DAL NOSTRO LETTORE VINCENZO LOGOZZO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO QUANTO SEGUE:
Domenica ho passato tutta la giornata al pronto soccorso di Locri per problemi cardiaci.
Elimino subito ogni dubbio: non ho nulla da lamentare con medici ed infermieri del pronto soccorso (e dei reparti di cardiologia, di neurologia e della TAC) che sono stati molto scrupolosi, professionali e disponibili sia con me che con centinaia di pazienti che durante la giornata hanno dovuto ricorrere al pronto soccorso.
Ma devo affermare –unanimemente concorde con i miei “colleghi” che innumerevoli minuto dopo minuto sono stati “ospiti” della struttura- che rispetto a tre anni fa e ad un anno fa (periodi in cui ho dovuto scrivere delle clamorose carenze del pronto soccorso), purtroppo, invece di miglioramenti –come aveva rassicurato a suo tempo il Primario- ci sono stati peggioramenti ingiustificabili che mettono a rischio medici, infermieri e pazienti.
Tutto ciò malgrado la struttura sia stata logisticamente arricchita di altre due stanze.
Infatti, è veramente ridicola la consistenza organica del personale medico e di infermieri rispetto ai bisogni ed all’affluenza numerosa e costante di pazienti. E’ una cosa disumana per tutti. Certo che poi scoppiano liti, disagi e problemi,che fortunatamente domenica, per il buonsenso e la pazienza di tutti non sono successi.
Anzi, bisogna dire che tra i famigliari degli assistiti ed il reparto vi è stata una grande sinergia perché i famigliari –dimostrando grande cultura, civiltà e maturità, consapevoli delle difficoltà con cui il personale stava lavorando con grande impegno e sensibilità- hanno fattivamente e spontaneamente collaborato con il personale del pronto soccorso provvedendo essi stessi al trasporto degli ammalati sulle carrozzelle nei vari reparti in cui dovevano essere ulteriormente esaminati. In sostanza questo ha consentito ai pochi infermieri e medici di potersi dedicare interamente alla folla di ammalati presenti in reparto ed a quelli in attesa di essere ricoverati.
Non si può lavorare con tanti pazienti da assistere in quegli spazi ristretti e con un organico medico e paramedico assolutamente insufficiente rispetto ai bisogni.
Addirittura dalle 20 sono rimasti solo due medici a prendersi cura di quella moltitudine di persone sofferenti !
E’ una cosa incredibile. E’ una inciviltà. Il pronto soccorso deve essere un servizio pubblico primario ed essenziale, pienamente efficace e funzionale.
Con la salute non si scherza e non si rischia, e con il pronto soccorso si possono salvare o rovinare le vite.
Quindi deve essere ben attrezzato, spazioso e soprattutto dotato di un organico adeguato ed in un numero tale da far fronte al notevolissimo carico di lavoro.
Invece il pronto soccorso di Locri è disumano sia logisticamente che organicamente.
Per quanto riguarda la logistica è facile riscontrare che le salette di assistenza medica sono già piccole in sè e per sé, e diventano strettissime quando vengono ospitati i pazienti. I corridoi di attesa poi danno il timbro di quella che è l’inumanità e la civiltà della struttura: come si fa a tenere all’impiedi –per insufficienza di sedie, di spazi e di circolazione d’aria – persone anziane, donne incinte, mamme con bimbi in braccio, disabili, i pazienti sofferenti in attesa del loro turno e i parenti che li accompagnano ?
Per quanto riguarda l’organico basta stare un po’ ad osservare visivamente o essere pazienti in sala assistenza o in attesa per capire la vergognosa situazione: il personale medico e paramedico è palesemente insufficiente. Corre di qua, corre di là, chiamato dal paziente o dal medico o dall’infermiere; deve dare risposte ai pazienti ed ai famigliari (a proposito ho notato in questo un netto miglioramento sia in pronto soccorso che nei reparti); trasportare gli ammalati; riempire carte, rispondere al telefono. Un caos. Impossibile lavorare e mantenere la concentrazione e l’attenzione su tutti e su tutto. Ed in questo medici e infermieri sono lodevoli.
Vero che qualche paziente ha lamentato l’atteggiamento distaccato e “indisponente” con risposte fuori luogo di un medico; ma è pur vero che il gruppo dei “pazienti” ha preso atto proprio sul campo dell’impegno, della disponibilità,dell’amorevole cura della stragrande maggioranza del seppur esiguo numero di dottori e infermieri; nel turno del pomeriggio -tra un intervento ed una attesa e l’altra- il “gruppo” dei pazienti ha eletto quale medico “ideale” una dottoressa (Palma Romeo) per la competenza, per i garbi, il rispetto verso tutti (colleghi, infermieri, parenti), la disponibilità umana, il sorriso con tutti ed il chiedere scusa a chi non poteva subito assistere o aveva temporaneamente “trascurato” perchè impegnata con altri ammalati.
Concludo e mi chiedo: primario avevi promesso che le cose sarebbero migliorate, invece la situazione è crollata ed è ancor più grave ed incivile in questo periodo estivo caratterizzato da maggior eventi dannosi e dal notevole aumento della popolazione per via dei turisti e del rientro degli emigrati; dunque perché accetti questa situazione o sei tu a perdere di vista le effettive necessità ? direttore generale abbassa lo sguardo e vedi cosa devi fare per portare il pronto soccorso ad un livello adeguato alle esigenze degli ammalati e dei medici e paramedici; medici ed infermieri, ribellatevi; sindacati, fatevi vedere e sentire se avete forza, coscienza e volontà.
Dei Sindaci non parlo, è proprio inutile. Non riescono nemmeno riunirsi.
O meglio, al Sindaco di Locri Giovanni Calabrese, che mi sembra attivo, rivolgo il presente appello, visto che ha appena annunciato interventi di ristrutturazione dell’Ospedale, notizie comunicategli dalla Squillacioti. Incominciamo a risolvere immediatamente il problema attuale del Pronto Soccorso, questa è la prima azione valida ed efficace di cui ha bisogno la popolazione della Locride.
Se Giovanni Calabrese riesce a fare questo subito, dimostra veramente di volere e di avere la forza di perseguire gli interessi dei cittadini suoi e degli altri 41 comuni della Locride. Quindi deve incomincia a dire alla Squillacioti ed al Primario ed a chiunque altro ha la responsabilità di settore, che il Pronto Soccorso non può continuare in quelle condizioni.
Per il pubblico interesse,
Vincenzo Logozzo