di Gianluca Albanese (foto e video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – La convocazione del sindaco Fuda in Prefettura per un comitato per l’ordine e la sicurezza che avrà luogo domani pomeriggio, e la composizione di una delegazione, formata dal sindaco, dal presidente del civico consesso e dai capigruppo consiliari, che incontrerà il Procuratore della Repubblica di Locri per chiedere che l’attentato subito ieri mattina dal consigliere Giorgio Ruso e le intimidazioni subite in precedenza, tutte nel territorio cittadino, dall’allora candidato sindaco Pierdomenico Mammì, dall’assessore regionale al Lavoro Federica Roccisano e dal segretario cittadino del Pd Mariateresa Fragomeni non rimangano impunite, e abbiano – invece – una risposta ferma ed efficace.
Già, perché Siderno ha già conosciuto pagine buie nella storia recente, e non vuole sentirsi sotto scacco di poche e perverse menti criminali capaci di perpetrare attentati a chi è stato democraticamente eletto per rappresentare le legittime istanze dei cittadini.
La seduta odierna di consiglio comunale, convocata in maniera assai rapida per esprimere solidarietà a Giorgio Ruso, cui ignoti hanno dato alle fiamme la sua automobile parcheggiata sotto casa, si è aperta con un invito alla reazione unitaria all’ennesima intimidazione a una persona impegnata in politica, si è aperta (presenti l’ex assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi, l’ex consigliere comunale di Locri Pino Mammoliti, il sindaco di Bianco Aldo Canturi e i presidenti di comitato esecutivo e assemblea di AssoComuni Rosario Rocca e Franco Candia) con un accorato appello del presidente Paolo Fragomeni, che nell’interpretare un sentimento diffuso di sdegno e sconcerto, ha detto a chiare lettere che «Non se ne può più di gesti del genere che colpiscono sia chi li subisce che tutti i sidernesi. Non si può – ha proseguito – tentare di condizionare l’attività di chi ricopre cariche elettive e dobbiamo tutti insieme difendere i principi fondamentali di libertà e democrazia».
Contestualmente, il civico consesso, in maniera unanime, ha deciso di aprire agli interventi del pubblico che, per la verità, se si eccettua quello del neo presidente dell’assemblea di AssoComuni Franco Candia, non si sono registrati.
Forse perché, per citare il Vasco Rossi di “Siamo solo noi”, dopo l’ennesima vigliaccata, i cittadini “non hanno più niente da dire, devono solo vomitare”.
Sono intervenuti quasi tutti i consiglieri che hanno espresso sconcerto per l ‘accaduto e vicinanza concreta a Giorgio Ruso, a cominciare da Totò Sgambelluri del Pci che ha invitato ad abbassare i toni della dialettica politica cittadina, a Michele Cataldo del “Volo” che ha invitato a riscoprire il ruolo delle famiglie nell’educazione alla legalità e alla convivenza civile. Il capogruppo del Centro Democratico Giuseppe Figliomeni ha espresso tutta la sua amarezza ammettendo che «La passione per la politica non si può tradurre nel rogo di un’automobile di un consigliere», mentre Rita Commisso di “Fattore Comune” ha rimarcato come «Certi episodi vanno a ledere tutte le istituzioni democratiche». Pietro Sgarlato del Centrodestra ha detto che «Serve una riposta forte delle istituzioni che quando si mostrano deboli favoriscono il sorgere di fenomeni criminali», mentre un invito alla fermezza e alla risposta unitaria è arrivato da Franco Candia.
Salvatore Pellegrino del Pd ha chiesto con forza «Un’azione sinergica tesa a implementare misure di prevenzione del crimine, dall’installazione di un valido sistema di videosorveglianza alla cooperazione tra tutti gli attori sociali per garantire l’educazione alla legalità a tutti i livelli, specie per i giovani, altrimenti – ha detto – non ci resta che dimetterci in massa e demandare tutto al Prefetto».
Il consigliere di opposizione Vincenzo De Leo si è detto d’accordo con l’estensione al pubblico della possibilità di intervenire in aula ha rimarcato come «Siderno non ne può più di questo clima di terrore», mentre Vincenzo Meleca del Centro Democratico ha detto che «Si deve fare chiarezza per evitare che a simili episodi si finisca col farci l’abitudine».
Qualche forzatura si è notata nell’intervento di Carlo Fuda del Pd, che dopo essersi sincerato che il dibattito aperto al pubblico fosse concluso (anche al fine di prevenire la possibilità di eventuali repliche) andando indietro nel tempo, ha individuato nella presenza di “Fattore Comune” nella coalizione di centrosinistra il momento in cui si è perso lo spirito unitario e costruttivo originario e, nell’invitare ancora una volta il sindaco a rimettere in discussione i ruoli nell’esecutivo, alludendo, senza nominarlo, al leader di “Fattore Comune” Mimmo Panetta, ha detto che «Crediamo che certe scelte fatte dal sindaco siano il frutto di chi lo consiglia male, con astio e mosso solo dall’attaccamento al potere. Liberiamo il sindaco da lacci e lacciuoli e azzeriamo tutto. Servono facce nuove e personalità tali da far rinascere Siderno, coinvolgendo anche il centrodestra e senza chi, con sottile superbia, pensa di essere indispensabile».
Più ragionato l’intervento del capogruppo democrat Mariateresa Fragomeni, che si è detta stanca e amareggiata e, citando tutti gli episodi delittuosi contro esponenti politici degli ultimi tre anni, ha detto che «Tutti questi episodi potrebbero essere collegati e la stessa amministrazione comunale lo ammette con una nota ufficiale che ho letto su Lente Locale. Basta ai commenti da “amici del bar” – ha proseguito – coi quali si è cercato, nel recente passato, di sminuire la portata di certi attentati. Più grave del dissesto e dell’inquinamento -ha proseguito – è la presenza di criminali senza scrupoli, che provano a impedirci di autodeterminarci. Siamo una comunità oltraggiata dalla ‘ndrangheta e sotto ostaggio e troppi episodi così ravvicinati nel tempo possono portare a un nuovo scioglimento del civico consesso per infiltrazioni mafiose. Ecco perchè bisogna puntare tutto su sicurezza e trasparenza dell’azione amministrativa, garantendo la vera indipendenza della politica dalla ‘ndrangheta».
Il consigliere Gianluca Leonardo del Centro Democratico ha invitato tutti a non avventurarsi in ipotesi fantasiose e in forzature e a «Continuare a lottare per la legalità» mentre Peppe Oppedisano di Fattore Comune ha espresso un plauso per le richieste avanzate da Salvatore Pellegrino, tese a ottenere un efficace sistema di videosorveglianza e politiche di inclusione sociale tali da prevenire fenomeni di devianza».
Dirimente, come sempre, l’intervento del sindaco Pietro Fuda che ha esordito dicendo che «L’invito rivoltomi dal Prefetto è segno di un’attenzione verso le istituzioni democratiche che non si era registrata in occasione delle precedenti intimidazioni», sgombrando il campo da ogni ipotesi fantasiosa «Fatta da chi crede di avere per le mani il delinquente. Credo che le Forze dell’Ordine e la Magistratura un’idea ce l’abbiano – ha proseguito il primo cittadino – e se davvero ci fosse una matrice politica dell’attentato bisognerebbe sciogliere tutto il Consiglio. Se la matrice è un’altra dobbiamo essere tutti uniti perchè abbiamo l’urgenza di venire a capo di certi episodi».
Il sindaco ha aggiunto che «Sta per andare in appalto un nuovo sistema di videosorveglianza che sarà efficace anche nelle zone periferiche e che permette di registrare la targa delle macchine che transitano per almeno tre volte in un determinato punto».
Dopo la formalizzazione della delegazione che incontrerà il Procuratore della Repubblica, è intervenuto Giorgio Ruso, che nel ringraziare tutti quelli che gli hanno manifestato in queste ore solidarietà e vicinanza, ha espresso rabbia, tristezza e apprensione per i propri cari, ma ha concluso con un messaggio di speranza, citando, a mo’ di metafora, la storia di un sidernese illustre del passato: Michele Bello, protagonista della rivolta di Gerace del 1847, di stampo mazziniano.
IL VIDEO CON LE IMMAGINI DEI PRINCIPALI INTERVENTI DELLA SEDUTA, RIPRESE E MONTATE DAL NOSTRO ENZO LACOPO.