DAL PRESIDENTE DEL GAL LOCRIDE PASQUALE BRIZZI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA:
Le ricostruzioni giornalistiche apparse nei giorni scorsi sulla stampa contengono molte verità. Non tutte, però. Ma di ciò non hanno colpa alcuna i giornalisti estensori degli articoli, ignari di fatti e circostanze molto gravi delle quali è stata resa già edotta la magistratura competente.
Innanzitutto l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione del Gal Locride è perfettamente legittimo e già confermato, ove mai ve ne fosse bisogno, da una pronuncia del Tribunale di Locri che ha ritenuto, per l’appunto, pienamente conforme alla legge ed allo Statuto l’attività del Consiglio di Amministrazione che mi onoro di rappresentare. E giova ricordare che la costituzione di un nuovo CDA si è resa necessaria proprio per le gravissime inadempienze della vecchia gestione, per le gravissime irregolarità denunciate e per il serissimo rischio di perdita delle risorse comunitarie in tema di attuazione del Psl Sistema Coeso.
Quanto apparso sulla stampa tuttavia è solo una porzione, marginale, delle gravissime inadempienze di cui la vecchia gestione del Gal Locride si è resa responsabile. L’insediamento del sottoscritto è avvenuto solo in data 23 maggio 2013 e nella immediatezza, su specifico mandato del Consiglio di Amministrazione, ho formalizzato denuncia alla Procura della Repubblica di Locri – per il tramite della Guardia di Finanza – volta ad accertare eventuali (probabili) responsabilità di ordine penale di cui si è avuta contezza sin dal momento dell’insediamento. La verità vera è che sino all’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione il Gal ed il progetto Sistema Coeso non sono stati affatto gestiti ma depredati e “violentati” da abusivi, avventurieri e predatori di risorse sul cui operato la magistratura penale farà i dovuti accertamenti. A tre anni dalla stipula della relativa convenzione avvenuta nel lontano 2010, le risorse del Progetto di Sviluppo Locale sono state spese solo per remunerare incarichi, consulenze e sperperi vari. Su questi fatti, qualcuno farebbe bene a non dormire sonni tranquilli.
Di contro, in un solo mese di attività, appena insediati, insieme ai componenti del Cda abbiamo avuto molte interlocuzioni con l’Assessore Trematerra, con il Dirigente Generale e con l’Autorità di Gestione del Psr. Incontri in cui abbiamo affermato la necessità che la Regione intervenga sulla vecchia gestione ed accerti lo stato dell’arte a dir poco fallimentare del Psl, unitamente al nostro metterci a disposizione, con volontà ed onestà, per avviare la spesa e l’attuazione del progetto.
Quindi se inerzia c’è stata non è certo da addebitare alla nuova gestione, da me guidata, bensì alla vecchia gestione da oltre dieci anni alla guida della società Gal-Locride. Siamo stati noi a chiedere la nomina di un funzionario regionale per controllare e verificare l’operato dell’intera gestione del Psl Sistema Coesa, dal giorno della firma della convenzione nel 2010 al 23 maggio 2013.
Non è corretto affermare che il Gal sia stato commissariato, peraltro non potrebbe giuridicamente esserlo. Così come non è corretto sparare nel mucchio e non definire precise linee di demarcazione tra chi porta il peso immorale di avere fatto fallire un progetto di sviluppo per l’area della locride e chi invece – come il nuovo Consiglio di Amministrazione – con coraggio ed onestà ha assunto l’impegno di salvare il salvabile e di garantire l’avvio, finalmente, delle attività. Agiremo in stretto raccordo con la Regione Calabria. Questo è stato il nostro primo agire perché intendiamo lavorare nel rispetto delle leggi e nel solco della trasparenza. Sappiamo bene che ciò dà fastidio ai predatori delle risorse ed agli abusivi negli incarichi. Ma le cose cambiano. La giustizia farà il suo corso mentre il Gal lavorerà nell’esclusivo interesse dello sviluppo della Locride. Finalmente.
Pasquale Brizzi, Presidente Gal Locride