RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
C’è tanta preoccupazione in me per il rischio di licenziamento di ben 129 lavoratori da parte dell’azienda Call & Call Lokroi, che svolge attività di Call Center a Locri. Non auguro a nessuno lo spettro della disoccupazione. Purtroppo ancora una volta ci troviamo a subire la triste realtà delle aziende che scappano dalla Locride. E’ un segnale di sfiducia molto preoccupante per questa terra che si sente abbandonata e discriminata, che ha diritto a vivere e senza il lavoro muore. Nell’indifferenza generale. Purtroppo. Di nuovi posti di lavoro non si parla e quelli che ci sono vengono meno. Così muore la speranza di chi cerca un lavoro onesto e dignitoso.
Ma ancora maggiore è la mia preoccupazione se il governo regionale e quello centrale non intervengono. Questa terra ha diritto a pari opportunità di lavoro col resto del paese, in modo che si possano rimuovere quegli “ostacoli di ordine economico e sociale” che impediscono l’affermazione delle condizioni necessarie per “il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Lo prevede la nostra Costituzione.
Rivolgo un appello a tutte le aziende sane che vogliono scommettere sulla Locride: venite ad investire in questa terra. Il più bel sogno della gente onesta di questa terra è essere unita in un’alleanza per il lavoro. Non solo di pochi privilegiati, ma di tutti, dei giovani e delle famiglie soprattutto. Esigiamo tutto ciò da coloro che la società civile ha delegato ai ruoli di governo e responsabilità, così come esigiamo di essere aiutati a estirpare la malapianta della ‘ndrangheta dai nostri territori. La ‘ndrangheta, infatti, fa paura a chi vuole investire in questa terra e impone un duro giogo alle aziende che potrebbero dare risposte di lavoro e di sviluppo nel territorio. Ma la Locride non è la ‘ndrangheta.
Come comunità ecclesiale ci sentiamo vicini e solidali a tutti i lavoratori che hanno costruito e ottenuto il proprio lavoro onestamente, per merito, senza clientelismi e raccomandazioni, senza appartenenze mafiose o politiche.
Per questo sosteniamo le ragioni dei 129 lavoratori a rischio di licenziamento ed invochiamo pari opportunità di lavoro per la gente della Locride.