RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Pervengono all’attenzione delle scriventi OO.SS. segnalazioni di dirigenti medici e di medici convenzionati con il SSN fortemente preoccupati in merito al paventato omesso versamento individuale dei contributi previdenziali alle competenti gestioni: INPS – ENPAM ed altri Istituti previdenziali.
L’allarme evidenziato dal personale medico in servizio presso codesta Azienda sanitaria sembrerebbe confermato dal fatto che periodicamente vengono pubblicati sull’Albo pretorio del sito aziendale REVOCHE di provvedimenti di collocamento in pensione di personale già formalizzati dagli Uffici competenti, a causa di anomalie nel versamento di contributi previdenziali presso gli istituti previdenziali, riguardanti periodi di attività lavorativa considerevolmente lunghi, che non consentono l’erogazione delle competenze pensionistiche nei tempi attesi.
Il trattenimento “forzato” in servizio di tale personale oltre i limiti di legge consentiti, oltre a costituire un gravissimo danno erariale, non è consentito dalle disposizioni normative in vigore essendo la regione Calabria sottoposta a piano di rientro e, quindi, al blocco delle assunzioni.
Alla luce di quanto in premessa si chiede di conoscere:
1. Il numero delle posizioni previdenziali “scoperte” per mancata erogazione individuale dei contributi previsti e la quantificazione della spesa relativa;
2. Il numero dei trattenimenti in pensione operato dall’Azienda nell’ultimo periodo ed in modo particolare, negli ultimi cinque anni in deroga alla normativa vigente in merito;
3. L’allineamento dell’ASP ai regolamenti pensionistici dei diversi Istituti previdenziali (INPS-ENPAM-ENPAV – ecc), per come regolarmente riconosciuti ed approvati dai Ministeri competenti;
4. Il regolamento aziendale in merito ai criteri di valutazione delle singole posizioni assicurative dei dipendenti verso gli Istituti previdenziali competenti, a garanzia del corretto calcolo dell’anzianità pensionistica del personale e delle spettanti competenze economiche.
In attesa di urgenti documentate notizie in merito, nei termini di regolamento ovvero di legge, le scriventi OO.SS. nel rammentare al vertice aziendale che l’eventuale mancato e/o ritardato versamento delle quote a debito, almeno limitatamente alla quota della retribuzione imponibile che il datore di lavoro trattiene in busta paga ai lavoratori, espone il datore di lavoro a conseguenze anche penali, chiedono agli organi in indirizzo di effettuare i controlli e le indagini di rispettiva competenza, al fine di accertare e perseguire eventuali illeciti penali ed amministrativi previsti dalla normativa vigente (D. Lgs n. 8/2016) .
Si riservano, in esito a tale riscontro, di sollecitare l’esercizio dell’attività di vigilanza da parte di Inps, Enpam, altri Enti previdenziali ed organismi ispettivi del Ministero del Lavoro, sull’esatto versamento dei contributi in riferimento ad obblighi inderogabili di legge e di procedere contestualmente alla richiesta di attestazione sulla regolarità dei pagamenti e degli adempimenti previdenziali tramite il Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.)