BIANCO – Valorizzare l’oro verde della Locride, questo il fulcro del convegno tenutosi sabato a Bianco. A presenziare al tavolo concertativo, oltre al sindaco Scordino, Colomba Bonfà delegata alle attività produttive, il sindaco di Africo, ovviamente Mario Diano coordinatore della Ionica Holiday e il presidente del consorzio del bergamotto Mario Pizzi.
Ad aprire il tavolo dei lavori i saluti del sindaco Antonio Scordino, a seguire la proiezione di un video nel quale sono state sapientemente raccolte le immagini salienti del nostro territorio. Un’attenzione particolare non solo alle bellezze naturalistiche che corteggiano la Locride, l’occhio del regista, si posa, infatti, sulle ricchezze culturali che i territori che circondano Bianco offrono. Una carrellata di immagini che dalla villa romana di Casignana, giungono alla scogliera di Africo, passaggi che risaltano la bellezza aspra dei luoghi ancora troppo poco valorizzati. Un tavolo di lavoro che dalla terra locridea giunge all’esaltazione dell’oro verde, il bergamotto, frutto dalle specifiche e uniche qualità calabresi. L’esigua presenza di spettatori, non ha tuttavia, sortito l’effetto sperato, che oltre a centrarsi sulla necessità di valorizzare terra e prodotto, puntava a creare una maggiore conoscenza della necessità che si impongono al fine di valorizzare la commercializzazione del bergamotto al di là della classiche griglie di impiego. ‹‹Il rammarico in eventi di grande importanza socio-culturale come questo – ha dichiarato Mario Diano – sta nel prendere atto che, purtroppo non ricevono il sostegno che meritano››. Un pensiero a cui si aggancia Mario Pizzi, presidente del consorzio del bergamotto, sottolineando come la politica alta sia il più della volto troppo lontana dalle realtà significative del territorio, è importante ha spiegato Pizzi ‹‹che il bergamotto venga inserito in una sinergia fra turismo, agricoltura di qualità e cultura. In nessun altro luogo – ha poi proseguito – questo agrume si arricchisce di tutte le qualità e principi che assorbe dalla nostra terra, solo nella Costa d’Avorio – continua il presidente dell’associazione – si riscontra una parziale somiglianza con il nostro prodotto. Pensate che il nostro bergamotto contiene 318 componenti chimiche accertate, quello della Costa d’Avorio 318. In realtà, la concorrenza che noi subiamo è quella proveniente dai laboratori chimici che riproducono il prodotto sinteticamente, creandoci un gravissimo danno››. I dati forniti durante il convegno hanno evidenziato un fattore di rischio estremamente significativo, la produzione agricola del bergamotto nella Locride si aggira intorno a cento mila chili annui, una produzione bassissima se si considera che nel mondo vengono prodotti tre milioni di chili, un rapporto che non consentirebbe un’espansione dell’agrume, se non verranno attuate tutte quelle misure che in un futuro prossimo, o perlomeno è quello auspicato, rendano il bergamotto locrideo l’unico certificato. Tre sono i punti salienti su cui si deve puntare: la diversificazione dell’impiego, sganciando il bergamotto dal classico utilizzo nel mondo della cosmesi, come classica essenza, lotta all’adulterazione messa in atto dal consorzio di tutela e promozione nell’impiego nel settore medico-farmaceutico. ‹‹Il bergamotto ha una serie di proprietà che ne consento l’impiego nel campo farmaceutico, è un antibatterico, un potente cicatrizzante e un antimicotico. Infatti, secondo alcune ricerche condotte dall’università della Calabria – ha poi spiegato Mario Pizzi – è stato possibile riscontrare che nel succo di bergamotto sono presenti dei principi attivi che inibiscono al produzione di colesterolo cattivo, e produrrebbe anche una minore assorbimento di zuccheri fondamentali per la lotta al diabete››. Qualità curative e preventive quelle insite in questo agrume che, soprattutto grazie al consorzio di tutela del bergamotto potrebbe divenire la prima fonte economica della Locride. Un pensiero non utopistico ma che si fonda su basi reali, lo scarto in più che consentirebbe attraverso la sinergia fra produzione, commercializzazione e implementazione del turismo enogastronomico, la rivalorizzazione della Locride.
ADELINA B. SCORDA