di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Ti invio questa nota con l’intenzione di suonare un campanello di allarme. Lo faccio come cittadino che ama questa città la quale ha bisogno, ora più che mai, di rimettere al centro la questione culturale come opportunità di crescita di riabilitazione rispetto agli aspetti di decadenza emersi in questi ultimi anni». Con queste parole, l’ex capogruppo del Pd in consiglio comunale Paolo Fragomeni, esterna una propria preoccupazione derivata da alcune voci che si sono diffuse negli ambienti scolastici cittadini riguardanti una presunta volontà da parte dell’Ente Provincia di trasferire il liceo Artistico di Siderno a Locri nella sede di quello che fu l’istituto d’Arte.
E se è vero che l’accorpamento di plessi scolastici è all’ordine del giorno dopo le recenti innovazioni legislative, l’ipotesi paventata da Fragomeni, qualora dovesse trovare una qualsivoglia forma di realizzazione, verrebbe intesa a Siderno come l’ennesima spoliazione di una città che, anno dopo anno, ha perso o sta perdendo alcuni fondamentali presidi dello Stato (l’esempio più eclatante è quello dell’ospedale, ma come non citare l’ufficio del giudice di pace, l’ufficio postale del centro chiuso di pomeriggio, e così via) e che, complice l’assenza di una guida politica sembra dover sprofondare verso un inarrestabile declino. «A titolo di cronaca aggiungo – ha scritto Paolo Fragomeni – che il Liceo Artistico di Siderno esercita un importante ruolo educativo, didattico e artistico fin dal lontano 1970, unico del suo genere nella provincia dopo quello di Reggio. In esso si sono cresciute due generazioni di studenti dalle quali sono emerse figure esimie nel campo della pittura e della scultura. Il suo eventuale trasferimento suonerebbe come una ulteriore spoliazione, un nuovo insulto alla città e alla sua dignità. Vale la pena ricordare, inoltre, che la struttura che attualmente ospita la scuola è di proprietà della Provincia e quindi non sussiste una urgenza dettata dal bisogno di dover ridurre le spese». Attualmente, quella che appare come un’indiscrezione, non ha ancora i crismi dell’ufficialità. Ma intanto, c’è chi lancia l’allarme.