R. & P.
La defenestrazione dell’assessore alla legalità e ai lavori pubblici di Reggio Calabria Angela Marcianò non stupisce e rientra negli atti di asservimento dell’Amministrazione comunale reggina ai capricci politici del sindaco Falcomatà.
Lo stesso già si era contraddistinto per aver lasciato Reggio Calabria per settimane senza una nuova Giunta nel periodo referendario dello scorso dicembre.
La tragicomica vicenda della sua mancata nomina nella segreteria nazionale del PD e la contestuale scelta ricaduta sorprendentemente, per tutti e non solo per lui, proprio sull’assessore Marcianò potevano e dovevano rimanere nell’ambito del gossip politico.
Purtroppo, però, anche questa voltà a pagare le spese del “Fanta-Reggio”, personale attività ludica ispirata al Fantacalcio in cui si diletta Falcomatà, sarà inevitabilmente la cittadinanza di Reggio Calabria.
A questo si lega drammaticamente la gestione praticamente monarchica della Città metropolitana ed appare sempre più chiaro che la città dello Stretto aveva e avrebbe bisogno di un governo cittadino espressione di progetti e di forze sane in linea con i principi di impegno civico e di partecipazione democratica e non di uomini soli al comando e di cortigiani.
L’azione di “non governo” del sindaco del capoluogo, compreso il surreale ultimo affaire Marcianò, sono un regalo non solo ai fantasmi del passato rappresentati dalle destre cittadine, ma anche ai poteri che, pur se svelati e intaccati al cuore dalle recenti inchieste della DDA, rischiano di rialzare rapidamente la testa.
La Federazione metropolitana di Sinistra Italiana di Reggio Calabria auspica che questa mortificazione per la popolazione reggina possa essere l’ultima di una purtroppo lunga serie.
Segreteria metropolitana Sinistra Italiana Reggio Calabria