di Adelina B. Scorda
SAN LUCA – Sembrano maturi i tempi a San Luca che dopo lo scioglimento del comune nel 2013, ha visto andare a vuoto prima nel 2015 il tentativo della lista “Liberi di Ricominciare” che non ottenne il quorum e poi nell’ultima tornata elettorale l’assenza totale di candidati per l’elezione diretta del sindaco.
Con una riunione aperta a istituzioni e cittadini, tasta il terreno il neo movimento “Pro San Luca, “un modo per capire se esistono le condizioni per andare avanti” in un progetto che pur in fase embrionale e scevro da velleità politiche si propone come un aggregatore di idee “un motore in grado di smuovere le coscienze dei cittadini in uno scatto di orgoglio e di responsabilità che tolga il piccolo comune aspromontano dall’isolamento e dalla ghettizzazione”.
Considerato da sempre cuore pulsante della ‘ndragheta calabrese, fortezza dei capi cosca, luogo di padrini e padroni in cui l’unica legge vigente e quella mafiosa, San luca, almeno la sua parte sana, laboriosa e intellettualmente onesta, sente stretto l’abito malconcio che gli è stato cucito addosso. Alza la testa, o almeno ci prova, a sollevare le sorti di una comunità abbandonata, in alcuni casi anche da se stessa. E in questa fase il rispetto delle regole, e l’adempimento dei doveri civici, l’importanza della partecipazione attiva alla vita democratica sono step vitali per una comunità che vuole riscattarsi.
A presentare il movimento nella sala del consiglio comunale di San Luca alla presenza del commissario prefettizio Salvatore Gullì dell’onorevole Saverio Zavettieri, di Gianpaolo Catanzariti del partito Radicale, di Ilario Ammendolia è Francesco Pelle, sostenuto e sorretto dalla Fondazione Corrado Alvaro, dall’avvocato Giuseppe Strangio, dal presidente della Pro-loco, dal Centro studi Padre Stefano De Fiores e dallo scrittore Aurelio Pelle.
Una volontà di riscatto che trova la forza di reagire dopo gli ultimi episodi che hanno fatto rimbalzare il comune di San Luca sulle cronache nazionali: il baciamano al boss prima e la punizione del vescovo oliva poi, due eventi che hanno imposto la necessità di dire basta. Fondamentale sarà sul piano pratico l’elaborazione di un piano di sviluppo perché San Luca spiega Aurelio Pelle “ha pagato e paga il costo più elevato del fenomeno ndrangheta, da chi ha deviato, chi ha subito e le istituzioni che non sono state in grado di combatterlo.
Una riunione a tratti accesa per la presenza del segretario nazionale del Coisp Brugnano che dopo la richiesta del giudice Romano De grazia ha dato la disponibilità a creare una lista “al momento stiamo vagliando ogni possibilità – ha detto – e solo se ci saranno le condizione potremmo valutare l’ipotesi di presentare una lista per le prossime amministrative”
Un primo incontro operativo quello del movimento “Prosaluca” che a chiusura delle iscrizioni sul sito www.prosanluca.it si avvierà alla costituzione ufficiale.