(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Giovani studenti protagonisti della simulazione di un processo: è l’iniziativa organizzata dal Tribunale di Locri unitamente alla locale Procura della Repubblica con la collaborazione dei Carabinieri-Gruppo di Locri, fortemente voluta dal presidente del Tribunale di Locri, Rodolfo Palermo, con il supporto della dottoressa Maria Teresa Gerace e del sostituto procuratore della Repubblica, Vincenzo Toscano, il cui intento è stato proprio quello di sensibilizzare le giovani generazioni alla cultura della legalità e dell’educazioni civica, o meglio sulla necessità che ciascuno compia il proprio dovere, anche denunciando fatti reato che lo abbiano coinvolto o di cui siano venuti a conoscenza.
In particolar modo, sono state la classi 1° e 2° dell’Istituto Alberghiero “Dea Persefone” di Locri, accompagnati dalla docente nonché avvocato Cinzia Lascala e dalla vice preside Immacolata Filippone, ad aver assistito attivamente nella sala delle udienze, alla simulazione di un vero e proprio processo penale.
In realtà, l’evento formativo-didattico di questo pomeriggio, alla quale hanno partecipato gli studenti dell’Istituto locrese, rientra nell’ambito di un progetto denominato “Ciak… Un processo simulato per evitare un vero processo” <<Un laboratorio didattico-ha spiegato a Lente Locale Lascala-in cui gli studenti imparano facendo, non solo nelle aule scolastiche ma in quelle del Tribunale>>.
A tracciare le differenze tra processo civile e penale, tra indagini e processo e ad esempio, tra denuncia da parte di un pubblico ufficiale e denuncia da parte di privati, nonché le singole fasi di un processo, è stato il giudice Maria Teresa Gerace.
Si è quindi partiti dalla denuncia di un fatto-reato presentata ai Carabinieri con il consequenziale avviamento del relativo processo.
Nello specifico, la vicenda inscenata è partita dal ritrovamento di uno smartphone in un bagno di un liceo che, una bidella ha provveduto a consegnare al preside che, nel tentativo di capire di chi fosse, si è trovato a dover fare i conti con un filmato dal contenuto piuttosto preoccupante ai danni di una ragazza minorenne che, da qualche giorno, si assentava da scuola.
Prima di decidere se chiamare i Carabinieri, i due si interrogano sulle conseguenze che potrebbero insorgere e per la scuola e per la minore, ma il dovere civico di denunciare, prevale su tutto.
Una volta sequestrato il telefono e avvertito il PM, sarà quest’ultimo ad aprire un fascicolo per detenzione e diffusione di materiale pedo-pornografico a carico di ignoti, delegando le indagini ai Carabinieri. Solo dopo aver individuato il possibile colpevole e dopo l’avviso di conclusione delle indagini, viene fissata l’udienza nella quale vengono auditi tutti i testimoni, nel contraddittorio delle parti.
E il fenomeno del “cyberbullismo“, ovvero l’uso improprio di Internet, le varie modalità offerte dai new media, atte a intimorire, molestare, mettere in imbarazzo o a disagio le vittime coinvolte, ha rappresentato la tematica centrale che ha caratterizzato il processo simulato.
Attori d’eccezione (oltre ad alcuni avvocati del foro locrese), il PM Vincenzo Toscano, il presidente della Sezione Penale, Fulvio Accurso e i giudici Amelia Monteleone, Domenico Di Croce e Mario Larosa.
Gli studenti intervenuti invece, dal canto loro, hanno motivato le ragioni dell’innocenza o colpevolezza dell’imputato, circa la storia loro sottoposta; mentre la docente Lascala, ha spiegato i punti salienti delle questioni giuridiche trattate.
Al termine, dopo i saluti del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Locri, Gabriella Mollica, ha preso la parola il presidente del Tribunale di Locri, Rodolfo Palermo che, ha parlato di una lezione di legalità, lanciando agli studenti un chiaro messaggio<<Alcuni scherzi- ha detto-possono trasformarsi in drammi o peggio, in tragedie. Attenzione al contesto in cui vivete, consigliatevi sempre con i vostri insegnanti e abbiate fiducia delle Istituzioni>>.
A conclusione di questo incontro formativo, ringraziamenti sono poi stati espressi dalla professoressa Lascala ai presidenti Mollica e Palermo e alla dirigente scolastica dell’Alberghiero, Maria Rosaria Russo, assente quest’oggi perché impegnata al Festival della Legalità a Reggio Emilia.
FOTOGALLERY
VIDEO INTEGRALE DELLA SIMULAZIONE DEL PROCESSO