di Gianluca Albanese
LOCRI – Continuano le polemiche derivanti dalla mancata attivazione dell’impianto irriguo di Condoianni e che investono i vertici del consorzio di bonifica dell’Alto Jonio Reggino, in particolare il suo presidente Arturo Costa, destinatario, insieme al presidente della giunta regionale Scopelliti, dell’assessore regionale all’Agricoltura Trematerra e al presidente di Coldiretti Molinaro di una lettera inviata dal locrese Carmelo Misitano.
“La presente – esordisce Misitano rivolgendosi a Costa – fa seguito alla mia nota del 30/09/2012 pari oggetto alla quale Lei non mi ha risposto. Desidero far sapere che nelle ultime elezioni del Consiglio dei delegati del Consorzio sono stato un Suo grande elettore ma la fiducia riposta in Lei e alla Sua lista è stata tradita e disattesa per cui non rappresenta più in modo appropriato il sottoscritto, e credo, anche altri consorziati che come me hanno votato Lei e la sua lista”.
Dalla premessa alla richiesta di dimissioni il passo è breve. “Pertanto – ha scritto Misitano – con la presente Le chiedo formalmente di dimettersi da Presidente del Consorzio e da delegato insieme a tutti i consiglieri eletti insieme a Lei. Sarebbero gradite le dimissioni di tutti i consiglieri. La richiesta di dimissioni scaturisce da un’analisi della gestione del Consorzio nella sua globalità con particolare riferimento alla problematica relativa all’impianto irriguo “Condoianni” il quale ancora oggi, dopo un anno, non è stato messo in funzione con gravissimi danni arrecati ai consorziati”.
Misitano ha aggiunto che “Nel mese di luglio 2012, in seguito ai problemi sorti nell’impianto di che trattasi, sono stati commissionati dei lavori di realizzazione di un nuovo pozzo che terminati (ahi me!) nel mese di ottobre avevano lasciato ben sperare circa l’approvvigionamento di acqua per la stagione successiva. Quest’anno, invece di verificare la funzionalità dell’impianto per tempo, solo nel c.m. si accerta che l’acqua non c’è. Tale mancanza dovuta forse ad un cattivo lavoro di trivellazione e realizzazione del pozzo commissionato lo scorso anno. Per cui anche quest’anno ai consorziati non verrà erogata l’acqua per irrigare i propri terreni per come da contratto. Quanto si è speso per le opere che non servono?”.
Tutti segnali, questi, che l’autore della lettera ritiene evidenzino “Grave incapacità gestionale”, tanto da indurlo a scrivere anche a Scopelliti, Trematerra e Molinaro.