il 26 agosto al Teatro Greco Romano di Portigliola lo spettacolo –ORESTEA- di Eschilo-
chiude la prima parte riguardante il periodo estivo.
del Teatro Greco Romano di Portigliola, che richiama un forte passato culturale, si conclude la prima parte della “XXVII STAGIONE TEATRALE DELLA LOCRIDE 2017-2018”.
L’ORESTEA, prodotta dallo stesso Centro Teatrale Meridionale con la regia di Giuseppe Argirò, è interpretata dagli attori: CINZIA MACCAGNANO, SILVIA SIRAVO, MASSIMO REALE, MAURIZIO PALLADINO, ALBERTO CARAMEL, SILVIA FALABELLA, VERUSKA MENNA.
L’eternità della tragedia consiste nella sua contemporaneità.
Il conflitto degli opposti inconciliabili esplode in una sequenza di omicidi che sembrano affollare le cronache contemporanee. Si intrecciano così vendette ed esecuzioni sommarie che anticiperanno, grazie al futuro teatro di Seneca, le più buie atmosfere shakespiriane.
La drammaturgia eschilea è viva e di forte impatto emotivo, in virtù di una scelta stilistica condivisa con un cast di attori straordinari, che prosciugano il testo, privandolo di ogni retorica, stilizzandone alcuni momenti, scegliendo una parola rarefatta e profondamente poetica.
Il coro, testimone di eventi, è composto da due elementi che rappresentano la comunità di Argo: il vecchio, depositario della memoria collettiva, e la giovane che nutre ancora speranza per il ritorno del re dalla terribile guerra di Troia.
Agamennone e Oreste sono impersonati dallo stesso attore, traslando ciò che avviene normalmente con Elettra, che assume su di sé la memoria del padre. Questa volta è il figlio a rivestire le sembianze paterne, realizzando la vendetta e precorrendo Amleto, come sintetizza Pirandello nella pagine de “Il fu Mattia Pascal”.
Cassandra ci appare come una visionaria, dilaniata dalle bugie delle visioni, che preconizza un futuro di devastazione, adatto ad uno scenario postbellico.
Il linguaggio si mantiene alto e viene volutamente contaminato con reviviscenze dialettali solo in occasione dell’arrivo del Messaggero, che evoca scenari bellici e definisce così la condizione del reduce.
L’ultima parte dello spettacolo si concentra sul mito fondativo della democrazia, consegnata da Atena all’intera umanità.
La parola teatrale definisce così il passaggio dallo stato di natura allo stato di diritto, affermando la condivisione della norma come fondamento del consorzio civile.
La scena racconta la vita e supera così l’imperfezione degli esseri umani.
Si conclude così la prima parte della “XXVII Stagione Teatrale della Locride 2017/2018”, relativa al periodo estivo, iniziata il 30 luglio al Teatro al Castello di Roccella Ionica con la commedia di Plauto “Càsina”, e proseguita , sempre al Teatro al Castello di Roccella Ionica, con:
– 3 agosto la cover su Adriano Celentano, “Il re degli Ignoranti”;
– 5 agosto, “Le Supplici ovvero figlie d’Egitto” di Sofia Bolognini,
testo vincitore del Premio Cendic Segesta 2016;
– 6 agosto, “Tutto Totò” di Gigi De Luca;
– 11 agosto, “Molto Rumore per Nulla di Shakespeare;
– 19 agosto, “Menecmi” di T.M. Plauto.
Mentre a Locri, Corte del Palazzo di Citta’, sono stati rappresentati i seguenti spettacoli:
– 1 agosto, “Un borghese piccolo piccolo” di Vincenzo Cerami;
– 12 agosto, “Molto rumore per nulla di William Shakespeare;
– 18 agosto, “Menecmi” di T.M. Plauto”.
A Monasterace, Area Museo antica Kaulon, sono stati rappresentati:
-13 agosto, “Molto Rumore per nulla” di William Shakespeare;
– 20 agosto, “Menecmi” di T.M. Plauto.
A Gioiosa Ionica, Piazza Plebiscito:
8 agosto, “Simon comic magic”.
La rassegna proseguirà dal mese di ottobre in poi con la programmazione degli spettacoli al Teatro “Gioiosa” di Gioiosa Ionica, Teatro Comunale di Locri, Teatro Comunale di Roccella Ionica.
La stagione teatrale, ideata dal Centro Teatrale Meridionale Soc. Coop., ha avuto inizio nel lontano 1990 con la creazione del Teatro “Gioiosa” di Gioiosa Ionica, ex Supercine, divenuta sede teatrale
della stessa Cooperativa con l’allestimento e prima nazionale dello spettacolo “I mafiusi della vicaria di Palermo” di Giuseppe Rizzotto, regia di Andrea Camilleri, protagonista Domenico Pantano, nel ruolo di Don Jachinu, il 16 agosto 1990. Ventisette anni di allestimenti e programmazione teatrale nella Locride (e non solo), determinando così l’affermazione di un polo teatrale nazionale di particolare importanza con la partecipazione di centinaia di attori, dal più noto al meno noto, fornendo un notevole servizio culturale al territorio che ha potuto usufruire, negli anni, di una panoramica di spettacoli teatrali di pregio professionale di compagnie di giro.
Si prega la massima diffusione.
Grazie.
Il Direttore artistico
Domenico Pantano