di Gianluca Albanese
BRUZZANO ZEFFIRIO – A pagina 10 dell’edizione di Calabria Ora, un articolo del collega Ilario Filippone fa luce su una brutta storia della nostra terra. Una vile intimidazione che ha colpito l’ex sindaco di Bruzzano Zeffirio Rosa Marrapodi, quando lo scorso 5 maggio – nottetempo, come quasi tutte le intimidazioni – ignoti si sono introdotti nella sua abitazione di contrada Rasole e hanno ucciso, a colpi di pistola, uno dei suoi cani.
Un pitbull, quasi un’icona del vigore a quattro zampe. Un cane di appena un anno di vita. La macabra scoperta della professoressa Marrapodi e del marito, la mattina dopo, è stata terribile. Anche per loro, che nel 2009 trovarono alcuni colpi di arma da fuoco nel cancello della propria abitazione. Insomma, non è la prima volta che questa famiglia di insegnanti a riposo ed ex amministratori illuminati, subisce un’intimidazione. Stavolta, però, brucia di più. E allora, a distanza di due mesi e mezzo, la storia, tenuta nascosta fino a ieri, è emersa in tutta la sua triste evidenza. E’ venuta fuori perchè, come è scritto nell’articolo di Filippone «I carabinieri di Brancaleone hanno rinvenuto i bossoli e gli schizzi di sangue, così hanno depositato un’informativa negli uffici della procura di Locri. Il documento investigativo è stato allegato al verbale di denuncia riempito dall’ex sindaco». Pare che il vile attentato sia opera di nuove leve delle cosche della zona. “Garzoni di ‘ndrangheta”, per dirla con le parole del magistrato Nicola Gratteri, desiderosi di mettersi in luce al cospetto dei boss. Oggi Lente Locale è venuto in possesso di una lettera aperta scritta da Rosa Marrapodi il giorno dell’attentato. La riproponiamo integralmente, consci che rappresenta non soltanto il grido d’allarme di una persona perbene, ma l’occasione per una riflessione collettiva sulla viltà di chi non esita, per tentare la scalata nella carriera criminale, ad uccidere anche un cane che – ironia della sorte – si chiamava Leo, un nome proprio di persona molto diffuso nella zona Sud della Locride.
Queste le due pagine scritte da Rosa Marrapodi:
Che dire ,: mi dispiace molto leggere di queste tristi azioni xchè credo che la viltà dell’uomo non avrà mai fine. Mi spiace x Rosa e Gino ,che conosco da sempre, ma ancora di più x Roberta ! La malvagità avanza nel mondo e in special modo nella “terra nostra” di Calabria , dove si sono persi i veri principi e i valori della vita.