R. & P.
Sebbene non sia una nostra politica, quella di replicare ai comunicati stampa dove, a torto o a ragione, si esprimono delle opinioni personali o si critica l’operato del circolo e del suo gruppo dirigente, alcune considerazioni contenute in una nota pubblicata lo scorso primo marzo, ci hanno spinto a fare delle semplici quanto doverose precisazioni. Prima di soffermarci sul merito, e sul metodo, alla base del mancato rilascio della tessera a Paolo Fragomeni, desideriamo prendere le distanze dal tipo di messaggio che, neanche troppo velatamente, traspare tra le righe della nota degli “indignati” sottoscrittori.
Nel comunicato del primo marzo, infatti, si sottolinea come sia “incredibile”, “grottesco” ed “offensivo a livello istituzionale” non aver rilasciato la tessera ad un iscritto del calibro di Paolo Fragomeni, figlio di Peppino Fragomeni, iscritto al partito fin dalla sua fondazione, renziano della prima ora e, dulcis in fundo, presidente del consiglio comunale.
Si vorrebbe quindi far passare l’idea che, un tesserato come Paolo Fragomeni, sia “più uguale degli altri” tesserati, che lo stesso possa interpretare e lo statuto e determinarsi in modo autonomo, senza essere soggetto a nessuna regola e nessun sindacato.
Purtroppo per Paolo, e per i suoi “stretti” sostenitori, però, le cose non stanno così: nel partito, i tesserati del Circolo PD di Siderno, dal primo all’ultimo, dal più anziano e navigato al più giovane e inesperto, hanno la stessa dignità, gli stessi diritti e sono soggetti alle stesse regole, che non sono quelle del segretario o del direttivo, ma quelle previste dallo statuto nazionale e comuni a quasi ogni tipo di rapporto a carattere associativo. Se così non fosse, sarebbe a dir poco ridicolo, oltre che superfluo, dare credito e seguito ad una nota i cui firmatari, o sono parenti dell’interessato, o sono stati mandati a fare la tessera per la prima volta dopo il mancato rilascio di quella di Paolo, o sono firmatari ignari di esserlo, oppure non sono neanche iscritti al partito, ma semplici simpatizzanti (?).
Basta leggere l’elenco e trarre le relative conclusioni.
Venendo al merito ed al metodo della questione: l’art. 2 comma 9 dello statuto vieta agli iscritti del PD di aderire a gruppi diversi da quello del proprio partito nelle assemblee elettive. A Siderno, la cosa è nota a tutti, il gruppo PD sta all’opposizione, mentre Paolo sostiene la maggioranza, che si regge proprio grazie al suo voto.
Ora, anche se Paolo facesse “Berlinguer” di cognome, non potrebbe comunque, in nessun caso, essere contemporaneamente nella maggioranza e nell’opposizione.
Piuttosto, la sua ascendenza politica, assieme alla lunga militanza, dovrebbero imporgli un approccio alle regole più concreto e sostanziale, oltre che decisamente meno supponente.
Riguardo al metodo poi, non è vero che il non rilascio della tessera debba essere preceduto da un provvedimento sanzionatorio della commissione di garanzia: l’art. 15 del regolamento del tesseramento del Partito Democratico prevede espressamente che “non è consentito il rilascio della tessera a persone che siano iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altre formazioni politiche all’interno di organi istituzionali elettivi, ai sensi dell’art. 2 comma 9 dello Statuto”.
Quindi, accertata la non aderenza al gruppo, il mancato rilascio della tessera a Paolo era, ed è ,un atto dovuto, non discrezionale e, tra l’altro, già più volte posto all’attenzione dell’attuale “non iscritto”.
Facciamo quindi gli auguri, a Paolo, per il ricorso che ha avviato presso la competente Commissione Provinciale di Garanzia, che affronteremo serenamente, con la consapevolezza di aver agito secondo le regole.
Agli indignati, neo-tesserati, firmatari della nota, ci permettiamo di consigliare, prima di sottoscrivere il modulo di adesione ad un qualsiasi partito, di leggere con più attenzione il relativo statuto.
Il Direttivo del Circolo
del Partito Democratico
di Siderno