di Antonella Scabellone
PALIZZI- I consiglieri comunali Antonino D’Aguì, Leone Nocera, Davide Plutino, Marco Potitò e Walter Scerbo, “nella consapevolezza dell’importanza e della proficuità del civile confronto democratico”, hanno voluto esprimere, attraverso una nota, piena solidarietà al comandante dei vigili urbani, Aurelio Marino, per i vili atti di intimidazione e minacce subiti, manifestando nel contempo rammarico e censura per la mancata convocazione del Consiglio comunale “organo deputato ad accogliere ed a manifestare doverosa e sentita vicinanza e solidarietà, sia al cittadino sia al funzionario comunale”.
E ancora più esprimono dissenso per “l’indolenza e la superficialità con cui il sindaco, carente di senso delle istituzioni, dopo la grave denuncia di minacce ed intimidazioni al comandante Marino, non ha avuto la sensibilità di informare del grave accadimento amministratori, cittadini, forze dell’ordine e prefetto”. Insomma, una dura presa di posizione verso l’amministrazione comunale in carica che non si ferma qui. I consiglieri del gruppo di centro-destra chiedono infatti anche l’annullamento d’ufficio (ex art.21 nonies l. 241/90) della delibera n.44/2013 con cui la Giunta comunale ha definito, relativamente al Piano Strutturale Associato (Palizzi, Brancaleone, Bruzzano Zeffiro), le linee di indirizzo sulle scelte strategiche. Ciò sul presupposto che la delibera sarebbe illegittima in quanto “in merito alla materia dei Piani territoriali urbanistici il D.lgvo 267/2000 attribuisce al Consiglio comunale l’esclusiva competenza in quanto organo titolare del potere di indirizzo e di controllo politico amministrativo”. Trattandosi di riserva assoluta, per i consiglieri l’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto la pianificazione territoriale da parte della giunta comunale integra violazione di legge, per cui ne deve conseguire l’annullamento dell’atto. L’annullamento viene richiesto, non solo per esigenze di tutela della legalità, ma anche di pubblico interesse, essendo il Consiglio comunale l’organo preposto ad esprimere la volontà popolare.