R & P
Con sgomento leggiamo dai giornali e sentiamo dalla gente per strada che almeno quattro liste sono pronte per le imminenti elezioni amministrative. Sappiamo benissimo che il proliferare di queste liste non è sinonimo di pluralismo, o di dinamismo della società civile, in altre parole di rinnovamento della politica locale, siamo sicuri invece che si tratti del solito trasformismo, ricerca del potere o dello “stipendio” di amministratore.
Si continua a parlare di cambiamento, rinnovamento, serietà, trasparenza, ma come ogni passata tornata elettorale, si degenera in un pericoloso antagonismo e una ridicola frammentazione. Questo perché non si ha il coraggio, la voglia e l’umiltà di confrontarsi e dialogare, pur avendo l’ambizione di amministrare
un Comune che vive il momento più buio e difficile della sua storia democratica.
Così come in passato, anche in questa competizione elettorale, si confronteranno almeno cinquantadue candidati, con la logica conseguenza che ancora una volta la nuova classe dirigente sarà selezionata con il solito vecchio sistema d’individuare i candidati non per le riconosciute capacità ma per la forza numerica della parentela.
Siamo in Calabria a Bovalino, non facciamoci illusioni, con quattro liste non ci può stare il voto di opinione, non si può certo negare il voto a un parente anche se risaputa la sua ignoranza e incapacità,
l’appartenenza prevarrà sugli altri requisiti. Stiamo con i piedi per terra, come nel 2010, i noti “esperti” riempiranno le liste di questi soggetti disorientando l’elettore per la solita vittoria elettorale fine a se stessa, al solo scopo di fregiarsi del potere di avere fatto eleggere i propri pupilli, e non per avere scelto amministratori seri e competenti.
Noi cittadini bovalinesi dell’Osservatorio, chiediamo a tutti i potenziali candidati, prima di accettare la candidatura, di fare un esame di coscienza per valutare se ritengono di avere la capacità di andare oltre i particolari per risolvere i problemi e fare le cose, il coraggio di seguire le proprie intuizioni, il tempo da dedicare sacrificando famiglia e lavoro, abbastanza energia e convinzione per affrontare un impegno così gravoso.
Bovalino non può più permettersi improvvisazioni, ha necessità di competenza, impegno e dedizione, così come non ha bisogno di candidature per fare un dispetto a uno o fare piacere a un altro. Il tempo dei giochi è finito, la sfida è decisiva, in questi cinque anni che ci aspettano il paese o rinasce o muore definitivamente.
Per questo occorrono autorevolezza e onestà intellettuale per liberarsi dei “Guru” che ogni lista annunciata senza distinzione si porta come zavorra sforzandosi di pensare che siano una risorsa. Per noi sono il male estremo, sono coloro che non vogliono il dialogo tra i candidati. Hanno iniziato negli anni 80, con l’inciucio tra socialisti e democratici cristiani vendendo l’anima al diavolo e facendo “danni con la pala” e, ancora oggi, dobbiamo vedere che fanno il bello e il cattivo tempo, alla luce del sole ma rigorosamente dietro le quinte. Sì perché questi impresentabili, incandidabili e soprattutto non portatori di voti, devono dimostrare il potere ‐ che non hanno ‐ sui tavoli locali, regionali e nazionali. Loro non hanno il coraggio di confrontarsi, consapevoli della figuraccia che rischiano se si candidano, ma tutti i potenziali candidati, se con loro continuano a camminare a braccetto e non riescono a fare a meno del loro abbraccio, dobbiamo concludere che lo fanno per insicurezza. Chi si vuole candidare a governare il Comune di Bovalino, deve guardarsi intorno – e se crede in se stesso ‐ non ha bisogno di queste persone che strumentalmente per i loro interessi creano disgregazione; c’è la necessità di ponti che uniscono e un’azione determinata e corale, con quattro liste non è possibile, perché bastano 1800 voti per vincere le elezioni, condizionando così la volontà di una popolazione di cinque volte superiore e volutamente contraria che non permetterà di governare.
Sappiamo che non è facile, ma in questo preciso momento storico è più che mai necessario sapere unire la cultura del progetto con la cultura del comportamento.
Pertanto quest’appello vuole essere augurale a fare nascere due sole liste costruite non per vincere le elezioni ma per governare e stare all’opposizione, con contenuti e con capacità di concreta
programmazione e risoluzione dei problemi; liste composte di candidati non autoreferenziati e non telecomandati, con un passato e un presente di lavoro, di studio, d’impegno civico e con spiccata limpidezza personale.
Se queste condizioni non ci sono, è meglio proseguire con l’attuale gestione commissariale che sta facendo così bene e ha l’autorevolezza per rilanciare il nostro comune restituendogli il ruolo centrale che gli compete e che ha perso con le cessate amministrazioni elette grazie agli immortali “guru”.
Ad maiora.
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