di Gianluca Albanese
SIDERNO – Ora è nero su bianco la somma che la commissione straordinaria al vertice del Comune di Siderno ha concesso, a titolo di contributo, al comitato feste per la realizzazione dei festeggiamenti civili in onore di Maria SS. Di Portosalvo, patrona della città.
La deliberazione numero 114 di ieri, infatti, indica in 24.000 euro l’ammontare del contributo “per la concorrenza totale – è scritto nell’atto – delle spese ritenute ammissibili che dovranno essere documentate e rendicontate”. Come riportato nei giorni scorsi da Lente Locale, la commissione straordinaria, in deroga a quella norma del regolamento comunale che prevede di erogare non più del 50% quale contributo comunale per la copertura delle spese per eventi culturali e ricreativi, aveva rettificato la delibera 107 dell’8 agosto che prevedeva tale limite, anche e soprattutto dopo una comunicazione scritta del comitato feste che chiedeva di venire meno a quel principio ferreo, pena l’impossibilità di organizzare dei festeggiamenti civili “dignitosi”. Oggi il contributo c’è, anche se, stante l’incertezza sul suo ammontare, fugata solo dopo la pubblicazione della delibera, è troppo tardi per modificare un programma di festeggiamenti dai più giudicato deludente. Giova ricordare, che l’anno scorso, per la festa patronale, il Comune di Siderno, amministrato dall’allora commissario straordinario Luca Rotondi, elargì un contributo di 40.000 euro al comitato feste, più uno di 20.000 euro per la copertura di servizi istituzionali dell’Ente connessi alla realizzazione della festa (logistica, servizi di vigilanza e assistenza al traffico, guardia medica, assicurazioni, incentivazione del personale dipendente). Ma è andata così. Domenica la festa finisce e, nonostante il calo di presenze rilevato – seppur in maniera “spanno metrica” dagli abitanti del centro cittadino – la gente sta venendo lo stesso a fare un giro nella fiera, nel luna park sul lungomare e a gustare un succulento panino con la salsiccia nei numerosi stand. Resta solo una punta di amarezza per le offerte pervenute da artisti e associazioni, pronti a offrire concerti a titolo gratuito e declinate – seppur garbatamente – dal comitato feste.