PUBBLICHIAMO DI SEGUITO I MESSAGGI RICEVUTI IN ORDINE CRONOLOGICO DI ARRIVO ALLA NOSTRA REDAZIONE:
di Federica Roccisano – Assessore al Lavoro e al Welfare della Regione Calabria
Non sono neanche passate 24 ore dalla bellissima manifestazione di ieri a Locri con il Presidente della Repubblica Mattarella, e tra meno di 24 ore ci sarà la manifestazione di Libera per le strade del paese, eppure queste poche ore sono bastate per sporcare quello che è successo con delle scritte idiote da parte di pochi imbecilli.
Ora possiamo urlare allo sdegno, attribuirgli un peso abnorme e fare finta di essere stupiti.
Oppure guardare in faccia la realtà: la ndrangheta esiste ed ha paura della partecipazione e della bellezza delle manifestazioni. Ed è per questo motivo che non dobbiamo consentirgli di rovinare tutto! Se quegli imbecilli non avessero scritto, nessuno oggi avrebbe derubricato la manifestazione di ieri, che è stata emozionante, partecipata, composta e bella, in passerella di politici come oggi si legge nelle varie pagine social. Perché ieri il Presidente Mattarella era una vittima di mafia, le sole voci che si sono sentite sono state quelle delle vittime e dei cittadini della locride che salutavano il Presidente Mattarella cantando l’inno di Mameli.
Scegliete pure se dare forza agli imbecilli che vogliono rovinare tutto, o dare forza ai cittadini che domani riempiranno Locri con i loro bei visi!
Personalmente io faccio sempre la stessa scelta: sto con la locride, quella bella e positiva!
di Cgil nazionale
“Esprimiamo indignazione per quanto accaduto a Locri e piena solidarietà a Don Luigi Ciotti e a Monsignor Francesco Oliva. Condanniamo quelle parole intimidatorie e come previsto domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani, Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, saremo alla manifestazione nazionale di Libera e Avviso Pubblico per ribadire ancora una volta che la nostra battaglia continua e che l’unica strada per avere ‘più lavoro’ è quella della legalità e dei diritti”. Così il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra commenta le scritte comparse questa mattina sul muro della sede del Vescovado di Locri.
“Non sono la ‘ndrangheta, lo sfruttamento, la violenza, la corruzione e il malaffare – prosegue Massafra – a poter dare risposte ad un territorio come la Calabria. Sono necessarie invece cultura della legalità, sviluppo, buona occupazione e pieni diritti. Ed è necessario impegno per sconfiggere una piaga che ormai attraversa tutto il Paese. Un impegno – sottolinea il segretario confederale – che la Cgil mette in campo ogni giorno e che continuerà e si allargherà ancor di più dopo intimidazioni come quella di oggi”.
“Per questo – conclude – domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani saremo insieme a Libera e Avviso pubblico, alla società civile e ai cittadini che condividono con noi il cammino contro la criminalità organizzata e per ricordare le vittime innocenti delle mafie”.
di Giuseppe Caruso ( Volo)
Vorrei leggere tutti i giorni le scritte apparse ieri sui muri di Locri. No, non sono impazzito.
Per la prima volta la ndrangheta esce dal buio e mostra la sua paura. Ricordate quando si diceva che la mafia non esisteva? Ebbene oggi non è più entità immateriale, intangibile, inafferrabile ma puro concentrato di codardia. Quelle scritte non sono una sfida, sono frutto della paura di una ribellione della gente comune, quella che sino ad oggi si è girata dall’altra parte in ossequio del detto ”al di fuori di me il diluvio” (ho dovuto parafrasare per evitare volgarità).
Vorrei leggere tutti i giorni le scritte apparse ieri sui muri di Locri perché spingono sull’accelleratore della ribellione, premono sul ventre molle di questa società meridionale che, grazie a questi gesti ritrova coraggio e compattezza.
Vorrei leggere tutti i giorni le scritte apparse ieri sui muri di Locri perché esse sono un riconoscimento che niente è stato invano.
Siamo tutti sbirri.
di Pino Mammoliti
Le parole dette e le parole scritte
Chi ha imbrattato i muri di Locri con scritte ridicole e volgari, ha macchiato in modo squallido memoria e speranza insieme.
Certo la visita del Presidente della Repubblica al netto di ogni pretesa ed ogni illusione, ha ridestato una coscienza civile mai sopita che scuote la vita di noialtri purtroppo a fasi alterne.
Belle e sentite le parole pronunciate da tutti, nessuno escluso, domenica scorsa; ma rimarranno solo parole?
Il Presidente ha parlato di lavoro, legalità, dignità, ha rimarcato il tema più avvertito da Locri a Trento: liberare l’Italia e la Locride dalla palude della zona grigia che in questa terra è assoluta padrona.
Associarsi allo sdegno nei confronti di chi ha scritto frasi idiote è cosa saggia e giusta.
Ma una considerazione a margine della indignazione è pure opportuno farla.
Da trent’anni la Calabria e la Locride chiedono lavoro, speranza, presenza dello Stato, senza ottenere grandi risposte.
L’idiota che ieri ha scritto da par suo “più lavoro e meno sbirri” nel tentativo ingeneroso di offendere le forze dell’Ordine e Don Ciotti, avrebbe dovuto scrivere solo: “più lavoro”.
Se così fosse stato, nessuno si sarebbe indignato e noi che di questa italietta siamo diventati, in un sol giorno la speranza e la macchietta, non saremo balzati agli onori della ribalta nazionale.
Tra l’annuncio di lavoro fatto da sei lustri dai vari rappresentanti Istituzionali e la richiesta fatta dall’idiota, che differenza c’è?
Se l’Italia e la locride, che hanno il compromesso nel sangue perché nel sangue hanno l’equivoco, di quel liquido nutrono la palude grigia e gli idioti spezzando i sogni e le speranze dei giovani e degli onesti.
Pino Mammoliti
di Sebi Romeo
LOCRI SARÀ PER VOI UNO “SBIRRO” IMBATTIBILE
Scritte distanti anni luce dal sentimento vero dei calabresi e, certamente, dei locresi, riconoscenti alle forze dell’ordine e alla magistratura per il loro quotidiano impegno contro gli affari della ndrangheta, così come a don Ciotti per aver dato voce alle speranze di riscatto di questa terra. La mano che ha sporcato i muri e l’impegno di Locri è stata mossa dalla stessa ignoranza che alimenta la criminalità, ne accresce la manovalanza, disgrega le comunità e allontana le opportunità di lavoro. Quello vero, libero dai lacci e dalle catene della sopraffazione.
La ndrangheta, come tutte le mafie, non ha mai creato occupazione, semmai ha impedito la libera iniziativa, ha dopato il mercato del lavoro attraverso imposizioni, minacce e intimidazioni continue, con l’unico obiettivo di rendere le comunità schiave dei boss, liberi così di regnare, quasi incontrastati, sui loro sporchi affari. Il nostro obiettivo di rappresentanti del popolo è quello di contribuire al rafforzamento della qualità dell’istruzione, del pensiero libero, della consapevolezza, della crescita sociale e delle conseguenti opportunità occupazionali. La cultura di questi luoghi e la loro imponente storia può diventare concreta opportunità di crescita, ci abbiamo creduto e stiamo lavorando ad un importante progetto in tal senso. Chiunque abbia usato la città di Locri per diffondere messaggi di chiara subalternità intellettiva, sappia che non ha fatto altro che rafforzare la consapevolezza di poter debellare l’ignoranza che alimenta la criminalità, dandoci anche una occasione per ribadirlo tutti insieme. La mia vicinanza alla città per aver dovuto sopportare, ancora una volta, una mortificazione indegna ed infame, e la certezza che le forze dell’ordine sapranno individuare artefici, ed eventuali mandanti, di questo insulso gesto. Domani, primo giorno di primavera, come gruppo consiliare regionale del Partito Democratico saremo a Locri al fianco dei familiari delle vittime di mafia, a loro memoria e contro ogni forma di violenza mafiosa. Per questa opportunità sentiamo di ringraziare affettuosamente don Luigi Ciotti ed il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente ieri alla emozionante manifestazione tenutasi allo stadio comunale. Il nostro augurio è che Locri diventi per la ndrangheta uno dei tanti “sbirri” imbattibili.
Sebi Romeo, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale
di Gruppo consiliare IMPEGNO E TRASPARENZA – P.D.
I consiglieri del gruppo di minoranza consiliare “Impegno e Trasparenza – Pd” intendono condannare fermamente gli autori degli scritti apparsi sui muri di alcuni dei più importanti edifici della Città di Locri all’indomani della visita del Presidente della Repubblica, in vista della XXII giornata della Memoria organizzata dall’Associazione “Libera” e da “Avviso Pubblico”.
In un Paese già violentemente colpito dalla piaga del malaffare, leggere insulti così pesanti rivolti a chi dedica il proprio impegno alla lotta contro la ‘ndrangheta, dispiegando ogni mezzo in proprio possesso, non è proprio il risultato che avremmo voluto ottenere alla luce dell’importanza che assume per la cittadinanza la lotta alla criminalità organizzata.
Continueremo compatti a invocare giustizia, legalità, ordine e più lavoro per i giovani ma in un costante e corretto dialogo con le Istituzioni ad ogni livello, al fine di consegnare un futuro più sano alle generazioni che verranno e senza piegarci a chi invece mistifica il senso delle cose e vuole mortificare l’operato di chi si stringe intorno alle vittime della ‘ndrangheta.
Ricordiamo a noi stessi il lavoro costante e importantissimo che le forze dell’ordine conducono giornalmente per reprimere e prevenire azioni di tal fatta; recriminiamo decisamente ogni forma di “ribellione” che si ispira alla violenza, verbale e non; invitiamo i cittadini tutti a cercare il proprio riscatto dalla ‘ndrangheta ed a stringersi ancora di più ai familiari delle vittime che domani attraverseranno le vie cittadine in occasione della Giornata Nazionale della Memoria, convinti che la scelta della Città di Locri sia un segno tangibile della voglia di far ripartire la nostra terra.
Locri, 20/3/2017 I Consiglieri del gruppo “Impegno e Trasparenza – PD”
di LOCRINASCE
Il Movimento LocRinasce si associa a tutta la società civile di Locri e dell’intera nazione nell’esprimere parole di amarezza e sdegno a causa delle scritte apparse sui muri di alcuni luoghi pubblici all’indomani della XXII manifestazione nazionale della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si è svolta proprio a Locri e che ha fatto registrare anche la presenza del Capo dello Stato. Gli autori delle frasi ingiuriose rivolte alle Forze dell’ordine, alle Autorità civili, militari e religiose potrebbero anche essere, a loro volta, vittime della ‘ndragheta, ma questo non li giustificherebbe comunque. Nessuno può accampare giustificazioni per motivare l’appartenenza a una simile organizzazione criminale. A volte, come faceva notare la celebre scrittrice Hannah Arendt nell’omonimo libro, è una questione di “banalità del male”. Gli affiliati alla ‘ndragheta dovrebbero avere il risveglio di coscienza che la Arendt non aveva individuato nel gerarca nazista Adolf Eichmann e in tutti quelli che come lui asserivano di aver agito obbedendo a ordini precisi: ecco, questa è la “banalità del male”! C’è da sperare che l’auspicato risveglio di coscienza non sia più definito nel mondo giudiziario e criminale “pentimento”, ma semplicemente risveglio di coscienza. Ci sono molti giovani che hanno la sfortuna di essere nati all’interno di famiglie mafiose o all’interno di quartieri mafiosi, in questi ambiti, dove l’orientamento al bene è visto con disprezzo, è facile diventare prede del male, in questo sta la banalità del male. Auguriamo alle forze dell’ordine e a coloro che conducono le indagini la pronta individuazione degli autori di questi ultimi misfatti, nella speranza che tutta la società diriga la propria azione sul versante dello stimolo al risveglio delle coscienze plagiate dalla “banalità del male”.
Per il Movimento LocRinasce
Il Coordinatore Il Presidente
Roberto Filippone Raffaele Ferraro
Di Joseph Condello
Appresa la notizia delle scritte sui muri apparse a Locri contro Don Luigi Ciotti, la Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista vuole esprimere la sua solidarietà a Lui e a tutta la comunità di “Libera”.
Un gesto vile che sintetizza la vigliaccheria della criminalità organizzata in una scritta anonima su un muro e fatta di nascosto.
Oltre alla palese viltà del gesto ci indigna che con quelle scritte si provi a mettere in contrapposizione la disoccupazione e la necessità di creare occupazione all’opera di sensibilizzazione e lotta alle mafie che Libera porta avanti.
Augurandoci che presto sia fatta luce sulla natura di questo gesto rinnoviamo la nostra stima e la nostra vicinanza a Don Ciotti, a Libera e a tutti gli onesti cittadini locresi che subiscono oggi un’onta a cui dovranno e sapranno reagire.
Il Segretario della Federazione Provinciale PRC
Joseph Condello