Egr. Direttore,
se qualcuno, alcuni anni fa, mi avesse narrato della fine che avrebbe fatto la mia Siderno, gli avrei dato, di sicuro, del folle. Oggi, purtroppo, devo constatare che la mia Siderno non esiste più. Ci troviamo di fronte ad una cittadina sul mare dimenticata, per così dire, da Dio e dagli uomini.
Il problema, però, è che gli uomini che dovrebbero, e sottolineo dovrebbero, amministrarla ci sono perché legittimati, qualche anno fa, da un vero e proprio plebiscito popolare. Tuttavia, a pensare solo per un attimo a chi in questo momento ci governa, non so perché, ma l’immediato paragone che mi viene in
mente è quello con chi si occupa della gestione del cimitero, o meglio, con il custode dello stesso.
Sì, proprio così, Siderno sembra esser amministrata da morti che camminano.
L’estate sidernese, poi, non c’è orma da anni, ma basta solo fare qualche chilometro, e le cittadine limitrofe, che prima non conoscevano il turismo, oggi pullulano di gente. Lungomari con stabilimenti balneari dove, fra le altre cose, di sera si suona e si ascolta musica.
Nulla di trascendentale direi! A Siderno, però, anche questa cosa sembra fare paura. Per carità! Musica negli stabilimenti balneari ? Non è possibile. Di sera bisogna dormire.
Infatti, i morti che camminano sono stati addirittura capaci di modificare la loro stessa ordinanza emanata nel mese di giugno, non consentendo, o comunque facendolo in maniera molto limitata, agli stabilimenti balneari di organizzare le serate di musica.
Orbene, pur comprendendo le ragioni di chi viene a Siderno con l’intento di rilassarsi, e di non sentire rumori e suoni dopo una certa ora, mi risulta un po’ difficile pensare ad un lungomare dove mancano solo i lumi eterni, per poterlo paragonare ad un cimitero, mentre la caratteristica dell’estate è proprio il
divertimento, la musica anche se, naturalmente, non si deve esagerare.
Pertanto, concludo augurandomi che le coscienze si sveglino e che l’interesse per il bene comune possa, una volta tanto, essere preso in considerazione da chi di dovere, lasciando da parte gli interessi personali a cui si è data a lungo la preminenza.
Avv. Emma Serafino
Presidente di VOLO