(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- L’incontro tra sindaci della Locride e il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Giacomino Brancati, iniziativa organizzata dall’Associazione dei Comuni della Locride per affrontare l’atavica situazione in cui versa l’Ospedale di Locri e più in generale, il sistema sanitario della Locride, non ha destato gli effetti sperati tra i primi cittadini che attendevano risposte concrete destinate a risollevare le sorti di un presidio al collasso, una valanga di promesse disattese che puntualmente, continuano a negare quanto espresso dall’articolo 32 della Costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Un confronto che, inevitabilmente, ha suscitato al termine delle dichiarazioni del direttore generale dell’Asp, perplessità, generando un clima di tensione, diventato incadescente, dopo l’intervento del segretario della Uil di Reggio Calabria, Nuccio Azzarà che, puntando il dito contro Brancati, ha fatto riferimento alla politica o meglio alle scelte politiche compiute (come la nomina dello stesso Brancati e la diatriba tra il commissario alla Sanità Scura e il governatore Oliverio), che starebbero mettendo in pericolo, il diritto alla salute degli utenti. Accuse che non hanno lasciato indifferente Brancati che, inizialmente, ha tentato di lasciare l’aula consiliare del Comune di Locri, poi ulteriormente attaccato dal primo cittadino Giovanni Calabrese che gli ha intimato che non gli avrebbe consentito di abbandonarla, se prima non avesse fornito risposte chiare ai cittadini, agli operatori sanitari e alle organizzazioni sindacali presenti all’incontro di questo pomeriggio.
Un clima dunque, per alcuni minuti rovente (e non solo per la temperatura elevata di questo inizio d’estate), dal quale sono scaturiti svariati interventi, prima che si ricomponessero le condizioni di un dibattito civile.
Ma partiamo dall’inizio.
E’ stato Rosario Rocca, presidente del Comitato dei Sindaci della Locride, a spiegare il senso dell’iniziativa promossa, avente come fine primario, la salvaguardia della salute del territorio <<La struttura commissariale-ha sostenuto-ha prodotto risultati disastrosi sul territorio; abbiamo il sacrosanto dovere e diritto di rappresentare i cittadini; e noi come sindaci, abbiamo raccolto in questi mesi, la disperazione dei nostri cittadini che non credono più ad un’evoluzione positiva di questa questione. Come sindaci abbiamo deciso di onorare le nostre fasce tricolori, rappresentando la nostra gente. Ci sentiamo umiliati da uno Stato tragicamente assente che si rifiuta inspiegabilmente, di dare fine a questa fase commissariale in Calabria. Siamo pronti ad ogni azione, anche la più eclatante, affinchè il diritto alla salute venga affermato su questo territorio. Pretendiamo risposte certe e immediate. Facciamo appello alla responsabilità di tutti, istituzioni e parti sociali, dobbiamo lottare per il diritto alla salute minato da disattenzione e da troppi protezionismi di posizioni particolari e non nell’interesse generale di questo territorio, vogliamo porre freno a questa situazione che fa dei nostri cittadini, cittadini di serie B. Pretendiamo che la sanità venga restituita ai calabresi>>.
A seguire, è stato il direttore generale dell’Asp, Giacomino Brancati, come previsto, a prendere la parola, spiegando di stare lavorando per la definizione dell’assetto del vertice aziendale, anticipando che a breve, saranno attivate le procedure ad evidenza pubblica <<La competenza degli operatori-ha commentato-porta avanti l’organizzazione nonostante le difficoltà, come il reparto di Ortopedia, realtà con maggiore sofferenza. Inoltre, domani, verrà messo a regime il servizio di Dialisi. Sulla definizione invece, degli interventi finanziati per l’Ospedale di Locri e la Casa della Salute di Siderno, ho saputo che nel giro di una settimana, uscirà il capitolato d’appalto relativo. Sarà mia cura, seguire che questi procedimenti vengano eseguiti>>.
Un discorso quello di Brancati che, non ha sortito le risposte attese dai primi cittadini, operatori sanitari e sindacati. E il primo a evidenziarlo, è stato il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese <<Pensavo che lei direttore, venisse qui per darci speranza, però devo constatare che dal suo intervento, risposte in merito non ci sono state. Ho seguito da sindaco le varie vicende che hanno riguardato l’Ospedale di Locri; nel 2013 abbiamo iniziato con gli altri sindaci, un percorso per denunciare le criticità strutturali. Da quell’anno in poi, abbiamo sentito da più voci, tante promesse spesso di circostanza, tanti impegni sulle problematiche, con il conseguente ridimensionamento dei reparti e la chiusura di alcuni. Alcuni reparti sono stati premiati a scapito di altri. Così, sono state organizzate manifestazioni per rivendicare il diritto alla salute. La nostra battaglia non è contro nessuno, ma la nostra è una lotta per rivendicare il diritto ad avere una sanità adeguata sul territorio, chiediamo di avere servizi minimi a fronte del disagio che vive il territorio. Brancati, c’è un popolo stanco, rassegnato, perché vede una disattenzione di chi di competenza. A noi interessa avere un Ospedale Spoke funzionante, il personale è abbandonato a sé stesso, ci può scappare il morto in qualsiasi momento. Ci sono medici che fanno turni massacranti. Capisco le difficoltà a livello amministrativo e gestionale, ma la situazione in tre anni è peggiorata, l’Ospedale è come se fosse di fatto chiuso>>.
Dello stesso avviso, anche i sindaci di volta in volta intervenuti che hanno chiesto a più voci, gli obiettivi della direzione strategica, garanzie per il presidio ospedaliero e risultati tangibili anche minimi; insomma, una seria programmazione (lasciando da parte le pretese personali), auspicando una volta per tutte, la fine del commissariamento della Sanità.
Ma la tensione prende il sopravvento, quando il segretario della Uil, Nuccio Azzarà, esordisce ribadendo la necessità di un concetto serio di programmazione <<Il direttore Brancati ha avuto coraggio a venire all’incontro di questo pomeriggio, ma forse avrebbe fatto meglio a non venire. Dal ragionamento di Brancati non sono riuscito a capire nulla, stiamo parlando di un’azienda complessa con 4600 dipendenti, parliamo di un’azienda con due Ospedali Spoke e di problemi che interessano la gente. Sulla sanità si devono dire poche parole ma chiare>>.
Affermazioni quest’ultime che ritenendole un insulto, ha inizialmente (come dicevamo) indotto Brancati a lasciare l’aula consiliare, un tentativo di abbandono che il sindaco di Locri, urlandogli contro pesantemente, non gli avrebbe consentito, se non dopo essersi confrontato seriamente con i cittadini <<Si vergogni-ha chiosato-del suo atteggiamento>>.
VIDEO ESCLUSIVO
Gli attimi di tensione (prima che si calmassero le acque), sono stati accompagnati da nuovi interventi, come quello del vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Francesco Oliva che ha rimarcato che le problematiche non possono trovare soluzione, se non si creano le giuste condizioni di sinergia <<È inutile polemizzare-ha detto- al malato, le ragioni politiche non servono. Non vogliamo assistere alla morte di una struttura di vita. La sanità è un problema che deve coinvolgerci tutti. La presenza di Brancati è un segnale di conforto. Qualche risposta concreta in più però, è fondamentale>>.