(foto di Enzo Lacopo)
di Simona Ansani
ROCCELLA JONICA – La denuncia sulla non idoneità dei locali della scuola elementare di Via Carrera a Roccella, utilizzati come ricovero per i migranti che sbarcano sulla costa Jonica, è stata portata avanti dal sindacato di Polizia, il Siulp, che proprio questa mattina in conferenza stampa al dopo lavoro ferroviario, davanti giornalisti, cittadini e il sindaco Giuseppe Certomà, ha sottolineato la drammaticità della situazione non solo lavorativa, ma anche igienico sanitaria all’interno della struttura. Il Siulp, prima organizzazione sindacale nel panorama nazionale e provinciale della Polizia di Stato, è l’espressione dei lavoratori di Ps che credono fermamente di essere innanzitutto cittadini e che in ambito sindacale, portano avanti non solo la tutela dei diritti della categoria, ma perseguono gli obbiettivi della intera collettività, tesi ad una maggiore vivibilità nella società.
L’affermazione di determinati principi di legalità, passa anche attraverso la capacità di promuovere sul campo il riconoscimento di diritti, inviolabili e in quanto tali devono essere garantiti a tutti. Proprio a garanzia di questo principio, il Siulp, non può e non vuole restare indifferente ad una serie di situazioni discutibili conseguenti a scelte e provvedimenti, altrettanto opinabili, adottati dagli Uffici superiori ed altri Enti, «pertanto si è deciso di intraprende la strada della denuncia e della protesta, affinchè l’affermazione dei diritti dei lavoratori ed il rispetto della dignità siano tenuti nella giusta ed equa considerazione e rispettati come la Costituzione sancisce». I numerosi sbarchi di migranti che ogni anno vedono le nostre coste come destinazione «non possono più essere considerati emergenza. Prendiamo atto della partecipazione dell’Amministrazione comunale di Roccella Ionica rendendole il giusto tributo e riconoscimento dal punto di vista umanitario nel rendersi disponibile offrendo una struttura come centro di prima accoglienza per migranti». Una struttura dunque, dalle potenzialità recettive molto limitate, che perde le sue caratteristiche di sicurezza ed igienico-sanitarie nel momento in cui gli ospiti salgono di numero in maniera esponenziale. Una situazione ingestibile da numerosi punti di vista addebitabile a scelte poco perspicaci, sottovalutazione del problema e carenza di strumenti e mezzi, che trovano responsabilità in diversi soggetti: il personale della Polizia di Stato viene impiegato con turni prolungati ed estenuanti che si sovrappongono agli altri servizi continuativi in carico al Commissariato di Siderno, che generano un carico di lavoro come in nessun altro Ufficio nella Provincia; un solo Dirigente deputato a coordinare l’impiego ed il corretto funzionamento dei compiti istituzionali e fronteggiare le emergenze con tutti gli oneri che ne conseguono, «mentre negli anni passati vi era anche un Funzionario addetto che supportava l’operato del dirigente, trasferito molto tempo addietro e mai rimpiazzato»; tagli agli straordinari che aggiungono al danno anche la beffa; assenza totale di presidi medico-sanitari idonei a garantire la salute degli operatori impegnati nelle operazioni; condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie della struttura decisamente discutibili e carenti per contenere un numero cospicuo di migranti; nessuna profilassi preventiva e successiva in termini di disinfestazione dei luoghi; esposizione dei materassi in gommapiuma, privi di protezione, nel giardino, con il rischio di consentire l’infiltrazione di parassiti di vario genere; assenza totale di aria condizionata che comporta un innalzo della temperatura fino a livelli decisamente insopportabili per ogni essere umano; servizi igienici insufficienti; inadeguatezza di misure di sicurezza atte a contenere gli ospiti; vicinanza di case ed asili nido attigue alla struttura tra le quali esistono solo inferiate o muri facilmente superabili. «Invitiamo gli amministratori a prendere coscienza di questa realtà, – fanno sapere i segretari provinciali del Siulp presenti in conferenza stampa, Francesco Minimi ed Emanuele Orlando – sostenendo le giuste rivendicazioni del Siulp e valutando attentamente le strutture per le quali si concede la disponibilità tenendo presente e consentendo l’utilizzo delle stesse sino ad un numero di ospiti che garantisca il rispetto della dignità umana e della sicurezza pubblica, oltre ovviamente al diritto alla salute dei lavoratori e dei residenti». L’invito per gli amministratori è di individuare un’area o un fabbricato confiscato alla mafia o disponibili per riqualificazioni e, dopo averli adeguati alle esigenze con progetti specifici, essere destinati per ospitare i migranti. «Così si rende giustizia alla più volte citata dignità umana, – aggiunge Minici – offrendo luoghi e spazi degni di essere definiti tali e che rispettino le necessità degli ospitati e di coloro i quali devono vigilare. Non è più possibile ascoltare la parola “emergenza” o “carità umana” pensando che l’utilizzo di questa parola possa giustificare ogni azione che spesso mortifica proprio questi due due concetti. È inaccettabile anche constatare che vengano operate scelte di facciata lasciando poi i problemi conseguenti ad altri». La buona notizia giunge proprio in conferenza stampa dal primo cittadino di Roccella Jonica, Giuseppe Certomà, che fa sapere che sembrerebbe essere stata individuata un’area, nella zona della Pietra di Fonte, dove si potrebbe costruire una struttura polifunzionale, destinata anche al primo soccorso ai migranti che sbarcano a Roccella.