di Geremia Mancini*
PESCARA – Ernesto Zavaglia, tra i massimi incisori dell’Uruguay, era calabrese. Nacque nel 1886 a Mammola in provincia di Reggio Calabria.
Ernesto Zavaglia nacque a Mammola nel 1886. A soli 19 anni decise di emigrare. Giunse a Buenos Aires nel 1903 dove si dedicò alla professione, appresa in Calabria, di incisore di cristalli ed in particolare, per chiese ed importanti uffici, di “Vitreaux d’Art”. Nel 1908 gli venne offerta l’opportunità di aprire una propria fabbrica in Uruguay e precisamente a Montevideo. Oltre ai suoi famosi “Vitreaux” che adornano le più prestigiose ville di Montevideo ( quella della Cappella di “Villa Colon” è ritenuta preziosa opera d’arte nazionale) Ernesto Zavaglia si dedicò all’incisoria anche di diverso genere. In breve la sua azienda oltre a divenire leader del settore arrivò ad occupare un centinaio di lavoratori. Zavaglia entrò a far parte di numerosi ed importanti consigli d’amministrazione di enti e banche. Per la comunità italiana divenne un riferimento e fu, tra l’alto, Presidente delle associazioni “Dante Alighieri” “Società Mutuo Soccorso Fratelli d’Italia” e “Circolo Italiano”. Nel corso della Prima Guerra Mondiale si impegnò per raccogliere munifiche somme a sostegno del Governo Italiano. La città di Montevideo volle premiarlo come “ artista geniale che si ispirò ad un duplice amore per l’Uruguay e per la sua patria d’origine””. Sposò l’uruguayana Argentina Otero. Ebbe un ruolo primario tra l’Associazione Industriali.
*: Presidente onorario “Ambasciatori della fame”