RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
A seguito della richiesta di accesso agli atti il 15 giugno (v.Allegato 2) e di un sollecito inviato il 25 luglio via PEC, siamo venuti a conoscenza del fatto che la Regione Calabria non possiede copia del Progetto di ammodernamento della Ferrovia Ionica.
Oliverio, il 10 maggio 2017 ha presentato in Conferenza stampa presso la Cittadella, un protocollo d’intesa con RFI per potenziare e velocizzare i collegamenti ferroviari sulla linea ionica calabrese, con un investimento di ben 500 milioni di Euro. Le risorse pubbliche della Comunità calabrese sono state attribuite ad RFI senza che sia stato reso pubblico il progetto delle opere, ed in particolare gli elaborati tecnici relativi (relazione, tavole di progetto, specifica delle singole opere e relativo articolato dei costi, cronoprogramma degli interventi, ecc.). A tutt’oggi non si è a conoscenza delle procedure di affidamento dei lavori alle imprese e delle relative forme di monitoraggio della loro esecuzione a regola d’arte.
La situazione emersa dalla risposta alla PEC da parte del Dirigente di settore della Regione (v.Allegato 1) è alquanto grave.
Avevamo chiesto:
1. Di potere acquisire la documentazione progettuale relativa agli interventi, completa di elaborati tecnico-grafici e computazionali, riferita all’interezza del finanziamento;
2. Di conoscere la distribuzione delle risorse finanziarie per componenti d’opera e della tempistica realizzativa delle opere sull’intera linea da Rocca Imperiale a Reggio Calabria Porto, da progetto;
3. Di conoscere le responsabilità dei soggetti coinvolti (Valutazione delle opere di progetto, Direzione lavori, Monitoraggio e controllo da parte della Regione);
4. Di conoscere quale coerenza vi fosse tra il progetto di potenziamento della linea (che prevede anche il recupero dei fabbricati di stazione) e l’incessante opera di smantellamento dei binari in numerose stazioni che si traduce in una riduzione delle potenzialità della linea ionica in termini di capacità di stazione, di circolazione e di sicurezza, nonchè nell’impoverimento dei collegamenti al territorio conseguenti alla cancellazione di raccordi ad aree produttive o nodi economici strategici; programma in evidente contraddizione con gli scopi di potenziamento della linea e con la conseguenziale sottrazione di un bene patrimoniale dal territorio calabrese, in contrasto netto con l’art.3, lettera D (obblighi del concessionario), del DM 138 T del 2000;
La risposta del Dirigente appare evasiva e burocratica in quanto la documentazione richiesta, in particolare la “documentazione progettuale relativa agli interventi, completa di elaborati tecnico-grafici e computazionali”, non si trova all’indirizzo web da lui indicato. E nell’ultima frase il Dirigente sembra rinviare a RFI, soggetto attuatore dell’intervento.
Ora, il Dirigente è un ingegnere e non può non sapere a cosa ci si riferisca con il termine “ Documentazione di Progetto”. Sta di fatto che la Regione, a quanto pare, non possiede il Progetto. Ma intanto i lavori sono in corso. E non si sa neppure chi li stia monitorando. Non fosse che si sta parlando di un ammontare di risorse considerevoli (500 Milioni di Euro).
E’ come se un padre di famiglia affidasse i lavori di casa propria senza le più elementari delle precauzioni, ovvero l’acquisizione del progetto, la presa visione delle opere da eseguire, la verifica di coerenza tra costi stimati ed opere da realizzare. Un padre di famiglia che si lascia frodare pesantemente. Ma la Calabria non può permettersi questi lussi. Temiamo che il rischio di una frode sia reale, nei confronti dell’Ente Pubblico e della comunità calabrese, e sollecitiamo pertanto la Magistratura ad intervenire. Non poter disporre di copia del progetto, in barba alla trasparenza amministrativa di cui Oliverio si vanta, autorizza il sospetto che le risorse siano spese male o addirittura vi possano essere forme di speculazione in atto. La responsabilità va oltre la politica.