RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Questa è la storia che narra della disillusione di un ideale.
Ti guardi attorno e pensi che ci sia molto da fare perché le cose vadano meglio, cerchi soluzioni, ma solo se hai modo di essere parte attiva della collettività le puoi applicare efficacemente, allora ricordi gli studi di scienze politiche in cui la parola democrazia, la parola partecipazione attiva echeggiava in tutte le materie e pensi che sia giunto il momento di restituire qualcosa alla tua terra, al tuo paese, bagnandoti in quel fiume che tutto travolge che si chiama politica. La Politica, quella con la P maiuscola, quella dell’accezione machiavelliana secondo la quale per tale debba intendersi l’etica del governo di un’entità territoriale e di una comunità umana, quale superiore attore distinto dalle esigenze di ogni singolo uomo o gruppo di uomini della comunità stessa.
Salvo poi scontrarsi con la dura realtà, quella delle logiche di potere, quella dei personalismi e dell’interesse del singolo che prevale su quello della collettività, dell’inverosimile che diventa vero e dell’incompatibile, gridato a squarcia gola, che diventa improvvisamente affine a se ed alle proprie visioni progettuali.
E dunque che fare?
Accusato il colpo, disilluso ma con la voglia di cambiare, nel tuo piccolo, il mondo, non demordi e continui a credere di essere nel giusto, che la Politica si debba fare, con dignità, coerenza e principi morali ben saldi.
Alessandro Vartolo