di Adelina B. Scorda
“Bovalino piange”, è questa la frase che scorrendo velocemente i social in queste ore, ci si ritrova a leggere. Nel terribile incidente di questo pomeriggio, nella provinciale Sp 12 a perdere la vita è Andrea Zappia, 37 anni.
Incredulità, stupore, strazio Andrea perde la vita, in un pomeriggio d’autunno come molti, sta andando a lavoro, fa il cameriere in un ristorante a Natile. Ancora da accertare la dinamica dell’incidente, ma secondo una prima ricostruzione, la Fiat Panda, sulla quale viaggiava Andrea, sarebbe stata travolta da una Volkswagen Golf con a bordo due ragazzi di 23 anni di Platì rimasti feriti.
Un impatto violentissimo, della Panda rimangono solo un cumulo di lamiere e per Andrea non c’è nulla da fare, servirà l’intervento dei vigili del fuoco per estrarre il corpo dall’abitacolo. Cosa abbia causato l’ennesimo incidente mortale è ancora da verificare, sicuramente la quasi assenza di illuminazione, l’asfalto bagnato e dissestato, la pioggia torrenziale, l’indecenza di una strada provinciale che per dimensioni e stato rappresenta l’inefficienza e il fallimento della nostra, tutta classe politica e dirigenziale, sono tutte condizioni che potrebbero aver inciso considerevolmente sul tragico epilogo dello scontro.
Forse, alla base di questo ennesimo incidente, c’è anche quel vizio di pigiare troppo sull’acceleratore, quell’incoscienza e quella sicurezza che quando tradisce lo fa nel peggiore dei modi. Oggi a lasciare un vuoto immenso è Andrea, ma in questi anni sono numerose le vite spezzate sull’asfalto delle nostre strade, dalla 106 alla Limina, fino alle provinciali. Trascorriamo parte della nostra vita su arterie piene di insidie, strade che sono un affronto alla nostra intelligenza e alla nostra vita.