Video ESCLUSIVO di Enzo Lacopo
SIDERNO – «Il Pci che vogliamo mettere in campo sta nel presente, è proiettato al futuro e non è vero, come sostiene qualcuno, che guardiamo al passato». Sono le parole del responsabile nazionale Enti Locali del Partito Comunista Italiano Michelangelo Tripodi, intervenuto ieri sera alla serata conclusiva della Festa della Rinascita Comunista, che ha avuto luogo al campo sportivo dell’Ymca di Siderno.
Ha aperto i lavori Sandro Siciliano, segretario del circolo cittadino del Pci, intitolato al Partigiano Vincenzo Bolognino, ha elogiato l’impegno di tutti i tesserati e simpatizzanti «Nell’organizzare – ha detto – una festa aperta al confronto pubblico con tutti, nel rispetto delle idee reciproche e dei diversi ruoli in consiglio comunale. Non sosteniamo più la maggioranza di governo cittadino – ha aggiunto Siciliano – perché riteniamo non ci sia la giusta collegialità nelle scelte amministrative, che invece rivendichiamo a gran voce, specie su questioni di primaria importanza come il nuovo Piano Strutturale Comunale».
Dopo l’introduzione da parte del moderatore, che partendo dal dipinto del Quarto Stato, riportato nello striscione dietro al tavolo dei relatori, ha parlato delle nuove forme di precarietà e impoverimento della società attuale, puntando l’indice sulla vicenda dei lavoratori del call center di Locri, ampiamente trattata in un articolo precedente.
Quindi, è toccato al capogruppo in consiglio comunale Totò Sgambelluri, affondare il colpo contro le asserite inefficienze dell’amministrazione guidata dal sindaco Pietro Fuda, presente in prima fila insieme all’assessore Bianca Gerace e ai consiglieri di Fattore Comune Peppe Oppedisano e Agostino Baggetta.
Nel suo lungo excursus, Sgambelluri, eletto nel 2015 con la lista di Siderno Libera, movimento successivamente abbandonato da lui e dagli altri militanti del Pci, ha spiegato le ragioni dell’abbandono della maggioranza consiliare, corroborate da una forte critica delle scelte operate dal governo cittadino. Sgambelluri, nel denunciare le irregolarità diffuse tra le attività produttive cittadine, ha provocatoriamente proposto di affiggere una targa di merito fuori dagli esercizi commerciali in regola col pagamento dei tributi comunali e degli adempimenti di legge. Quindi, ha accennato ad alcune priorità programmatiche, tra cui la reinternalizzazione dei servizi e un bilancio partecipato e trasparente.
Michelangelo Tripodi, nel ripercorrere l’anno di vita del nuovo Pci, ha detto che «Nei 26 anni in cui non c’è stato un Partito Comunista forte e unito, le condizioni generali del Paese sono cambiate in peggio per tutti», accennando ad alcune priorità programmatiche del partito: pensione per tutti a 60 anni, gestione pubblica e diretta di tutti i servizi e fine del processo «Teso a drenare soldi e investimenti pubblici, tagliandoli al Sud e destinandoli al Nord, come è successo – ha detto Tripodi – con Expo 2015 e il salvataggio delle banche».
Il sindaco di Siderno Pietro Fuda, naturalmente, ha avuto diritto di replica, difendendo le scelte della sua amministrazione, come è possibile rilevare dalla visione del video ripreso e montato dal nostro Enzo Lacopo, che sarà disponibile a breve.
Ne è seguito un lungo e partecipato dibattito, anche questo all’insegna della massima libertà di espressione e del pluralismo.
Angelo Errigo, nel ricordare la storica contrapposizione all’interno del vecchio Pci tra l’ala massimalista e quella riformista, ha invitato i presenti «A non fare demagogia – ha detto – perché va anzitutto salvaguardata la sostenibilità della spesa pubblica. Io – ha detto – sono per una Sinistra di governo e non per un partito capace di fare mera testimonianza».
Giusy Massara, dirigente provinciale del Pd, con un intervento molto puntuale e garbato, ha lanciato una proposta al Pci e a tutte le forze politiche che vogliono una classe di amministratori competenti e capaci di dare le rispose ai cittadini, consistente «In un codice etico comune a tutte le formazioni politiche che ne condividono i valori».
Appassionato e senza retorica l’intervento di Eleonora Brandi, che nel definirsi con orgoglio comunista, ha però rimarcato alcuni punti fermi: «Nel salvataggio delle banche è giusto che chi sbagliato debba pagare; la prevenzione degli incendi si fa anzitutto facendo lavorare le migliaia di operai idraulico-forestali che forse non fanno appieno il proprio dovere» e puntando l’indice contro la norma di recente emanazione, che vieta l’esposizione di simboli che possano richiamare all’apologia del fascismo. «I fascisti sono miei nemici – ha spiegato – ma anche loro devono avere garantita la libertà di opinione, altrimenti non sorprendiamoci se un giorno uscirà fuori una legge che vieta l’esposizione di simboli comunisti».
Lo storico dirigente Nicola Limoncino ha rivendicato quello che ha definito «Il dovere storico del Pci di essere impietoso antagonista di chi governa male la cosa pubblica», mentre Carmelo Tripodi ha concluso il suo intervento con una lunga serie di appunti critici rivolti all’amministrazione Fuda, che spaziano dal decoro delle strade all’igiene pubblica.
Damocle Argirò, infine, ha invitato tutti a mettere in cima all’agenda politica la salvaguardia dell’ambiente e degli alberi cittadini, dopo i recenti provvedimenti di abbattimento.
Video con alcuni interventi della serata conclusiva.