di Antonella Scabellone
LOCRI- “Il sindaco Figliomeni era assolutamente contro la mafia”. Non ha dubbi il vescovo Giuseppe Fiorini Morosini, chiamato a deporre questa mattina nel processo Recupero davanti al Tribunale penale di Locri quale teste a discarico dell’ex primo cittadino di Siderno imputato, insieme ad altre 53 persone ritenute tutte appartenenti, a vario titolo, al clan Commisso di Siderno.
Il presule, che ha atteso pazientemente per oltre tre ore che arrivasse il proprio turno, ha dichiarato, rispondendo alle domande dell’avvocato Vincenzo Nobile, di avere conosciuto personalmente, fin dal proprio arrivo in diocesi, l’allora sindaco di Siderno,e di averne avuto da subito l’impressione di una persona molto sensibile alle problematiche sociali, in particolare a quelle dei giovani. Il vescovo ha riferito anche di alcune conversazioni avute con Figliomeni in occasione di manifestazioni pubbliche, in particolare della festa della Madonna di Polsi, e di averlo trovato d’accordo sull’idea che non bisognasse confondere la Polsi religiosa con la Polsi intesa come luogo di illegalità e riunioni di n’dranghteta. Insomma, per Morosini, Figliomeni era tutt’altro che un affiliato alla criminalità organizzata contro la quale, invece, si sarebbe schierato apertamente.
Sulla stessa linea la deposizione del parroco Don Cornelio Femia. “Con l’ex sindaco sono state innumerevoli le collaborazioni istituzionali-ha detto il vicario del vescovo- in particolare ci incontravamo ogni anno per organizzare la festa patronale. Una persona che aveva ben saldi i valori cristiani e della famiglia”.
Di altro tenore le deposizioni di Francesco Scarano e Nunziatina Galluzzo. Il primo, responsabile dell’area finanziaria del Comune di Siderno dal 2007 al 2011, ha smentito, in sostanza, quanto riferito alcuni mesi fa dal Commissario straordinario Rosalba Scialla, chiamata a deporre come teste dell’accusa davanti allo stesso Tribunale. “Nel periodo in cui sono stato in servizio al Comune di Siderno è stato sempre rispettato il Patto di stabilità-ha detto Scarano- la dottoressa Scialla non ha mai contestato i conti che erano a posto”. “Non ho mai subito pressioni da parte del sindaco Figliomeni-ha continuato Nunziatina Galluzzo,funzionaria storica dell’area commercio e servizi sociali del Comune di Siderno, attualmente in pensione-. La dottoressa Scialla non mi ha mai contestato le concessioni rilasciate- ha poi specificato a proposito di una domanda della difesa sul Centro commerciale i Portici- anzi, mi ha inviato una lettera di encomio,dimostrando di apprezzare oltremodo il mio operato”. Un argomento spinoso quelle delle finanze comunali ma, a sorpresa, la pubblica accusa non ha ritenuto opportuno contro esaminare i testi che rapidamente sono stati congedati.
A discarico dell’ex sindaco di Siderno anche vari esponenti del mondo dell’associazionismo ed ex colleghi, dall’ingegnere Edmondo Crupi, che ha riferito di un progetto per realizzare a Marina di Gioiosa un supermercato, progetto che poi si bloccò e per il quale Crupi ha ammesso di aver parlato con il sindaco Figliomeni “ma solo per avere un consiglio non certo perché si interessasse a sbloccare la questione”; a Luciano Sansotta, collega di studio dell’ex primo cittadino per il quale “Figliomeni aveva delle capacità professionali fuori dalla norma”; a Francesco Pelle, presidente dell’associazione Carabinieri in pensione, a cui l’amministrazione Figliomeni mise a disposizione un locale come sede; a Maria Rosaria Tino Puntillo, presidente per circa un decennio della Commissione Pari opportunità del Comune di Siderno, sotto l’amministrazione Figliomeni, che ha riferito delle varie iniziative a scopo legale e sociale promosse dal sindaco, tra cui l’istituzione di uno sportello antiviolenza in municipio; per concludere con il presidente della Consulta Mario Diano, che ha riferito come il sindaco partecipasse attivamente alle iniziative di varie associazioni improntate ai principi del volontariato, del rispetto delle regole e della legalità in generale. Diano ha anche confermato che Figliomeni ha subito in passato per la sua attività istituzionale atti intimidatori.
Oggi in aula è stata anche la volta degli ultimi testi a discarico del geometra Massimo Pellegrino intervenuti su richiesta dell’avvocato Giuseppe Oppedisano. La Dottoressa Anna Maria Riggio ha riferito in ordine ad una consulenza tecnico-contabile, relativa agli immobili di via Misuraca e via Gramsci, realizzati da Pellegrino quale procuratore speciale; ha illustrato la documentazione prodotta (una serie di atti pubblici, estratti di conto corrente e documentazione fiscale) e in particolare una serie di preliminari di vendita, nonchè le fonti finanziarie per edificare gli immobili, concludendo per la legittimità delle attività svolte dall’ imputato. Inoltre la Riggio si è soffermata sulla liceità dei rapporti commerciali del geometra con la ditta Euroceramiche. L’ingegnere Piero Fazzari ha illustrato due perizie di stima relative agli immobili suddetti, che in sostanza confermano le conclusioni della teste Riggio. Infine sono intervenuti Polocci Paolo e Abbriano Fabrizio, due acquirenti degli immobili realizzati da Pellegrino.
A fine udienza il detenuto Muià Francesco è stato colto da malore e prontamente soccorso dal 118 è stato trasferito all’ospedale di Locri.
Il Processo riprenderà dopo l’etate, l’11 ottobre, con l’audizione degli altri testi della difesa di Alessandro Figliomeni.