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( foto di repertorio)
LOCRI – Dopo il nefasto incontro al Mise che ha registrato la ferma volontà di Call&Call di non recedere dalla scelta di licenziare 129 lavoratori calabresi, la UIL COM ha dato mandato al proprio legale per verificare le condizioni per invalidare le procedure avviate ai sensi della L. 223.
“Non siamo disponibili a subire in modo silente questa ulteriore spoliazione. Avevamo ragione quando, in solitaria, volevamo portare sin da subito la vertenza al Ministero per affrontare nelle sedi opportune una crisi ampia e devastante per l’intera Calabria.
Registriamo con soddisfazione l’impegno profuso dai dirigenti del Ministero, che qualche risultato ha prodotto, ma non possiamo che rimarcare con fermezza la latitanza della politica nazionale sul tema lavoro in Calabria.
L’auspicio era quello di vedere al nostro fianco tutti coloro che hanno manifestato, proprio a Locri il 21 marzo, a sostegno della legalità. Oggi che si trattava di tramutare in fatti le loro belle parole, la politica è la grande assente.
Né alla manifestazione in piazza né nei due giorni di trattativa al Mise abbiamo avuto il piacere di avere al nostro fianco uno solo dei manifestanti per la legalità.
L’invito che faccio a questi signori è quello di non tornare in Calabria per ottenere 5 minuti di facile notorietà su questioni che non affrontano e che anzi indirettamente alimentano.
Si è proprio questo il tema. Quando va via il lavoro e nessuno resta a difendere questo diritto, si lascia la popolazione in mano alla malavita e alla disperazione. Lunedì l’azienda invierà 129 lettere di licenziamento e questo è un fatto e, noi della UIL, siamo già pronti a promuovere cause per impugnare il licenziamento e proporre il reintegro sul posto di lavoro, da soli senza aver mai letto l’indignazione di uno solo dei manifestanti per la legalità.
Fabio Guerriero
Segretario Generale
UILCOM Calabria