R. & P.
L’Assemblea, che si è svolta il 15 nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti ha visto la partecipazione di un pubblico attento e motivato, oltre che partecipe, con una successione di interventi chiari e concreti.
Il convegno ha avuto inizio con la citazione di una frase molto ricorrente fra i reggini.
“In fondo nessuno ha l’aeroporto sotto casa, perché dovremmo pretenderlo noi? Andare a Lamezia mi consente di volare per più destinazioni con tariffe migliori?”
E’ convinzione riduttiva e discutibile, poiché ignora che non è in gioco solo la mobilità, ma lo sviluppo di tutta l’area dello Stretto, province comprese.
Un’infrastruttura funzionante potrebbe creare nuovi posti di lavoro e salvaguardare quelli esistenti (invece siamo a una fase di licenziamenti, spesso discutibili e frettolosi, gli ultimi di una lunga lista riguardano i 13 della Sicurcenter S.p.A ).
Il prolungamento della permanenza di Alitalia è una buona notizia, ma non risolve l’emergenza in cui, da anni, si trova l’aeroporto, ma la rinvia semplicemente.
Anche in considerazione dei contenziosi interni ed esterni alla Sacal, che potrebbero sconvolgere tutto il già precario quadro esistente.
Avremmo bisogno di un aeroporto autentico, operativo e moderno, invece, ad oggi, ABBIAMO SOLO UNA PISTA CON ANNESSO SCATOLONE, in un contesto disordinato e fatiscente, così come dimostrato nelle immagini ed i documenti proiettati in assemblea.
L’evento pubblico è stato indetto appunto per presentare immagini e dati reali ed oggettivi sulla questione aeroportuale calabrese (Comparazioni e approfondimenti per esplicare il collegamento tra l’infrastruttura e lo sviluppo economico e culturale del territorio. La pianificazione e l’indirizzo delle risorse pubbliche nei settori di collegamento, le carenze dei servizi di informazioni sulla rete urbana dei trasporti, la comparazione delle tariffe e dei costi con gli aeroporti di Catania e Lamezia.) e per dare avvio a una fase di sviluppo e di cambiamento, che coinvolga più soggetti possibili.
Vista la posta in gioco, sono stati invitati a prendere parte all’Assemblea pubblica, con la possibilità di un intervento, non solo i singoli cittadini, ma anche le varie Associazioni ed Istituzioni (Prefettura, Regione, Citta Metropolitana di Reggio e Messina, Camera di Commercio, Università, Enti di categoria, Ordini professionali, Dirigenti Scolastici, Operatori economici, etc).
Purtroppo, hanno partecipato all’assemblea poche Associazioni ( Club Unesco, Kronos, Adusbef, alcuni Club Lions della provincia, Fondazione Mediterranea, Circolo Calcidese, Amici del Museo, Per Mano onlus, Anffas onlus, nonché Aeroporticalabria.com e l’Aeroclub dello stretto).
Per le Istituzioni, oltre alla direttrice dell’Accademia, Maria Daniela Maisano, erano presenti solo l’assessore ai trasporti di Villa San Giovanni e, nella parte finale, il consigliere delegato al Turismo del Comune di Reggio Calabria, il quale, di fronte alle domande e agli interventi incalzanti dei cittadini presenti, è apparso più intento a difendere l’operato dell’attuale Amministrazione che a informarsi sui punti esposti in Assemblea ed oggetto di precise istanze.
Né, tantomeno, ha saputo rispondere alle considerazioni della Direttrice dell’Accademia di Belle Arti, che ha sottolineato l’importanza di valorizzare gli aspetti culturali e le potenzialità artistiche quali fonti attrattive per un turismo annuale (concetti supportati anche dall’intervento della prof. Lucia Nazzaro). La stessa Direttrice ha dichiarato la propria disponibilità ad elaborare un itinerario artistico per contribuire allo sviluppo dell’aeroporto, ma a condizione che gli Organi istituzionali responsabili facciano la loro parte.
La quasi totalità delle istituzioni, assenti al convegno, invece sembra che abbia preferito celarsi dietro delle scusanti o timorosi silenzio, al fine di evitare di prendere una chiara posizione sulle sorti dell’aeroporto e del territorio.
E’ altrettanto inconcepibile e assurdo il disinteresse manifestato, oltre che dai vertici della nuova società di gestione Sacal, da quegli enti ed associazioni di categoria che dovrebbero essere in prima linea per la tutela e lo sviluppo dell’aeroporto (eccetto infatti il rappresentante territoriale della Coldiretti, si sono registrate le assenze di Federalberghi, Confindustria, Confcommercio, Confagricoltura, i vari sindacati di settore). Assenti anche la Camera di Commercio, la rappresentanza istituzionale del Museo di Reggio Calabria, nonché le università!
Non è più tempo di disimpegno, di finzioni, di giochi, né bastano risultati estemporanei e parziali, serve un programmazione strutturata, una progettualità ad ampio raggio che consentano a solide compagnie aeree e low cost di poter trovare appetibile lo scalo reggino e ai cittadini e turisti di usufruire di voli a basso costo.
Ciò consentirebbe di attuare un effettivo sistema di rete aeroportuale, evitando le lotte intestine per accaparrarsi i viaggiatori indigeni o i finanziamenti. Sempre a condizione che, parallelamente, si punti sia allo sviluppo della mobilità e sia a quello del turismo dell’intera regione.
Sarebbe da sconsiderati lasciar cadere gli assist che ci stanno offrendo alcuni quotidiani internazionali, che esaltano le bellezze della Calabria e non considerare le previsioni che danno un raddoppio dei volumi dei passeggeri entro il 2030.
In ragione quindi di quanto descritto, il comitato ha scandito in assemblea, per l’ennesima volta, tre punti fondamentali sui quali non si accetteranno più silenzi e ambiguità da parte degli Organi istituzionali responsabili:
- Richiesta pubblicazione del piano industriale Sacal (attuale società di gestione) quale documento programmatico fondamentale per determinare l’incremento e la stabilità dei vettori aerei e degli operatori economici sullo scalo reggino;
- Richiesta agli Organi Istituzionali responsabili di rendere nota la programmazione e la quantificazione degli investimenti pubblici (In riferimento anche al piano regionale e piano metropolitano trasporti) per l’aeroporto dello Stretto;
- Rispetto delle norme sulla trasparenza e partecipazione, affinché non si continuino a reiterare gestioni discutibili e clientelari delle risorse e delle attività di interesse pubblico.
Qualora nei prossimi giorni non dovessero giungere risposte esaurienti e chiare da parte delle Istituzioni e della Società a partecipazione pubblica, si procederà alla promozione di un’azione collettiva presso gli Organi giudiziari e amministrativi, soprattutto per iniziare a tracciare pubblicamente uno spartiacque tra coloro che si schierano incondizionatamente dalla parte del territorio e coloro che tutelano principalmente la propria poltrona!