di Domenica Bumbaca
CIMINA’ – Continua l’attività di promozione culturale e di accoglienza dei turisti che ormai da 14 anni la Pro Loco di Ciminà promuove con incessante impegno. «E’ un preciso dovere di tutti – afferma la professoressa Girolama Polifroni, presidente dell’associazione- conservare la memoria storica della nostra terra trasmettendo alle giovani generazioni usi, costumi e tradizioni locali che stanno scomparendo. Per questo motivo ogni anno i membri dell’associazione si adoperano affinché la cultura locale venga promossa, conosciuta e quindi di valorizzata. Per il mese di agosto tra cui l’ottava edizione del premio “Cumino d’oro”presso la biblioteca comunale di Ciminà. L’importante riconoscimento, istituito per mantenere fede a quanto promesso l’11 agosto 2005, in occasione della presentazione del libro “Ciminà: una storia, una speranza”, ha come obiettivo quello di rendere pubblico l’operato di quei ciminesi che si sono distinti per il loro impegno in campo politico, sociale, artistico, religioso… diffondendo nel mondo la cultura della loro terra d’origine.
Quest’anno la commissione, riunitasi recentemente, ha stabilito di attribuire il riconoscimento all’artista Bruno Varacalli, un giovane nato e cresciuto a Ciminà che fin dall’adolescenza si è dedicato al disegno e alla pittura, negli anni liceali i suoi interessi confluiscono verso l’iconografia dei frammenti archeologici e l’architettura. Negli studi successivi, proseguiti a Milano, matura la sua formazione d’artista che si esprime principalmente attraverso la pittura moderna e contemporanea, pittura che riassume in sé quel processo di continuità che ineluttabilmente appartiene a tutte le civiltà. Trasferitosi a Roma, ha frequentato l’ambiente poetico-letterario, intraprendendo poi un’intensa fase pittorica. Nel nuovo millennio le sue opere trovano diverse sedi espositive, a partire dall’inizio del 2000, tredici sono state le mostre personali e ventitré le collettive, tutte coronate da grande successo di pubblico e di critica. Alla manifestazione sono intervenuti la professoressa Lina Lolli e il sindaco del comune di Ciminà Domenico Polifroni. A Ferragosto, invece, nel villaggio turistico Moleti saranno presenti numerose persone intenzionate a fare un fresco pic nic all’ombra delle piante secolari. La neonata Associazione Pro Loco, 14 anni fa ha pensato di istituire la festa di Maria SS Assunta. In un primo momento, grazie anche alla collaborazione degli operai della Forestale è stato costruito un altare in legno ed una grande croce in ricordo di tre sacerdoti uccisi: Don Peppe Diana (che era solito celebrare la festa dell’Assunta nel territorio ciminese), don Giuseppe Giovinazzo e don Giuseppe Puglisi. Da oltre 10 anni ormai nel pomeriggio di ferragosto una solenne concelebrazione presieduta dal Vescovo della Diocesi, mons. Bregantini prima e Mons. Fiorini Morosini adesso, raduna una folla di persone che insieme non solo rende culto a Maria, ma si ferma a riflettere sui valori più alti dell’esistenza umana. Alla fine della celebrazione, si snoda per le vie del villaggio una suggestiva processione animata dalle note della banda musicale e dai fuochi artificiali alla quale partecipa anche la locale confraternita (del Sacro Cuore di Gesù e Maria SS Addolorata), in divisa. Nella stessa circostanza, cinque anni fa il sindaco Domenico Polifroni, ha consegnato nelle mani del Vescovo l’atto di donazione del terreno, dove sorge attualmente l’altare, destinato all’edificazione di una chiesa e di una casa di riposo per sacerdoti anziani. Per la comunità ciminese, certamente, questa sarà anche l’occasione per salutare il suo pastore che, come tutti sappiamo dal 9 settembre guiderà la l’arcidiocesi di Reggio-Bova. La manifestazione, negli ultimi anni, pur mantenendo le vecchie caratteristiche si è trasformata in una vera e propria festa della montagna, in quanto si è arricchita di tante attività finalizzate alla promozione del territorio, delle tradizioni e della cultura locale, quali: una mostra di artigianato tipico, “l’escursione alle 8 sorgenti” , la degustazione di prodotti gastronomici locali e l’esecuzione di antichi giochi, il tutto allietato dalle note della tarantella e dei canti tradizionali. Altro evento sarà la sagra del caciocavallo di Ciminà (che ha ottenuto la denominazione Deco ed è presidio slow food), giunta quest’anno all’ 11a edizione, è una manifestazione che rientra nell’ambito delle attività dell’estate ciminese ed ha come scopo principale quello di promuovere e valorizzare il prodotto gastronomico più tipico del territorio: il caciocavallo, inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agro-alimentari tradizionali. L’organizzazione dell’evento vede impegnati sia i soci che diversi cittadini, ognuno con un compito diverso: si richiede un impegno costante che ha inizio parecchi giorni prima, sia per la programmazione tecnica che per la preparazione strettamente gastronomica visto che la degustazione del caciocavallo viene presentata in diversi modi , anche in abbinamento con altri prodotti tipici locali altrettanto gustosi. «Si tratta di un evento fortemente sentito – dice la presidente della Pro Loco, Girolama Polifroni- anche perché offre la possibilità di far conoscere ai turisti il centro storico con le sue caratteristiche viuzze e case di tufo e pietra con i tetti di “ceramidi”, tipiche dell’architettura contadina. E’ un invito a gustare specialità succulente in uno scenario che, a tratti, conserva intatto il fascino dei borghi silenziosi ma ricchi di fascino, storia, cultura e tradizione, di un tempo passato che rimane, però, patrimonio inalienabile soprattutto per le nuove generazioni». La serata, animata da musica, balli folkloristici, spettacoli pirotecnici (ballo del cavalluccio) permette di riscoprire e trasmettere antichi sapori e tecniche di preparazione del caciocavallo, dei salumi e della ricotta che vengono tuttora tramandate secondo le antiche tradizioni. Quest’anno la manifestazione ospiterà una delle tappe del tour della carovana del gusto del Parco Nazionale d’Aspromonte che ha come obiettivo quello di esaltare le produzioni caratteristiche locali. Il “cooking show” sarà condotto dal noto chef executive Enzo Cannatà che riprenderà antiche ricette contadine innovandole tramite opportune rielaborazioni e presentato da Anna Aloi di Videocalabria. Dal 10 al 19 Agosto la biblioteca comunale ospiterà la mostra “Anime del sud” del fotografo Natale Scordo. Si tratta di 40 immagini in bianco e nero, scattate a partire dal 1977, stampate dallo stesso autore su carta baritata tradizionale. Il filo conduttore è l’intesa che si è creata tra soggetto e fotografo. «Solo la riscoperta delle nostre radici, il senso di appartenenza a questa terra e la certezza di essere gli eredi di una cultura antica – conclude la Polifroni- può aprire nuove prospettive di sviluppo per il nostro territorio. Compito della Pro loco è quello di far conoscere e valorizzare ogni aspetto del ricco patrimonio che i nostri antenati ci hanno trasmesso”.