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SANT’AGATA – Lo scorso 8 agosto, a Sant’Agata del Bianco, è stato presentato un libro scritto dagli alunni della Scuola Primaria Statale “C. Alvaro” e pubblicato da Franco Pancallo Editore dal titolo: La finestra, immagini in versi. Nella prefazione, Silvana Scarfone, l’insegnante che ha curato il testo, evidenzia: “Quest’anno abbiamo dovuto lasciare la nostra Scuola, per motivi di sicurezza, ospiti del Palazzo Municipale, al piano terra. Quasi senza rendercene conto, seguendo l’antico detto latino carpe diem, abbiamo colto l’unica opportunità che ci offriva la nostra piccola aula: una finestra”.
Al di là della bellezza del libro, il fatto che l’abbandono forzato della scuola abbia colpito l’immaginario degli insegnanti e degli alunni si evince anche da qualche poesia scritta dai bambini.
A pag. 41, ad esempio, Giusy Baldissarro, in una poesia (Alla mia scuola) manifesta il desiderio di ritornare a studiare nel vecchio edificio (Poi, all’improvviso, ci han detto che ti dovevamo lasciare perché non eri più sicura e potevamo rischiare. Speriamo ti sistemino in fretta, e che tu possa tornare perfetta..).
Quello di Sant’Agata del Bianco, di cui si sono occupati la stampa locale e nazionale e trasmissioni televisive come Tv7 (Ra1) e Tagadà (La7), è un problema di non facile soluzione. Anche per l’anno 2017/2018, difatti, le lezioni si terranno all’interno dell’edificio comunale e, malgrado l’impegno dell’Amministrazione e la probabile visita nei prossimi giorni del Presidente Mario Oliverio ai bambini di Sant’Agata, il futuro della sede scolastica è ancora incerto.
Da subito, l’Amministrazione guidata da Domenico Stranieri ha partecipato al Bando Regionale per l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli edifici scolastici e aderirà al Bando del Miur (lo sportello per inoltrare i progetti apre il 28 settembre). Ma senza la volontà precisa da parte della Regione Calabria di risolvere il problema i tempi potrebbero allungarsi e, così, l’atto di coraggio e responsabilità della nuova Amministrazione (in carica da luglio 2016) che, diversamente da come si opera in Italia, non ha fatto finta di non vedere, diventerebbe una condanna definitiva.
La scuola, in pratica, è stata chiusa perché dal 2014 al 2016 ci sono state segnalazioni da parte degli insegnanti che denunciavano che l’edificio sta lentamente scivolando verso un lato, non si aprono le finestre e si evidenziano larghe crepe sulle pareti. Per di più non esisteva un certificato di agibilità della struttura. Dunque, la scelta era dolorosa ma inevitabile.
Eppure, la scuola di Sant’Agata, se ripristinata, con le sue aule spaziose, i due cortili e la palestra, diventerebbe punto di riferimento dell’intera vallata La Verde, poiché è posizionata in territorio montano e godrebbe anche di alcuni privilegi stabiliti dal decreto del Presidente della Repubblica n.81 del 20 marzo 2009. Nei prossimi mesi si capirà se questa “battaglia di sopravvivenza” avrà conseguito dei risultati. Intanto, anche quest’anno, dalla loro minuscola stanza al piano terra dell’edificio comunale, i bambini di Sant’Agata continueranno a guardare il mondo dalla loro finestra.