di Gianluca Albanese
LOCRI – La discussione immediata in Consiglio di una mozione ad hoc, il coinvolgimento dei sindaci degli altri Comuni della provincia e la sensibilizzazione delle istituzioni sovraordinate. Sono questi gli impegni assunti dal sindaco di Locri Giovanni Calabrese, al termine dell’assemblea odierna dei precari del mondo della scuola dei quali ci siamo occupati nei giorni scorsi, attraverso la testimonianza del loro portavoce, ovvero l’ex consigliere comunale Emilio Spataro.
Sono in tanti nella sala delle adunanze del palazzo di Città. Vengono da Locri ma anche da altri paesi del comprensorio: Samo, Bovalino, Natile, Africo e così via. Non si pongono contro le istituzioni e non hanno in mente azioni di protesta tese a minare l’ordine pubblico: vogliono, piuttosto, levare in alto la propria voce per una storia iniziata proprio al Comune di Locri nel 1997 e che, per comodità, ripercorriamo attraverso la rilettura dell’articolo pubblicato la scorsa settimana:
Emilio Spataro ha introdotto i lavori, ringraziando l’amministrazione comunale per l’immediata disponibilità a ospitare l’assemblea e per la sensibilità mostrata sulla tematica. Non fa nomi, né sigle, ma si capisce tra le righe che pone, ancora una volta, un problema di rappresentatività da parte dei sindacati, specie dai confederali. Ribadisce che la loro sarà una protesta civile ma ferma e chiude l’intervento rivolgendo l’appello alla giunta comunale, primo interlocutore istituzionale diretto. Lui e Calabrese furono avversari in Consiglio; oggi sono insieme per affrontare un problema che riguarda migliaia di famiglie.
Prima del sindaco ha parlato l’assessore all’Ambiente Alfonso Passafaro. Lui, imprenditore di professione, conosce bene i problemi legati alla necessità di mantenere i livelli occupazionali. Preannuncia il sostegno dell’amministrazione comunale e compie due riflessioni, in particolare. La prima riguarda i toni usati dai manifestanti. «Apprezzo – ha detto – la vostra protesta civile e ragionata, molto diversa da chi blocca le strade o compie azioni eclatanti»; nella seconda cerca di instillare un po’ di ottimismo: «Quando si ha voglia di lavorare e non di essere da ostacolo al lavoro dell’amministrazione – ha detto – credo che la soluzione si possa trovare, specie col supporto diretto della Regione o del Governo centrale».
Ha concluso Calabrese, non prima di aver manifestato amarezza e tristezza per la vicenda dei lavoratori precari della scuola, premettendo che «Quello che è emerso in campagna elettorale – ha detto – è che la gente vuole lavoro e una sanità che funzioni. Io garantisco tutto il sostegno del comune. Il Consiglio discuterà una mozione ad hoc per cercare di sensibilizzare chi di competenza». Non manca un breve excursus. «La vostra vicenda – ha detto ai lavoratori – è nata male e finita peggio, la stessa legge Treu e’ stata scellerata perché ha portato precari nella pubblica amministrazione in maniera che non tiene conto delle condizioni precarie dei lavoratori. Noi siamo convinti della scelta fatta nel 2009 quando stabilizzammo 42 ex Lsu-Lpu al Comune». E dopo aver promesso che informerà del caso Scopelliti e Raffa con atti ufficiali, il sindaco ha compiuto una breve riflessione sul ruolo di palazzo Chigi. «Il Governo – ha detto – deve capire che non è possibile tagliare nella scuola. Devono mettersi d’accordo: da una parte fanno gli incentivi e dall’altra tagliano». Fino all’impegno definitivo. «Noi – ha concluso il sindaco di Locri – faremo il massimo e inviteremo anche gli altri sindaci per creare un collante istituzionale che possa supportare la vostra causa, tutti insieme. Dobbiamo combattere in un momento difficile per tutti. Ne riparleremo al prossimo consiglio comunale».