di Gianluca Albanese
SIDERNO – Della buona partenza della raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti abbiamo già scritto; dell’encomiabile impegno degli addetti di Locride Ambiente pure. Oggi, invece, vogliamo occuparci del lato oscuro di questa città che si presenta, nelle sue vie centrali, così pulita, ordinata, ed esemplare – merito sopratutto dei cittadini che si sono applicati al meglio in questa fase iniziale di partenza del servizio – mentre nelle zone meno trafficate, più periferiche, sembra lasciare spazio a quegli incivili che, con menefreghismo e maleducazione, stanno facendo danni ingenti all’ambiente ( e quindi anche alla loro salute e di quella di chi fa diligentemente la raccolta differenziata) scaricando per strada o, peggio, nei torrenti buste intere di rifiuti indifferenziati, che l’acqua trascina al mare il quale, alla prima mareggiata, le restituisce “con gli interessi”, ovvero sventrate e pronte a distribuire il loro fetido contenuto sulla spiaggia, la stessa sulla quale, da maggio a settembre, facciamo il bagno e prendiamo il sole.
Un circolo vizioso che si può interrompere solo in un modo: i cittadini devono avere il coraggio – anzi, il buonsenso – di denunciare chi viene sorpreso a scaricare abusivamente i rifiuti indifferenziati che quindi, non solo non paga le tasse, ma deturpa l’ambiente di tutti, anche di chi paga i tributi e fa correttamente la differenziata; le istituzioni, dal canto loro – in primis la Polizia Municipale e il Comune – devono dare seguito alle denunce ricevute, e non lasciare che si possa diffondere quella insopportabile sensazione di sostanziale impunità, che forse chi abbandona i rifiuti nell’ambiente pensa di avere.
Il meteo oggi ci ha regalato una splendida giornata di sole. Ne abbiamo approfittato per compiere, su indicazione dell’Osservatorio Cittadini sui Rifiuti, creato proprio per esercitare una “vigilanza civica” sul corretto smaltimento della spazzatura, un mini tour negli angoli più nascosti di Siderno, quelli in cui gli incivili vanno a scaricare abusivamente l’immondizia.
Iniziamo da Nord.
VALLONE SAN FILIPPO
Siamo in prossimità del principale centro commerciale cittadino e vi si accede dalla Statale 106 percorrendola in direzione Sud. Basta fare poche decine di metri che, sul lato sinistro della stretta carreggiata ci si imbatte in autentici cimiteri di rifiuti, soprattutto ingombranti: frigoriferi e lavatrici in primis. Ma anche tanta spazzatura comune che, con sconcertante regolarità viene bruciata, sprigionando una sostanza tossica come la diossina nell’aria.
L’immagine, scattata in direzione del mare, è abbastanza eloquente.
E a nulla è valsa l’installazione di una piccola telecamera di sorveglianza installata sul muro che delimita il terreno di un privato. No, la strada è buia dopo il tramonto. Il posto ideale per i vigliacchi incivili che vanno a scaricare i rifiuti in spregio alla salute pubblica.
Procediamo in direzione Ovest.
VIA FRANCESCO MACRI’
E’ lo stradone realizzato un quarto di secolo fa, che collega la rotonda della via dei Colli a quella in direzione Mirto/Donisi, passando per la Lamia. Sotto il ponte passa il torrente Lordo, il cui letto, in alcuni punti, è letteralmente invaso di rifiuti di ogni genere.
Procediamo in direzione Sud-Ovest
CONTRADA TAMBURI
Dopo la rotonda di via dei Colli, percorriamo la circonvallazione Sud; sulla destra della curva di contrada Tamburi, imbocchiamo una stradina che collega la circonvallazione Sud a Zammariti, a un tiro di schioppo dallo stadio comunale. Veniamo “accolti” da una busta gettata in mezzo alla strada di recente, ritratta nella foto che abbiamo utilizzato in home page, a corredo del pezzo. Gusci di cozze consumate, presumibilmente, nel cenone della vigilia di Natale e una confezione di un dolce di stagione. Salute.
Qualche metro più avanti, l’imbocco di un piccolo corso d’acqua è letteralmente invaso da buste piene di rifiuti indifferenziati. Non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere in caso di piogge torrenziali come quelle cadute lo scorso 25 novembre.
Sul lato destro della stradina, un cartello piuttosto male in arnese, avverte della presenza di una telecamera di videosorveglianza, ma agli incivili questo non importa, tanto che la strada è stracolma di rifiuti abbandonati sopra l’erba.
Nel bel mezzo di una salita tra alberi di ulivo e fichi d’india, un cumulo di rifiuti anneriti dal tempo impedisce parzialmente l’accesso alla viuzza.
Rotolando verso Sud.
CONTRADA SAN LEO
Poco dopo la rotonda di svincolo della variante “B” della nuova 106, e salendo sulla via Panoramica, una siepe sembra messa apposta per nascondere la vergogna di un nuovo cumulo di rifiuti abbandonati e bruciati. A due passi da un punto di transito di parecchi mezzi, leggeri e pesanti. A tenere fermi i sacchetti bruciati, il grosso copertone di un mezzo agricolo.
CONTRADA PERTICIA
Percorrerla a piedi o in bicicletta equivale, grosso modo, a una roulette russa: il fondo è sconnesso e ai lati si trova di tutto: rifiuti ingombranti, lastre di eternit, rifiuti comuni e cumuli di neon, dall’alto tasso inquinante.
Concludiamo il nostro mini tour proprio sotto la variante “B” della nuova 106. In uno spazio che pare dia riparo – si fa per dire – a qualche senzatetto, e che ospita un nuovo cimitero di ingombranti e rifiuti di ogni genere.
Fin qui le immagini. Va da sé che così non si può andare avanti ed è giusto che inizi una battaglia comune (o meglio, per il bene comune) che coinvolga tutti i cittadini per bene – la stragrande maggioranza a Siderno – che non possono tollerare un simile scempio. E per cittadini per bene intendiamo tutti: non solo gli addetti ai lavori o gli amministratori, ma anche e sopratutto la gente comune, perché non vorremmo sentire dire, un giorno, che una meravigliosa opportunità di crescita civile e di tutela ambientale rappresentata dalla raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti possa trasformarsi in un “boomerang” in virtù del quale convivono nella stessa comunità due categorie di cittadini: quelli che differenziano i rifiuti, rispettando modalità e calendario di raccolta, pagano i tributi e si aspettano una riduzione delle tariffe anche grazie al loro impegno, e quelli che non pagano i tributi, non differenziano i rifiuti e li abbandonano dove capita: per strada, in campagna, in spiaggia, nei torrenti, addirittura al mare.
Ecco, chi si comporta così va prima di tutto denunciato, poi sensibilizzato sulla gravità del suo comportamento e quindi va fatto vergognare, ma davvero.
Ah, dimenticavamo: esistono criteri oggettivi di valutazione delle quantità prodotte da una comunità cittadina in un anno. In pratica, le autorità preposte sanno quante tonnellate vengono smaltite, e basta sottrarre il quantitativo mancante (differenziata+indifferenziata) rispetto a quello totalizzato l’anno precedente per capire quante utenze domestiche mancano all’appello. L’incrocio dei dati con quello degli aumenti registrati nei comuni limitrofi (Locri, Grotteria e Marina di Gioiosa) può dare indicazioni molto chiare anche sull’ammontare degli scarichi abusivi fuori dai confini di Siderno.
Attualmente, è stato stimato che sono circa duecento i nuclei familiari che non differenziano i rifiuti e che quindi li abbandonano dove capita o in altri comuni.
Non sono tantissimi. E non sarà difficile stanarli, prima o poi.
A meno che non si ravvedano in tempo.