di Ivan Leotta ed Emanuele Valenti*
BIVONGI – Dopo aver messo in rilievo l’incresciosa ed irrisolta questione delle Poste, è compito di questa compagine consiliare di minoranza mettere in luce le problematiche inerenti al depuratore. E’ del 10 novembre la determina n.499 della Provincia di Reggio Calabria – settore idrico e fluviale ed ambiente ed energia – che ha revocato l’autorizzazione di scarico delle acque reflue urbane già concessa nel 2010. Le motivazioni ravvisate dall’ARPACAL sono riconducibili al reiterato superamento dei limiti di alcuni parametri fondamentali (BOD5 ed Escherichia coli) <<con potenziale pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente>>.
In passato, abbiamo più volte formalmente richiesto al sindaco copia delle analisi delle acque reflue ed informazioni sul corretto funzionamento dell’impianto. Le nostre richieste sono state vane dal momento che il sindaco non ci ha mai fornito i dati delle analisi, ma ci ha fatto pervenire (febbraio 2014) soltanto una comunicazione in cui faceva riferimento ad alcuni lavori in corso di esecuzione e ad altri imminenti. A distanza di quasi tre anni i problemi sono rimasti irrisolti, nonostante le ripetute rassicurazioni verbali rese in Consiglio comunale ed alla stampa. Nel Tg News di TeleMia del 30.11.2013 il sindaco asseriva: ”…l’impianto funziona perfettamente e le analisi sono apposto, i bivongesi possono stare più che tranquilli”. Nel corso degli anni e fino a meno di un mese addietro, il sindaco ha sempre ribadito che i risultati delle analisi sono positivi.
E’ necessario ricordare che fino a febbraio 2012 l’impianto di depurazione era regolarmente gestito da una società specializzata del settore. Con l’insediamento di questa Amministrazione, si è deciso di condurre l’impianto di depurazione in proprio, confidando in un risparmio che di fatto non c’è stato, a causa dei frequenti e costosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria tutti documentati. Interventi, che comunque non hanno risolto le criticità strutturali e funzionali che hanno portato fino alla revoca dell’autorizzazione del 2010. Ora, si vorrebbe riaffidare la gestione ad una società specializzata. Perché ciò non si e pensato prima, invece di assumere in proprio la gestione dell’impianto di depurazione, con evidenti scarsi risultati.
I Consiglieri comunali di “Bivongi al Futuro”
Ivan Leotta, Emanuele Valenti
Bivongi, lì 16.11.2016