di Simona Ansani
<<La tassa sui cani non sterilizzati all’ordine del giorno in Parlamento è un primo passo per chiudere il rubinetto del randagismo>>. È quanto afferma la presidente nazionale di Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Piera Rosati. Sono davvero tantissimi gli amici a 4 zampe che ogni anno vengono abbandonati per la strada, molti dei quali sono vittime di incidenti mortali. E sono inoltre milioni di euro, spesi per cercare di contenere questo fenomeno, ma ancora la parola fine da scrivere per questo capitolo sembra lontano. <<L’emendamento alla manovra economica proposto è però imperfetto e non va a colpire proprio là dove si origina il randagismo: è incomprensibile l’esenzione per i pastori e i cacciatori. Vi sono aree del paese in cui proprio queste categorie – prosegue Piera Rosati – producono la proliferazione di cani randagi, in seguito a continui accoppiamenti o ad abbandoni “mirati”. Non registrano i cani e li gettano in strada quando se ne devono disfare. Il Parlamento corregga immediatamente il tiro.
Giusto e doveroso che anche gli allevatori siano controllati, sia quelli ufficialmente registrati sia i tanti spacciatori di cani di razza, che operano in nero, illegalmente, che importano cani dall’Est o che li fanno riprodurre con esiti barbari. L’Italia è piena di pseudo allevatori improvvisati – conclude – ed è necessario rinforzare i controlli affinché chi lucra sugli animali ne assicuri il benessere e paghi le tasse sui profitti generati.
Questo primo passo va quindi implementato con le attività di controllo che esistono sulla carta, per arrivare ad una efficacia vera dell’anagrafe canina, oggi ancora ferma al palo in troppe regioni, accanto ad aiuti e sconti per quella fascia debole di popolazione che non può permettersi il costo di una sterilizzazione>>.