(foto e video di Enzo Lacopo)
VENE DI GERACE – C’era davvero tanta gente all’incontro-dibatitto organizzato dal consigliere comunale di “Svolta in Comune” Rudi Lizzi e finalizzato a raccogliere pareri e proposte contro la chiusura della scuola d’infanzia e primaria di contrada Vene di Gerace, qualche centinaio di metri dopo il “passo della Zita”, nelle montagne che sovrastano la città dello Sparviero.
Genitori, cittadini, alunni. Tutti “accomodati” nelle sedioline dei bambini, incolonnate nell’ampio cortile antistante l’istituto scolastico con panorama mozzafiato.
Al tavolo dei relatori, oltre allo stesso Lizzi, la moderatrice Elena Gratteri e il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Sandro Nicolò, la cui presenza ha attirato a Vene molti militanti forzisti della zona, tra cui un folto gruppo di sidernesi (erano presenti, tra gli altri, Pietro Sgarlato, Enzo Brullo, Mimmo Catalano e Renato Scopelliti), e poi Walter Melcore da Roccella, Carmelo Labadessa da Locri e Roberto Ieraci da Portigliola.
Presenti anche il vicesindaco di Gerace Salvatore Galluzzo, il capogruppo di opposizione in consiglio comunale Pino Varacalli e il candidato sindaco di “Svolta in Comune” alle elezioni del 2016 Giuseppe Cusato.
Nel ringraziare Nicolò per la sua presenza, Rudi Lizzi lo ha definito «Il mio referente principale in consiglio regionale e non è poco averlo qui oggi, in questa zona periferica ma la mia azione politica è incentrata sul rispetto del ruolo delle contrade di Gerace. Ecco perché oggi ho fortemente voluto questo incontro coi cittadini, per dare loro la possibilità di confrontarsi con un politico regionale, altrimenti sarebbe stato sufficiente scrivergli. Chiedo a tutti i cittadini di sfruttare questo momento così importante – ha proseguito Lizzi – per fare proposte sostenibili, evitando di parlare male di qualcuno o di limitarsi alle lamentele. Una cosa è certa – ha concluso il consigliere comunale – e cioè che non è possibile combattere lo spopolamento delle zone interne se si chiudono le scuole».
Quindi, è stato dato il via agli interventi dei cittadini.
Il consigliere comunale di Antonimina Cosimo Pelle ha invitato tutti a evitare le contrapposizioni tra diverse comunità, mentre il presidente del consiglio d’istituto della scuola “5 Marzo” Giuseppe Cusato, ha ricostruito la vicenda della chiusura della scuola dell’infanzia di Vene con dovizia di particolari, ricordando come «Tutte le amministrazioni si siano spese per il mantenimento della scuola, mentre il problema sono i dirigenti scolastici che non intendono assumersi le loro responsabilità, complici quelli che male interpretano le leggi vigenti, col risultato che ci sono scuole mantenute a 40 ore settimanali come a Tre Arie di Antonimina e la nostra scuola di Vene è chiusa, quando bastava mantenere entrambe a 25 ore settimanali. La mia proposta – ha concluso Cusato – è di investire la Regione Calabria del problema, chiedendo al consiglio regionale di istituire le scuole attraverso proprie leggi, come si fa in Piemonte, laddove esistono ancora scuole di paesi interni con tre docenti e un solo alunno».
E se il cittadino Lizzi ha ricondotto il problema della spoliazione del Sud all’Unità d’Italia, molto critici con la Regione Calabria, e in particolare con l’assessore al ramo Federica Roccisano, sono stati il cittadino Giocondo e l’ex conduttrice Rai Anna La Rosa. Dei loro interventi riferiremo in un pezzo a parte.
Nel video che segue, ripreso e montato dal nostro Enzo Lacopo, l’intervento del vicesindaco di Gerace Salvatore Galluzzo e del capogruppo in consiglio regionale Sandro Nicolò.