di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Nino Foti vice coordinatore regionale di Forza Italia Calabria apre l’incontro dal titolo “Riformare la Costituzione? Così No!”. Con lui, nella sala del consiglio comunale Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, Nicola Bono presidente del “Comitato Italiani per il bene comune e il no a questa riforma”, Michelangelo Vitale e Giuseppe Caruso.
Un incontro voluto per fare il punto della situazione su quello che significherà per tutta l’Italia votare Si o No al referendum del 4 dicembre.
Una riforma costituzionale che, per l’ampiezza delle questioni, fa riflettere molto i sostenitori del No, i quali parlano di un tentativo per mandare definitivamente in pensione la Carta Costituzionale. Quarantasette articoli sui quali si dovrà mettere mano che, sicuramente, hanno bisogno di una discussione più ampia.
Dagli interventi è emerso come, anche se il presidente del consiglio abbia cercato di correggere il tiro, alla fine la verità è quella iniziale e cioè il voto sarà un voto personale e, nello specifico, al suo operato, con connessione oggettive tra referendum e legge elettorale. Tre anni di governo Renzi, per il presidente emerito della Corte Costituzionale Baldassarre, nel corso dei quali i veri problemi dell’Italia non sono stati affrontati, un Paese che sta subendo una costante e veloce deindustrializzazione perdendo tutte le caratteristiche di un’economia, appunto, industriale e alle cui sorti questo tipo di riforma costituzionale non apporterà nulla di positivo e, affermare che sarà determinante la vittoria del Si, è dire una grande bugia, distogliendo gli italiani da quelli che sono i grandi problemi.
Andando nello specifico dei contenuti della riforma i relatori hanno evidenziato come pur parlando di semplificazione e risparmio, tutto ciò sarà esiguo, aumentando al contrario i poteri del governo attraverso il depotenziamento dei controlli e dei contrappesi.
Di bugie che rendono appetibile la riforma ha parlato Bono, evidenziando lo schieramento per il Si dei mezzi di comunicazione e delle potenza straniere e di come la stessa riforma della Costituzione sia portata avanti da un governo che di fatto non dovrebbe esistere, perché non legittimato, dove il Parlamento è stato eletto con il Porcellum, una legge elettorale dichiarata incostituzionale.