronti per i primi mesi del 2017. Sto ancora pensando al titolo. In realtà sono indeciso tra quale scegliere.
Su YouTube e sulle tue pagine social ci sono alcune tue vecchie cover, proprio una di queste ti ha fatto scoprire dalla tua manager australiana. Ti va di parlarcene?
La cover in questione è “Caruso”, che io cantai qualche anno fa, durante la trasmissione “Napoli That’s Amore” negli studi di Italia Mia a Caserta. E pensare che molti mi dicevano che sarebbe stato uno spreco di tempo e di denaro arrivare fino a Napoli per cantare solo due brani (avrei cantato anche il mio inedito “La pioggia”). Beh diciamo che si sbagliavano. Mezza Australia ha visto quel video è in mezzo a queste persone c’era Silvana, che mi ha subito contattato su Facebook e così abbiamo fissato un incontro in Italia per questa estate. Ci siamo incontrati e da li è partito tutto.
Dalle tue pagine social si capisce che la gente ti vuole bene e che sei entrato nei loro cuori. Tu cosa pensi di fare per ripagare l’affetto del pubblico australiano?
Il loro calore e la loro accoglienza non mi hanno lasciato indifferente. Devo molto a questa gente. Il modo migliore che ho per ringraziarli è dare tutto me stesso durante i concerti. In più sto lavorando ad un nuovo brano, dove canto sia in italiano che in inglese, dedicato proprio a loro. Sarà il mio ringraziamento per questa prima esperienza australiana. Il brano è quasi pronto e tra qualche settimana potranno ascoltarlo in radio e durante i concerti. Farà anche parte del nuovo album, il titolo del brano posso già dirvelo, sarà “Welcome to Australia”.
La musica italiana forse avrebbe bisogno di qualche consiglio. Tu ne hai uno?
Non saprei proprio o meglio non sarei in grado di dare consigli. Però posso dire che la musica italiana ha ancora un grande valore nel mondo e non mi riferisco solo ai grandi classici, ma anche la musica emergente, se di buona fattura può dire la sua all’estero. Magari riprendendo le cose migliori del passato rendendole più attuali. Questa potrebbe essere una buona idea.
Come possiamo seguirti dall’Italia e dal resto del mondo?
Chi vuole conoscere qualcosa in più della mia carriera artistica può visitare il mio sito internet all’indirizzo www.francescomisitano.it Da qui si può arrivare sia alla pagina dei video su youtube che alla pagina fan facebook e seguire le arie tappe del tour.