DAL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA DI ASSOCOMUNI DELLA LOCRIDE GIORGIO IMPERITURA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA:
Relativamente alla tematica sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni o condizionamenti mafiosi partiamo da una considerazione ovvia: i sindaci rappresentano lo Stato, anzi sono lo Stato, specialmente in quei territori difficili i cui tagli lineari spogliano i piccoli Comuni delle elementari garanzie costituzionali quali la scuola, le caserme, le guardie mediche e quant’altro.
Certamente la mafia fa di gran lunga la sua parte vessando le popolazioni ed infiltrandosi nelle Istituzioni al fine di perseguire i propri profitti, ed in questo contesto non vi è Istituzione dello Stato che non sia stata contaminata: magistratura, Forze dell’Ordine, Prefetture, Comuni, Provincie, Regioni, sanità, politica ed ogni minimo presidio territoriale. Ma questo non significa che anche il tessuto fondamentale debba essere considerato marcio e malato, pronto ad essere commissariato. Il dramma dello scioglimento non è solo la resa ma anche l’impossibilità di esercitare il diritto di legittima difesa per quei Cittadini, Sindaci, Assessori e Consiglieri che hanno con entusiasmo intrapreso il servizio pubblico attraverso le proprie candidature nei Consigli Comunali mettendosi al servizio dei propri cittadini. Ma anche questo, a tempo e luogo sarà oggetto di approfondita discussione.
I temi sul tappeto sono molteplici e quasi tutti contenuti nella proposta di Legge 2129/2007 all’interno della quale vengono sottolineati i concetti della salvaguardia dell’Amministrazione laddove non si manifestino responsabilità del livello politico. Ne consegue che il comportamento doloso del livello dirigenziale, responsabile della gestione, debba sopportare le conseguenze della propria condotta e che il commissariamento sia circoscritto all’area gestionale con conseguente sospensione dei responsabili.
Fra le altre criticità si evidenziano e si propongono rettifiche in ordine a:
– La limitatezza delle commissioni d’accesso ai tre mesi non prorogabili;
– La gestione straordinaria è necessario che non si limiti alla mera revoca degli atti emanati dagli organismi colpiti dal commissariamento, con scarsa attenzione alle complesse esigenze sia della pubblica amministrazione che dei cittadini e non un mero traghettamento dell’Ente Locale verso nuove elezioni, ma anche un momento di arricchimento e di crescita della collettività.
– La gestione commissariale sia affidata a professionalità specificamente formate per le funzioni, che si dedichino in via esclusiva alle funzioni commissariali individuate nei ruoli dei commissari straordinari da istituire presso il Ministero dell’Interno con dirigenti con capacità di gestione in situazioni complesse.
– Riduzione dei numero dei componenti delle commissioni antimafia per i comuni inferiori a 5.000 abitanti;
– Revisione della normativa relativa agli appalti;
– Lettura positiva delle nuove normative sui controlli interni ed applicazione delle norme anticorruzione.
– Non vi è dubbio che debbano sussistere le condizioni di ineleggibilità dei componenti degli organismi politici poiché accade puntualmente che alla gestione commissariale segua la gestione elettiva precedente allo scioglimento. Si profila dunque la necessità di adottare norme che non appaiano in contrasto con l’inderogabilità dei principi fondamentali di elezioni libere, di rappresentatività e di libero esercizio dell’azione amministrativa.
Il tema, di stringente attualità, non è interpretato dai Sindaci della Locride come un attacco dello Stato ad una parte dello Stato ma va affrontato con necessaria serenità e pacatezza mediante una discussione sull’effettiva efficacia dei commissariamenti ed i relativi impatti sulla pubblica amministrazione sia prima che dopo l’avvenuto scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose. Ed è per questo che l’Associazione dei Comuni della Locride in una riunione di Comitato ha analizzato il problema decidendo di affrontarlo in seduta pubblica e mediante l’apporto fondamentale di giuristi, politici e magistrati al fine di elaborare proposte di modifica della legge attraverso un contributo concreto.
In questa direzione si è lavorato attivando i necessari contatti con tecnici, parlamentari, i massimi livelli istituzionali della Regione e concordando una iniziativa per la seconda metà di settembre.
E’ poco ortodosso, seppur legittimo, organizzare manifestazioni sulla tematica purché non appaiano “anti” e non siano messi in discussione rapporti istituzionali suscettibili di diventare pericolosi ed ingenerare diffidenza fra Organi, cosa che sicuramente non gioverebbe a nessuno. Ci rivolgiamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nelle istituzioni affinché il principio di rispetto dei ruoli sia tenuto nella dovuta considerazione così come stabilisce la Costituzione.
Certo è duro sostenere tesi che non si prestano ad equivoci, ma possiamo affermare che nell’intento di pervenire alla risoluzione definitiva del problema nell’interesse delle Istituzioni e delle popolazioni rappresentate tutti i passaggi istituzionali -dal ministero degli interni alla presidenza del consiglio, dai parlamentari nazionali dell’arco costituzionale al responsabile della politica regionale- non sono stati tralasciati.
Giorgio Imperitura
Presidente Assemblea Associazione