(foto di repertorio)
La situazione estremamente critica in cui ormai da tempo versa l’ospedale di Locri, con la progressiva perdita di numerose professionalità necessarie alle sue funzioni, è, a giudizio di molti cittadini, una metafora dello stato generale di abbandono in cui viene lasciato in molti settori il nostro territorio.
Certamente esistono criticità che partono da lontano ma oggi i cittadini della Locride sono costretti a vivere una situazione che non è più tollerabile. Dopo anni di blocco del turnover e di tagli alla spesa, un rimpallo assurdo di responsabilità tra Commissario Scura per il Piano di rientro e sub-Commissario Urbani, tra struttura Commissariale e Dipartimento regionale Tutela della Salute, con la Politica che in tutto questo sfascio rimane a guardare, ha portato la Sanità di questo territorio allo sbando. Sembrava che qualcosa cominciasse a muoversi ma, al di là dei tanti proclami,
nulla è cambiato, anzi la situazione è ulteriormente peggiorata. La mancata pubblicazione del DCA n. 50, decreto con il quale veniva data alla nostra Azienda Sanitaria l’autorizzazione per l’assunzione di nuovo personale, e le motivazioni addotte, che appaiono assolutamente non plausibili, testimoniano la gravità dello scontro istituzionale che, da tempo, penalizza il diritto alla salute di tutti i cittadini della Locride. Con le assunzioni previste dal suddetto decreto, dopo il pensionamento di un gran numero di sanitari, molti reparti avrebbero potuto avere una boccata di ossigeno essendo l’organico medico e infermieristico del tutto insufficiente a coprire anche solo il servizio di guardia e le urgenze.
Certamente il decreto non avrebbe risolto i problemi sanitari complessivi dell’Ospedale, ma avrebbe sicuramente consentito di tamponare alcune delle emergenze più gravi. Siamo invece arrivati all’esposto-denuncia e al sequestro delle carte, ma quello che appare incomprensibile è che nessuno in questo momento sembra essere in grado di arrestare questo gravissimo conflitto istituzionale, per il quale a farne le spese, come al solito, sono sempre le persone che hanno più bisogno. Di questo passo sarà difficile recuperare la profonda sfiducia che si è ormai diffusa tra i cittadini nei confronti dell’Ospedale di Locri per servizi che non possono essere più garantiti, ultimo in ordine di tempo anche quello della dialisi estiva che avrebbe consentito, così come è sempre avvenuto nel passato, a molti cittadini bisognosi di poter trascorrere un periodo di ferie estive nel nostro territorio.
In molti settori specialistici, anche in quelli che per le caratteristiche dell’utenza, come ad esempio neonati o bambini, c’è necessità di una particolare attenzione, si è costretti a lavorare in situazioni organizzative di precarietà che, prolungandosi ormai da tempo, non possono garantire un’assistenza qualificata. Ci si è dimenticati che l’Ospedale di Locri è a servizio di un territorio molto vasto, distante circa 100 Km dalle strutture ospedaliere di riferimento, e che rappresenta per i cittadini l’unica risposta immediata alle problematiche più serie di natura sanitaria. Delle sue caratteristiche, come Ospedale spoke, assegnate sulla carta dalla riorganizzazione della rete ospedaliera, non si vede traccia. Gli stessi operatori sanitari sono ormai stanchi di lavorare in condizioni di continua “emergenza” e di fare da capro espiatorio per problemi organizzativi che sono costretti giornalmente a subire.
Nonostante le manifestazioni di mobilitazione e di protesta, che hanno anche portato all’attivazione di un tavolo tecnico di confronto presso la Prefettura, si ha la sensazione che la situazione, nelle alte sfere, non sia percepita e affrontata con la dovuta determinazione. Nel frattempo il cittadino che ha bisogno di prestazioni, sulla carta garantite dai livelli essenziali di assistenza, per poterli avere è costretto a rivolgersi ad altre strutture pubbliche fuori provincia o fuori regione o anche a pagare di tasca propria, se è nelle condizioni di farlo, rivolgendosi a strutture o a professionisti privati.
Il movimento politico LocRinasce ritiene che non si possa più perdere tempo. L’Ospedale di Locri, nel suo complesso, è in grandissimo affanno, in molti reparti non si sa più come fare i turni di lavoro. Cosa si aspetta non si riesce a comprenderlo. È paradossale che in una situazione emergenziale, Struttura Commissariale, Politica e Istituzioni locali non riescano a interloquire fra loro e a mettere in atto tutte le azioni necessarie per uscire al più presto da una situazione di così elevata criticità.
Per il Movimento LocRinasce
Il Coordinatore Roberto Filippone
Il Presidente Raffaele Ferraro