di Gianluca Albanese
LOCRI – «Ti conferisco l’incarico di ambasciatore del partrimonio archeologico di Locri nel mondo». L’investitura, da parte del sindaco Calabrese al giovane archeologo Gianfranco Adornato non avviene in un posto qualsiasi. Ma sotto il dioscuro, che, luminoso e maestoso, fa bella mostra di sé al museo archeologico.
E’ il momento saliente della conferenza stampa convocata per stamattina per esporre questa nuova via al rilancio del patrimonio ambientale di Locri Epizephiri attraverso i canali internazionali nei quali il professor Adornato è inserito da tempo, siano essi in Italia o oltre oceano. Lo ha detto a chiare lettere il primo cittadino, che ha altresì ringraziato il Fai «Col quale – ha detto – abbiamo attivato una sinergia proficua che consente di fare conoscere al resto del mondo tutte quello cose positive che ci sono nel nostro territorio e liberare la città e il comprensorio dell’infamante marchio di terre in cui prolifera la ‘ndrangheta».
La direttrice del museo Rossella Agostino, nel ringraziare l’amministrazione comunale per lo spirito di collaborazione che si è instaurato ha detto che «Nel 2013 è venuto il momento di aprire le porte di uno dei siti più significativi del mondo magnogreco ed è importante la presenza di giovani ricercatori nati in Calabria e che, dopo essersi formati lontano da qui – sia la Agostino che Adornato sono allievi del professor Settis – hanno deciso di tornare per dare una mano per fare conoscere questi tesori che giorno dopo giorno vengono alla luce e arricchiscono un patrimonio già di per sé importante. Le recenti scoperte dell’età romana ne sono una testimonianza e mi piace pure citare la proficua collaborazione avviata con l’Anas che ha dato buoni frutti, visti i ritrovamenti di reperti sia in contrada Canneti che a Siderno. Di certo – ha concluso la direttrice – sono stanca dei tesori che si chiudono nei magazzini». E se l’assessore comunale al ramo Anna Sofia ha tessuto le lodi di un giovane che conosce da tempo «Sapevo -ha detto – che Gianfranco Adornato era un genio fin dalla tenera età» la stessa ha pure parlato delle recenti iniziative del Comune per promuovere il sito archeologico, a poche ore dal concerto di Massimo Ranieri per il quale si è registrato, in prevendita, il tutto esaurito. «Dal magna Grecia festival in poi, – ha detto l’assessore Sofia – per il quale abbiamo allestito un apposito collegamento col trenino, abbiamo sempre cercato di valorizzare il sito indipendentemente dai singoli spettacoli». Quindi, è stata la volta di Adornato. Look e phisique du role, il giovane archeologo ha premesso che «Manco da Locri dal ’95 e l’occasione è importante. È importante parlare di Locri perché da tempo manca dai circuiti scientifici nazionali. Il professor Settis e altri insigni mastri mi hanno formato sulle aree della Magna Grecia, dell’antica Locri. Spero ha proseguito – che il casuale incontro estivo col sindaco possa dare i suoi frutti. Mi sembrava strano diffonder nel mondo i tesori archeologici degli altri posti e non la mia Locri. Questo rinnovato ponte permette di scavare nuovamente a Locri e mi piacerebbe venissero fuori iniziative concrete per fare rientrare Locri nel panorama scientifico nazionale. Magari con campagne di scavo promosse dalle università americane o europee. La concretezza di chi mi ha preceduto va in questa direzione. Locri ha bisogno dei aprirsi nel mondo accademico».
E se i recenti scavi hanno messo in luce nei pressi del casino Macrì alcuni reperti di età romana, Adornato non ha avuto dubbi nell’indicare nella «pubblicazione completa dei pinakes i momenti fondamentali perché è stato fruibile in un corpus completo e aggiornato sulla storia dei culti di Locri», con la direttrice Agostino che ne ha proposto «Al comune la presentazione dei pinakes a Locri». Giusto per partire. Anzi, per ripartire. La presidentessa del fai Calabria Paravati, dal canto suo, ha definito «splendida idea quella dell’incarico conferito al professore Adornato del quale avevo sentito già parlare. Noi, come associazione, ci siamo da quasi 10 anni e da quando c’è la dottoressa Agostino possiamo fare molto di più».