SIDERNO – In settimana è venuto a mancare l’architetto Roberto Sanci. Lente Locale, nello stringersi al dolore dei familiari, pubblica questo ricordo personale dell’amico comune Marcello Attisano.
“… Quando con una telefonata surreale, ti giunge la notizia che non ti aspetti, che ha dell’incredibile che un caro amico non c’è più e, capisci anche di non poter far nulla, neanche la ben minima cosa per poter intervenire, di non aver la forza di agire, allora, la tristezza ti prende, ti avvolge e ti tiene stretto a se. Nel frattempo, non c’è gesto o azione che fai che i ricordi volano dritti al caro Roberto. I pensieri, ti affiorano tutti alla mente … i gesti, le frasi, i sorrisi, i momenti … e mentre ricordi, continui a domandarti come sia potuto succedere, ancora oggi, un altro caso di malasanità così ingiusto verso una persona cosi buona e brava.
Certo, pensi alla moglie Anna Maria, alla figlia Emilia a tutti i familiari, pensi a loro, al vuoto incolmabile che improvvisamente si ritroveranno.
Tra i tanti amici, uno, Sergio che curvo sulle sue spalle fumando intensamente guarda lontano sicuramente pensa all’amico di tante “battaglie” che non c’è più.
Si è vero, Roberto amava Siderno, ma l’asse della sua vita da qualche anno era Roma, il fulcro di tale scelta era il nipotino Diego al quale voleva un bene inimmaginabile.
Roberto era un galantuomo di una onesta intellettuale senza confronti. Era senza dubbio pragmatico e guardava tutto con prospettiva, quella prospettiva che un bravo architetto deve avere, posizionando idee ed interventi per il bene della collettività e della “sua” Siderno. Infatti, non c’èra angolo della cittadina che a suo parere avesse sempre qualcosa di positivo e bello. Spesso diceva: “Siderno è la perla dello Jonio e tale deve tornare ad essere” e dicendo ciò, innescava quell’ottimismo che solo lui sapeva dare …
Ho sempre apprezzato Roberto, perché aveva una passione civile e aveva anche la virtù di confrontarsi a viso aperto. Affrontava tutto con molto coraggio e senza paura di assumersi responsabilità che alcune volte andavano oltre e ad ogni confronto sorrideva, sorrideva sempre lui trasmettendo positività che solo pochi sanno dare.
Roberto fu il più convinto sostenitore del movimento Laico cattolico “Siderno Presente e Futuro” di cui diede il nome e oggi raccogliamo la sua eredità.
Quando tornava da Roma e vedeva la sua città implosa nella spazzature o a tutti i disservizi, si indignava, ma non si arrendeva e cercava di spronarci. Così tutte le volte che ci si incontrava con Pino, Renato, Enzo ed altri amici, era il più appassionato a tracciare strategie che questa città, la sua Siderno doveva intraprendere per uscire fuori dalle secche era sempre lui Roberto. Considerate che una volta portò le brochure da Roma per farci capire come doveva essere fatta la differenziata: lunedi la carta martedi l’umido e così via.
Roberto era un caro amico e per la sua semplicità era unico, non si stancava mai ed era sempre pronto per gli altri. Ci lascia veramente un bellissimo ricordo ed un vuoto incolmabile”.
Marcello Attisano