DI SEGUITO IL COMUNICATO STAMPA DELLA GUARDIA DI FINANZA CON TUTTI I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE DI SEQUESTRO
RIACE – 4.425 piante di canapa indiana di circa 3,0 metri, sistemate su diversi terrazzamenti in mezzo ad alti roveti, sono state sottoposte a sequestro dal Gruppo della Guardia di Finanza di Locri.
In data 12/07/2013, nel corso di una ricognizione effettuata dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, dipendente dal Reparto Operativo Navale di Vibo Valentia, rientrante in una più vasta e programmata attività di volo finalizzata alla prevenzione e repressione di attività illecite, l’equipaggio dell’elicottero avvistava in località Pipedo, nel comune di Riace (RC), una piantagione di canapa indiana.
Il Gruppo di Locri della Guardia di Finanza, appositamente attivato dalla Sala Operativa del Comando Provinciale di Reggio Calabria, predisponeva un’attività di ricognizione sul posto al fine di eseguire le operazioni necessarie da terra atte all’estirpazione delle piante di “cannabis”.
Giunti “in loco”, i finanzieri del Gruppo Locri esperivano i primi accertamenti constatando che la predetta piantagione risultava accuratamente occultata tra vegetazione ed arbusti, in una zona che si presentava inaccessibile agli automezzi di servizio .
Durante la perlustrazione effettuata congiuntamente ai militari della Sezione Aerea, giunti nell’immediatezza in loco, sono state individuate altre 06 piantagioni di canapa indica, di cui una di tipo “skunk”. Si tratta di un incrocio tra la qualità sativa e quella indica, attualmente una delle varietà più costose (circa 25.000,00 euro al KG) e nocive al mondo. Alcuni studi hanno evidenziato che la skunk sia 20 o 30 volte più potente delle vecchie varietà. Le piantagioni erano confinanti tra loro e ricadenti tra la Contrada Pipedo e la contrada Stanò del Comune di Riace nelle quali sono state individuate complessivamente n. 4.425 piante, coltivate su diversi terrazzamenti, interamente circondate da alti roveti e canne e site in zona impervia.
Sarebbe stato assolutamente impossibile rinvenire la piantagioni con un’azione effettuata solo da terra.
Su indicazioni del P.M. di turno, nella persona del Dott. Adornato Giuseppe della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, si procedeva alla quantificazione delle piante di canapa rinvenute, alla loro estirpazione ed alla successiva distruzione delle stesse, mediante fuoco controllato, previa conservazione di parte di esse per le successive analisi chimico-qualitative.
Oltre alle piantine venivano individuati e sequestrati un complesso ed articolato sistema di irrigazione costituito da tubi in polietilene nero per l’innaffiamento delle stesse.
Stimando una superficie di circa 4 m quadri occupata da ciascuna pianta, complessivamente le stesse avrebbero interessato un’area equivalente a quella di quasi quattro campi di calcio.
La sostanza stupefacente ricavata, qualora commercializzata, avrebbe fruttato guadagni illeciti sino al valore di Euro 4.000 per ogni singola pianta.
Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili dell’illecita coltivazione.