RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Caro Direttore
Un paio di sere fa, a Caulonia, in una cornice ricca di fascino e suggestioni, specialmente per chi, come chi scrive, viene da un piccolo borgo dell’entroterra della Valle del Torbido, si discuteva di migranti e delle politiche dell’accoglienza, introdotto da un breve e struggente film firmato da un giovane e bravo autore locale. Buone le intenzioni degli organizzatori. C’era Mimmo Lucano, Sindaco di Riace, che ha accuratamente evitato di farsi trasformare in un ospite di un trito talk show, continuando pervicacemente a raccontare la sua esperienza ed i continui e ripetuti intralci che lo Stato gli frappone. C’era il pubblico, accaldato ma attento ed appassionato e partecipe. C’era il Giornalista famoso e bravo, Tommaso Labate a condurre e c’erano la Sindaca di Caulonia, Katy Belcastro ed infine il Presidente della Giunta regionale della Calabria Oliverio. Naturalmente in ritardo, naturalmente con la solita nuvola di accompagnatori a cui non fatico a pensare che interessa nulla dell’argomento in discussione ma solo di farsi vedere al seguito del potente di turno.
“Si nasce incendiari e si muore pompieri”. Alla mia età uno crede di avere visto tutto e si mette in testa che gli inganni non lo feriranno più, che i tradimenti non lo prenderanno più di sorpresa. E invece no, basta una piccola spinta e l’equilibrio, che credevi di avere consolidato, sparisce. L’insofferenza diventa sempre meno controllabile e dominabile. Prima che il Presidente Oliverio finisse il suo inutile intervento, ho sentito il bisogno di andarmene. Angela Merkel, Macron, l’Europa i temi esaminati dal presidente Oliverio. Analisi piuttosto scontate visto che il pensiero dominante che occupa il 100% dell’informazione di regime, senza, quasi, eccezione, somministra a piene dosi, quotidianamente per un popolo anestetizzato.
Ed invece dal Presidente del Governo della Regione Calabria ci si sarebbe potuto attendere, molto più legittimamente, qualche cenno ad altro. Il presidente Oliverio è corregionale di Mimmo Lucano e del ministro degli Interni Minniti. Per esempio, da che parte sta Oliverio nella querelle che divide il Ministero dell’Interno e la Prefettura di Reggio C. dalla esperienza di accoglienza di Riace? Senza diplomatismi e piroette dialettiche. Quando è stata l’ultima volta che il Presidente Oliverio, in compagnia della nuvola che lo segue in tutte le apparizioni pubbliche, ha visitato la tendopoli di Rosarno? Enclave di schiavitù del XXI secolo nel cuore del grasso occidente capitalistico. Quando si è svolta la riunione della Giunta della Regione, che Governa lui non Angela Merkel o Macron, con all’odg la questione degli schiavi di Rosarno? E’ d’accordo con i decreti del ministro Minniti e del Governo che rappresenta, sulla guerra ai Poveri, efficacemente messa in scena a Roma a piazza Indipendenza, piuttosto che alla povertà? E sulla guerra alle ONG piuttosto che contro le mafie dei traffici di esseri umani, che invece vengono sostenute ed addirittura finanziate, ha nulla da dire? O, come S.E. il Ministro, ritiene che “occhio non vede e cuore non duole” E’ disposto a ricordare al Ministro Minniti, calabrese di Reggio C., che i nemici della Calabria e dell’Italia non sono i Poveri, Mimmo Lucano oppure il Sindaco Vestito, ma la ndrangheta, la povertà, le diseguaglianze attuali e quelle che si trasmettono da una generazione all’altra? Ed infine, si impegna, per esempio, il Presidente Oliverio a dare una mano per creare un servizio sanitario, volontario e gratuito, per gli schiavi di Rosarno e per tutti gli schiavi ed i poveri della Regione che Governa?
Domande, semplici domande.
Isidoro Napoli