RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Ed eccoci all’epilogo…. Il fondo concesso all’Associazione Caulonia 2.0 lo scorso anno per l’attuazione del progetto di accoglienza per MSNA a Caulonia, precisamente nelle frazioni di Ursini e San Nicola, è stato revocato definitivamente dall’Autorità Responsabile del Fami.
Giornate di lavoro lunghe e interminabili, tanto impegno, tanto tempo tolto alla famiglia, tanta passione e dedizione. Tutto andato perso, tutto svanito perché qualcuno lo ha deciso, perché qualcuno aveva promesso che quel progetto sarebbe stato chiuso.
Ma non voglio parlare dei miei sacrifici e di tutto ciò che ci ho messo all’interno di questo progetto, ciò che mi fa rabbia sono i posti di lavoro persi da tutti i collaboratori del progetto, che avevano trovato finalmente respiro in un periodo davvero triste per l’occupazione specie nelle nostre aree. L’opportunità tolta a quei 50 ragazzi, soli senza una famiglia, impauriti dal non sapere cosa li aspettasse con tante storie differenti alle spalle a volte molto forti, che avevano trovato negli operatori un riferimento ed amici veri, amici con cui parlare, condividere esperienze e passioni, tanti i momenti di crescita insieme, bello sentirsi chiamare mamma, zio, fratello.
Difficile dimenticare i loro occhi al momento della partenza, davvero toccanti ed emozionanti i loro messaggi di saluto a noi tuttti, e il grande legame creatosi lo dimostrano ancora gli innumerevoli messaggi e chiamate che riceviamo noi tutti ogni giorno.
Ma di questo a nessuno importa, nessuno ne parla, anzi, la cosa più importante in tutto ciò era rendere pubblica l’assegnazione dei locali dove veniva attuato il progetto, tramite bando di evidenza pubblica anche se le attività progettuali ormai erano in corso, in questo modo per forza si sarebbe arrivati all’interruzione del progetto (scopo raggiunto). Addirittura siamo stati accusati di nasconderci dietro l’accoglienza per raggiungere scopi personali, ciò che mi domando è quali siano le esperienze sull’accoglienza di chi ha mosso queste accuse. Accuse, offese queste che toccano davvero, specie una persona come me che ha fatto del volontariato uno stile di vita, per oltre quindici anni al servizio dei bisognosi e dei più deboli in ospedale prima e presente in tutte le situazioni di emergenza dopo. Ancora oggi a mie personali spese e per senso di umanità sto mantenendo i sei ragazzi che ancora sono con noi che non trovano posto per essere accolti altrove.
Non ho visto o sentito nessuno degli Amministratori farsi avanti per dare un aiuto, e poi si fa la morale sull’accoglienza e sul rispetto della dignità di questi ragazzi, ma cosa ne sanno mi continuo a ripetere …
Volutamente sono stati fatti attacchi già nel periodo della campagna elettorale riguardante il progetto e la mia stessa persona (palese rappresaglia politica), essendo stata definita padroncina ed essendo accusata per aver dato posti di lavoro e sicurezza a dei minori soli non accompagnati, azioni queste sempre fatte e che continuerò a fare poiché dare aiuto ai bisognosi mi fa stare bene e mi ha fatto crescere e migliorare come persona.
Questo atteggiamento si è protratto anche al termine della campagna elettorale, anziché salvare un progetto che portava solo benessere sul nostro territorio, si è preferito scegliere una strada lunghissima che sicuramente non coincideva con i tempi a noi concessi dal Ministero per fornire la documentazione mancante, aspetto questo descritto in maniera molto conveniente dall’Amministrazione. Precisamente è stato detto che la Regione Calabria chiedeva il deposito di documentazione integrativa più volte senza ottenere riscontro, cosa non vera in quanto presentati da noi il resto dei documenti, continuava a mancare sempre e solo la documentazione comunale, che non essendo stata prodotta ha portato alla revoca dell’autorizzazione al funzionamento in data 18 luglio. Siamo riusciti ad ottenere dal Ministero una sospensiva, per non perdere il progetto, proprio perché era stato valutato positivamente. Mi sono prodigata a comunicare questa chance accordataci all’Amministrazione, quindici giorni utili a salvare posti di lavoro e continuare a dare un posto sicuro a questi 50 minori, abbiamo anche trovato una struttura alternativa già pronta, ma l’Amministrazione ancora sorda e incurante, presa ormai dall’organizzazione del KTF, nulla ha fatto per accelerare i tempi di costituzione della Commissione che avrebbe dovuto dare l’autorizzazione al funzionamento della struttura sostitutiva. Si perché il 30 giugno è avvenuto il passaggio definitivo di competenza per il rilascio di dette autorizzazioni dalle Regioni ai Comuni. Attualmente il Comune di Caulonia ancora non è in grado, nonostante i miei solleciti, di rilasciare queste autorizzazioni. Ciò ha comportato la revoca definitiva del finanziamento in data 30 agosto 2017.
Mi sembra ormai palese che il modo in cui ha affrontato la vicenda l’Amministrazione sia stato superficiale e volutamente distruttivo. Gli viene dato atto di essere riusciti nel loro intento facendo pagare un prezzo altissimo a chi colpe non ne ha, a chi chiedeva di rimanere a lavorare nella propria terra, a chi cercava una vita migliore.
Continuerò a battermi e sostenere le giuste cause a sostegno delle fasce più deboli come ho sempre fatto, ricordando che l’umiltà è alla base di ogni grandezza.