di Gianluca Albanese
SIDERNO – E’ la dura legge del Gal. Il dipartimento “Agricoltura, foreste e forestazione della Regione Calabria”, con decreto numero 9.328 dello scorso 26 giugno ha attivato, ai sensi dell’articolo 6 della convenzione Regione-Gal, l’esercizio dei poteri sostitutivi, disponendo l’assunzione, per un periodo di mesi sei, della gestione diretta delle risorse assegnate al fine di assicurare la regolare attuazione del Piano di Sviluppo Locale “Sistema Coeso”. Tradotto in soldoni, significa che al Gruppo di Azione Locale oggi presieduto dall’ex sindaco di Sant’Ilario dello Jonio Pasquale Brizzi (nella foto) è venuta meno, fino a fine anno, la disponibilità delle risorse pari a 4.794.100,00 euro assegnategli per attuare il Piano di Sviluppo Locale “Sistema Coeso”.
I motivi? Il decreto, col quale viene nominato il dottor Pasquale Minniti col compito di assicurare la regolare attuazione del Piano di Sviluppo Locale “Sistema Coeso” del Gal Locride, parla di «Grave ritardo nella gestione del Psl – sia dal punto di vista procedurale e di attuazione che sotto il profilo finanziario – avendo, ad oggi, presentato rendicontazioni esclusivamente a valere sulle spese di gestione mentre sono ancora in corso le procedure per la selezione delle misure che prevedono erogazioni di aiuti alle imprese del territorio». In pratica, il Gal avrebbe rendicontato, sempre in base a quello che è stato riportato nel decreto, solo uno stato di avanzamento lavori per una spesa di 134.900,00 euro, a fronte dei quasi cinque milioni assegnati. Ma non solo. La pendenza di due giudizi civili renderebbe ancora più incerta la situazione del Gal in ordine alla validità delle deliberazioni assembleari relative alla nomina del consiglio di amministrazione e del suo presidente. In pratica, il Gal Locride avrebbe perso tempo, non avrebbe ancora aiutato le imprese destinatarie degli interventi per i quali è stato creato il Sistema Coeso e, per evitare di perdere i cinque milioni che gli sono stati assegnati, viene “commissariato” (dal punto di vista della gestione delle risorse del Psl) per sei mesi.
COSA SONO I GAL E I PSL?
Al fine di comprendere meglio la grande rilevanza della notizia è il caso di compiere un breve excursus che parte dalla programmazione dei fondi europei, quelli del Psr Calabria 2007-2013. Quei fondi europei che, ad oggi, rappresentano la principale risorsa (se non l’unica) per creare azioni tali da favorire lo sviluppo economico, specie in zone depresse come la nostra. Ebbene, in quest’ambito, la Regione Calabria, con un regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, sceglie un particolare tipo di approccio che, mediante l’asse IV del Psr Calabria prevede interventi a favore dei territori che dimostrino, attraverso l’elaborazione di un piano di sviluppo locale, la capacità di concepire e attuare una strategia di sviluppo integrato e sostenibile, fondata su un partenariato locale rappresentativo. In pratica, la Regione si è impegnata ad assegnare i fondi europei a chi mostrava capacità di programmazione. E nel 2010 tra i Piani di Sviluppo Locale meritevoli di assegnazione dei fondi c’è pure il Gruppo di Azione Locale della Locride (cosiddetto “Gal”), società consortile a responsabilità limitata, che per attuare il Psl denominato “Sistema Coeso” si vede assegnare ben 4.794.100,00 euro, stipulando con la Regione Calabria l’apposita convenzione il 4 novembre dello stesso anno.
IL SISTEMA SARA’ ANCHE “COESO” MA IL GAL SEMBRA UN PO’ MENO…
Insomma, il Gal Locride riceve questi soldi per attuare un Piano di Sviluppo Locale il cui nome suona quasi beffardo alla luce di una serie di episodi che, dal 2008 in poi, evidenziano quelle che, nel decreto vengono definite «conflittualità presenti all’interno della compagine societaria» tali da comportare «La stagnazione dell’organo decisionale» che fanno il paio con «comportamenti censurabili sulla gestione finanziaria delle risorse trasferite». Insomma, secondo il dipartimento regionale, quelli del Gal Locride litigano troppo tra di loro, non si saprebbe chi li può realmente rappresentare e chi può firmare degli atti considerati validi, non saprebbe gestire le risorse che gli sono state assegnate. Soprattutto, non saprebbe farlo in ordine agli obiettivi che deve realizzare. Almeno questo è quanto emerge dall’attività istruttoria e dalle convocazioni che hanno avuto luogo nella scorsa primavera tanto da far parlare di «Grave inerzia del Gal tale da compromettere la regolare attuazione del Psl».
MA CHI SONO I MEMBRI DEL CDA DEL GAL LOCRIDE?
La maggior parte di loro sono nomi e volti conosciuti. Amministratori presenti e passati. Ma andiamo per ordine. I bene informati assicurano che visto che a novembre del 2011 era emersa la necessità di eleggere i nuovi componenti del CdA che all’epoca era in regime di prorogatio, era stata fissata apposita assemblea per il 23 gennaio del 2012, ma un gruppo di soci (composto da Pierfrancesco Multari, Silvio Larosa, Giuseppe Strangio, Giovanni Bonfà, Pietro Multari, Giuseppe Principato e Vincenzo Principato) si autoconvocava per il 6 dicembre del 2011 al fine di rinnovare le cariche sociali, tanto da suscitare le ire del presidente in prorogatio Antonio Santo Aversa che prima li diffidava dal porre atti in spregio al regolamento e poi impugnava il verbale, insieme ai membri del Cda revocato, di assemblea “autoconvocata” del 6 dicembre 2011 tanto che pende il giudizio davanti al tribunale di Locri con il giudice istruttore che ha fissato l’udienza per il prossimo 17 ottobre. Insomma, pare che il Cda venuto fuori dall’autoconvocazione del 6 dicembre 2011, la cui votazione sarebbe stata fedelmente replicata durante l’assemblea regolarmente convocata per il 23 gennaio 2012 sia frutto di un accordo “in camera caritatis”, dai soci elencati poc’anzi che si sarebbero riuniti in separata sede e, una volta appurato il raggiungimento di una maggioranza tale da far passare la volontà del gruppo, si sarebbero presentati davanti al resto dei soci con una soluzione “preconfezionata”, eleggendo, dunque, l’ex sindaco di Sant’Ilario dello Jonio Pasquale Brizzi, Giuseppe Principato, Giovanni Bonfà, il sindaco di Martone (nonchè presidente dell’assemblea di AssoComuni) Giorgio Imperitura, il sindaco di San Giovanni di Gerace Giovanni Pittari, il consigliere provinciale ed ex sindaco di Grotteria Vincenzo Attilio Loiero e Pietro Multari. Da allora sarebbero nati alcuni contrasti, sia in ordine alla rappresentatività di Giovanni Bonfà e Pietro Multari (che non sarebbero soci del Gal) che soprattutto in ordine al ruolo di presidente. Soltanto dopo un anno e mezzo e, in pendenza di un giudizio innanzi al tribunale di Locri, avveniva il passaggio di consegne tra il presidente uscente Antonio Santo Aversa e l’attuale Pasquale Brizzi a quanto pare in virtù di una sorta di “gentlemen agreement”, un accordo personale tra i due.
A questo si deve aggiungere una situazione debitoria maturata nel corso degli anni, che deriverebbe proprio dalla contestata precarietà della compagine sociale e dell’organo esecutivo che oggi supererebbe i quattrocentomila euro.
Quanto basta, insomma, a revocare per sei mesi, la disponibilità dei fondi europei assegnati al Gal Locride per realizzare il “Sistema Coeso”.