(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Un movimento spontaneo nato dall’unione di genitori e cittadini, con il comune intento di salvaguardare il reparto di Pediatria (al collasso e con una gravosa deficienza di personale) e di difendere soprattutto il diritto alla salute dei propri figli, ha promosso questa mattina un sit-in avvenuto in maniera pacifica, nel piazzale dinanzi l’ingresso dell’ospedale.
Un grido di allarme lanciato unanimemente per denunciare un contesto sanitario non più sostenibile con solo tre pediatri, soggetti a turni massacranti (senza nemmeno la possibilità di concedersi un respiro), per garantire ai più piccoli, le cure necessarie spettanti; ma anche richiamare l’attenzione e ricevere risposte adeguate (senza innescare alcuna futile polemica), affinché chi di competenza faccia il proprio lavoro e trovi una soluzione imminente e definitiva sull’organico ospedaliero.
A supportare questa mattina il movimento “Pro Pediatria” nella sua battaglia, l’Amministrazione comunale, alcuni primi cittadini del comprensorio, rappresentanti sindacali e comuni cittadini.
<<Stiamo stati additati di aver sollevato un polverone- ha spiegato a Lente Locale, Rita Michienzi, una delle mamme del movimento– quando la Pediatria di Locri è al collasso. Gli unici pediatri che garantiscono la continuità assistenziale, sono: la dottoressa Lia e i dottori Criaco e Squillace. Per questo li ringraziamo, infatti se non fosse stato per loro, già da tempo il reparto sarebbe stato chiuso. A sostenerci, anche la direzione sanitaria e il personale infermieristico. Quello che chiediamo è nuovi medici che, possano sostituire questi pediatri soggetti a turni estenuanti e che prestano servizio 24h su 24. I nostri bambini, così come i bambini diabetici, hanno il diritto di essere curati, è fondamentale che venga sbloccato l’iter dei concorsi per l’assunzione di nuovi medici. A Reggio Calabria i pediatri ci sono, non capisco perché non ci sono altri medici disposti a fare le notti temporaneamente e a sostituire questi poveri pediatri del nostro presidio ospedaliero. Proprio a Locri non vuole venire nessuno o il reparto che vuole essere chiuso? Non abbiamo nessuna intenzione di mollare e non ci fermeremo>>.
Risposte in merito alla “questione concorsi” e all’attuale situazione, sono state fornite dal direttore sanitario, Vincenzo Schirripa e dal primario del reparto pediatrico, Minasi.
Il primo ha anticipato che il commissario alla Sanità, Massimo Scura, ha previsto un bando per l’assunzione di un dirigente medico e di un primario nel reparto di Pediatria <<Anche se-ha rimarcato-ci sono tempi burocratici che non dipendono dalla direzione sanitaria. Il nostro ospedale è il punto di riferimento più sicuro del territorio, nonostante le varie difficoltà. Altresì, è emerso che il dirigente medico di primo livello, può sfruttare le graduatorie dei concorsi indetti dalle altre aziende ospedaliere o territoriali della Regione. Nell’azienda ospedaliera di Cosenza, ad esempio, è stato indetto un concorso, per cui si potrebbe sfruttare quella graduatoria se non fosse che nessuno ha chiesto di esercitare nel nostro ospedale. Dovete vigilare-ha aggiunto Schirripa, rivolgendosi ai genitori- perché si accelerino i procedimenti burocratici>>.
<<C’è una situazione di emergenza-ha proseguito Minasi- che stiamo cercando di tamponare. Io sto offrendo un posto a tempo indeterminato e non ho trovato medici disposti ad accettare l’incarico, preferendo lavorare altrove>>.
A riportare le loro testimonianze, anche genitori di bambini diabetici che ieri mattina, hanno atteso diverse ore, prima che ai loro figli venissero fatti dei prelievi <<Non possiamo aspettare-ha replicato Franco Maviglia, uno dei papà-che si risolvano le procedure burocratiche. Sono diversi anni che affrontiamo la stessa discussione>>.
<<Un bambino- ha continuato mamma Domenica Bumbaca– non può aspettare la programmazione. Pretendiamo che il servizio venga garantito, a noi interessano i fatti, ma al contempo, interessa lanciare questo messaggio: nel reparto di Pediatria si può entrare e si può avere fiducia, non deve essere un’utopia. Come genitori, non possiamo elemosinare il diritto che i nostri figli vengano curati>>.
Anche il primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese ha, come già espresso in altre occasioni, ribadito che l’assenza di servizio e di organico, contribuiscono alla chiusura dell’ospedale << Questa azienda- ha detto- non è in grado di programmare, siamo vittime di un sistema che non funziona. I cittadini sono esasperati perché da anni, non riescono ad ottenere le dovute prestazioni sanitarie>>.
Il movimento infine, ha chiesto a gran voce un incontro al commissario Massimo Scura, per accogliere le proprie istanze ed avere risposte sul destino e sulla programmazione dell’ospedale e la sanità della e nella Locride << Come movimento di genitori della Locride, non staremo a guardare inermi questo scempio. Si parte dai nostri figli, da piccoli essere innocenti a cui si sta togliendo, a causa di negligenza e piani già stabiliti e confezionati dai vertici per i soliti interessi, il diritto alla salute, al benessere fisico e morale. Non staremo zitti, perché il silenzio e l’indifferenza causerebbero la morte di un reparto che, apparentemente è aperto, ma che a conti fatti non garantisce i servizi primari. La vita di un bambino vale più di ogni altro programma messo in atto. L’ospedale ha bisogno di professionisti che lavorano e a cui bisogna dare gli strumenti e la serenità per lavorare. Seguiranno altre azioni sociali a difesa dei propri diritti, perché senza indignazione si rischia di perdere tutto ciò che ci spetta: i diritti non si chiedono, non si elemosinano, si hanno>>.
(premi su foto x zoom)
VIDEO INTEGRALE SIT-IN