di Gianluca Albanese (video di Enzo Lacopo)
LOCRI – Partiamo dal lieto fine. Quello che ha partorito l’istituzione di una commissione consiliare per la risoluzione dei problemi della sanità locridea, composta, tra gli altri, dalle consigliere-medico dell’assise, ovvero Maria Teresa Aronne per la maggioranza e Nadia Cautela per l’opposizione.
Proprio, così: come ha spiegato a Lente Locale il sindaco Calabrese a margine dell’assise: «Dopo l’esposizione della mozione da parte della prima firmataria Nadia Cautela, ho pensato che fosse meglio, piuttosto che chiedere la convocazione di un consiglio comunale aperto, dell’istituzione di una commissione consiliare che, a partire dalle proposte di ampliamento del servizio di Tac ed Elisoccorso all’ospedale di Locri, potesse vigilare in maniera stabile sull’andamento della sanità nel comprensorio. Ho altresì ricordato – ha continuato Calabrese – che i temi oggetto della mozione erano stati da me ampiamente anticipati al direttore generale dell’Asp Rosanna Squillacioti nel corso di un recente incontro. Alla fine, comunque, la proposta è passata all’unanimità». Fin qui Calabrese. Che però, prima della discussione della mozione, aveva mosso qualche obiezione sulla sua veste giuridico-formale, visto che, come ha spiegato in Consiglio «Era in realtà la richiesta di convocazione di un consiglio comunale poi convertita in mozione e non esiste l’istituto della “conversione” di atti». L’ostacolo è stato superato quando il presidente Maio ha ricordato gli impegni assunti in sede di conferenza dei capigruppo.
In precedenza, erano state discusse alcune interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza. La prima riguardava l’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. I suoi contenuti sono stati esposti dal capogruppo Antonio Cavo. «Volevamo una discussione in Consiglio – ha esordito Cavo – e pur di parlarne abbiamo ripiegato sull’interrogazione. Nessuno ha messo in dubbio l’impegno di Passafaro e di tutta l’amministrazione ma non possiamo esimerci dal discutere di alcune cose che dicemmo in campagna elettorale che ora trovano riscontro nei meccanismi premiali ai comuni più virtuosi da parte della Provincia. Oggi apprendiamo che Locride Ambiente non ha fatto al meglio il proprio lavoro ed è stata, ciononostante, pagata profumatamente. Chiediamo chi si era occupate della raccolta a giugno visto che non ci sono atti amministrativi che lo attestano e chi fa la differenziata stradale oggi visto che Eurochimica non ce l’ha nel contratto. Poi sull’isola ecologica vicino al cimitero noi fummo attaccati quando venne creata sotto la giunta Lombardo e ora l’avete lasciata li anche voi. E il lavaggio dei cassonetti – conclude Cavo – chi l’ha fatto?»
Nella replica, l’assessore Passafaro ha risposto che «Faccio lo spazzino per dodici ore al giorno ed è vero che sono ancora presenti cassonetti maleodoranti, per colpa di alcune carcasse di cani gettate nel cassonetto. Anche i conferimenti abusivi negli orari non previsti fanno la loro parte. La disinfestazione e la pulitura dei cassonetti l’abbiamo fatta col supporto dell’ARCI pesca Fisa. Per la gara furono invitate 12 ditte e Locride Ambiente non rispettò il capitolato, includendo nelle ore di utilizzo dei mezzi anche i tempi di trasferimento da e per il loro deposito. I 21 cassonetti ci sono stati forniti in comodato gratuito. La nuova gara vinta da Eurochimica e stata fatta togliendo sia il quintalaggio che l’orario. Devono ripulire Locri ogni giorno in maniera totale. Si presentò una sola offerta: quella di Eurochimica che ha tutte le autorizzazioni e le documentazioni previste dalla legge. I cassonetti di plastica e carta – ha concluso – sono stati svuotati gratuitamente da Locride Ambiente in forza di un contratto in itinere perla differenziata». Cavo, parlando a nome degli altri consiglieri di minoranza ha detto che sono «insoddisfatti per la risposta nonostante il grande impegno dell’assessore: manca una visione di medio e di lungo periodo sulla tematica. Dovremmo anche sanzionare Locride Ambiente per i disservizi. La stessa pulizia del mercato è assai carente». Passafaro ha controbattuto che «Stiamo dando priorità alla raccolta rispetto alla definizione delle pratiche sul lavoro pregresso anche se il lavoro e’ in corso. Stiamo anche pianificando l’acquisto di alcuni mezzi da parte del Comune. Possiamo concordare tutto per i primi di ottobre e sono aperto ai vostri contributi». In chiusura Cavo ha osservato che «e l’assessore deve andare in giro e non ha tempo di guardare le carte che significa? Che l’ufficio non funziona e che va fatto funzionare». Chiedendo altresì lumi sulla differenziata porta a porta sperimentale in via Napoli frutto di un progetto dell’allora commissario Crea.
Meno appassionante la discussione su altre due interrogazioni. Su quella relativa al collaudo dello stadio comunale, che ha avuto come primo firmatario Pino Mammoliti, si è registrato un botta e risposta tra quest’ultimo e il sindaco, che di fatto ha ribadito i contenuti di una lunga risposta scritta già diffusa a mezzo stampa, con Mammoliti che invece lo accusa di aver fatto un panegirico eludendo, di fatto, la risposta ai quesiti posti. Questo è un frammento video a cura del nostro Enzo Lacopo
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Quindi, il presidente Maio ha introdotto la successiva interrogazione, sempre con Mammoliti primo firmatario. «In data 12 luglio – ha esordito – il consigliere Mammoliti chiedeva l’iscrizione alla anagrafe tributaria dell’immobile che ospita il call center. La presidenza ha comunicato che poteva ritirare all’ufficio di presidenza la risposta alla sua interrogazione, anche se non può qualificarsi come tale per le caratteristiche che presenta. La invito a riformulare la sua interrogazione nei modi previsti». Insomma, l’interrogazione di Mammoliti non conterrebbe, a giudizio dell’ufficio di presidenza, i requisiti essenziali per poter essere definita tale. Mammoliti ha altresì chiarito che «Io non ce l’ho coi dipendenti del call center ma non è giusto per i contribuenti onesti che esiste un immobile non censito nell’anagrafe tributaria ed è inutile fare commenti su Facebook specie da parte dei rappresentanti istituzionali. Non è una questione personale». Quindi, con gesto da consumato volpone della politica, passa la risposta scritta all’assessore Sainato per renderlo edotto dei suoi contenuti. Il sindaco reagisce dicendo «Prendiamo atto di questa ennesima iniziativa. È un attacco politico a me ed esprimo solidarietà agli imprenditori Zadotti e Costamagna, ma dobbiamo tutti vedere se abbiamo pagato i tributi. Stamani il call center e gli uffici del comune sono stati oggetti di ispezioni della Fnanza. Ma nessuno dice che questi imprenditori hanno pagato Imu Tarsu e Ici fino ad oggi. Chiedo l’applicazione dell’articolo 43 che dice che si può rinviare di qualche tempo la risposta a un’interrogazione se non si è in condizione di rispondere al meglio a una interrogazione. E rispondere in modo analitico entro l’otto ottobre visto che dobbiamo acquisire nuovi atti. Se la società ha commesso un reato e il Comune pure è bene che vengano perseguiti».Ne è seguita una disputa sulla decorrenza dei termini di risposta all’interrogazione, e un interrogativo finale da parte di Calabrese: «Vogliamo sapere se qualcuno ci ha indotto in errore violando la privacy degli imprenditori Zadotti e Coatamagna»